Inaugurazione Ponte sul Serchio
O vi ci siamo. Ore 15:45 ...

Stefano Baccelli dovrebbe prendere esempio da Fabio Barsanti, su cosa vuol dire “non fare la vittima”.
L’ex presidente della Provincia ed ex assessore regionale ha ripreso sui social una vignetta di Difendere Lucca, ironica nei confronti della seconda inaugurazione del nuovo ponte sul Serchio.
Nel suo commento Baccelli dice di non saper proprio fare la vittima, ma intanto parla di ““vili” attacchi degli hater di turno”, e scrive una ventina di righe dove evoca addirittura fatti remoti, totalmente scollegati. Il tutto per una vignetta.
Fabio Barsanti, vicesindaco di Lucca in quota Difendere Lucca, il 23 settembre commentava con una sola riga un scritta minatoria (non quindi una vignetta), fatta dopo una manifestazione di estrema sinistra alla stazione di Lucca.
La scritta — ancora visibile — recita “Barsanti trema”, il vicesindaco risponde: “Qualcuno ha una coperta per scaldarmi?”.
Da un lato quindi una frase ironica per una minaccia, dall’altro un paragrafo ostile per una vignetta umoristica. Baccelli prenda esempio da Barsanti.
Il paragone è forzato e, a dirla tutta, anche un po’ comodo. Mettere sullo stesso piano una scritta minatoria personale e una vignetta politica è un esercizio retorico che regge poco, soprattutto se serve solo a celebrare qualcuno e sminuire qualcun altro.
Baccelli non ha “fatto la vittima”: ha risposto pubblicamente a una presa in giro che riguardava un’opera pubblica, spiegando il contesto e difendendo il proprio operato. Può piacere o no il tono, ma non c’è nulla di scandaloso nel chiarire la propria posizione quando si viene attaccati, anche con l’ironia. Liquidare tutto come “venti righe inutili” è un modo semplice per evitare il merito della questione.
Barsanti ha scelto l’ironia su una scritta minatoria, bene per lui. Ma l’atteggiamento personale non è un metro universale di giudizio né tantomeno una lezione morale da impartire agli altri. C’è chi risponde con una battuta e chi con un ragionamento articolato: nessuno dei due approcci rende automaticamente più forte o più debole.
Il punto vero non è chi “tiene meglio il colpo”, ma se le critiche vignetta compresa abbiano un fondamento. E questo nel ragionamento che elogia Barsanti e deride Baccelli manca del tutto. Sembra più tifo che analisi politica. E quando si scivola nel tifo, il rischio è quello di confondere lo stile con la sostanza.
Speriamo piuttosto che nessuno prenda esempio da lei: da anonimo di turno va a ripescare fatti dei mesi scorsi, nel tentativo (ancora una volta) di vittimizzare il suo idoletto neofascista. Tirando in ballo una scritta su un muro vergata da ignoti vigliacchi e paragonandola alla pubblicazione di una "vignetta" di pessimo gusto da parte di un movimento politico di conclamata ispirazione fascista sulla sua pagina ufficiale. Non serve spiegare ai lettori la differenza che passa tra i due gesti. Ben fatto, camerata!
Compagno K - 16/12/2025 17:01O vi ci siamo. Ore 15:45 ...
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