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30/12/2025 18:58

Italico Baccelli : il sindaco dei ricordi lenti

C’è chi oggi ha i capelli bianchi e la memoria che ogni tanto fa le curve, ma quando si nomina Italico Baccelli qualcosa riaffiora lo stesso. Non un’immagine nitida, piuttosto una sensazione: un modo di stare in città, un tono pacato, una presenza che non faceva rumore ma c’era. Molti lo ricordano più per come camminava che per quello che diceva. Passo tranquillo, sguardo attento, l’aria di chi ascoltava più di quanto parlasse. Qualcuno dice che salutava sempre, anche quando non ricordava il nome. Altri ammettono che forse quel saluto se lo sono costruiti col tempo, mescolando ricordi veri e nostalgia. Ma va bene così: certe figure vivono meglio nella nebbia gentile della memoria che nella precisione dei documenti. Negli anni in cui fu sindaco, Lucca era diversa. Meno traffico, più biciclette, più tempo. E forse è per questo che oggi chi lo evoca lo fa con affetto, come si fa con un parente lontano o con un maestro delle elementari. Non perché fosse perfetto, ma perché rappresentava un’epoca in cui la politica sembrava più vicina alle persone comuni, fatta di strette di mano e di parole semplici. C’è chi ricorda un discorso in piazza, chi una decisione presa “con buon senso”, chi semplicemente il nome sentito ripetere in casa dai genitori. I dettagli sfumano, restano le emozioni. E in quelle emozioni Italico Baccelli non è una statua né una targa: è un volto che appare e scompare, ma lascia una traccia buona. Forse il modo migliore per ricordarlo oggi non è dire tutto quello che ha fatto, ma riconoscere quello che ha lasciato: un ricordo sereno, senza clamore, custodito da chi ha vissuto abbastanza a lungo da sapere che non tutte le cose importanti hanno bisogno di essere ricordate con precisione. Alcune basta sentirle, anche solo per un attimo. Nota finale: Italico Baccelli è stato sindaco di Lucca dal 27 novembre 1960 al 16 gennaio 1965.

Il Vecchiaccio della porta accanto

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