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  • 19/03/2023 10:36

ASL : “L’unica soluzione è il commissariamento”

Un tavolo di confronto sulla “disastrosa situazione in cui versa la sanità in provincia di Lucca”, per analizzare insieme ad esperti ed operatori del settore le problematiche locali ed elaborare possibili soluzioni. E’ stato questo lo spirito con il quale l’onorevole Fdi Riccardo Zucconi, segretario di presidenza alla Camera dei Deputati, ha voluto organizzare nel pomeriggio di ieri (17 marzo) un incontro ritenendolo indispensabile dopo mesi di critiche e proteste. “Come deputato – afferma Zucconi – ho voluto organizzare questo momento di incontro insieme ai rappresentanti dei medici ospedalieri e di famiglia, degli operatori socio sanitari e infermieristici, liberi professionisti, dipendenti Asl e del Comitato Sanità per fare il punto esatto delle catastrofiche situazioni locali e per cercare di elaborare possibili soluzioni. Sono anni che Fratelli d’Italia critica la disastrosa situazione in cui versa la sanità nella provincia di Lucca e adesso è arrivato il momento di metterci mano in maniera più incisiva, e questo lo si può fare solo interfacciandosi con chi, ogni giorno da sempre, vive e lavora negli ambienti medici e ospedalieri”. “Stiamo parlando ad esempio di un rappresentante dell’ordine dei medici di Lucca; dell’ortopedico Umberto Ragghianti; di Fabrizio Santi, Responsabile igiene della Asl Nord Ovest che ha messo in luce in particolare tutte le carenze che si riscontrano in Garfagnana – prosegue -: il Santa Croce e San Francesco ormai stanno diventando con il tempo dei gusci vuoti e altrettanto grave è aver rimosso il medico dalle ambulanze sempre in zona Garfagnana. In rappresentanza del sindacato Fials era presente Daniele Soddu, che da anni lotta per un sistema sanitario che si sviluppi sul territorio e che dia risposte immediate ai cittadini. Anche l’idea degli ospedali di comunità sta fallendo, progetti sviluppati tramite il Pnrr che finanziano sì la costruzione degli immobili ma non l’assunzione del personale che dovrà operarci”. Gemma Urbani, esponente del Comitato Sanità, ha sottolineato che “c’è stato un colpo di grazia della sanità dovuto dall’ area vasta: la sanità andrebbe ristrutturata interamente, evitando spese insensate come gli interventi, oggi inutili, che sono stati effettuati a Campo di Marte proprio nel periodo Covid, durante il quale furono investiti circa 3 milioni di euro. Adesso questi ambienti sono in disuso, vuoti e inutilizzati, mentre ad esempio al San Luca sarebbero necessari importanti interventi, primo fra tutti l’inserimento del Reparto di riabilitazione che è al momento assente”. Anche Alessandro De Vito, consigliere incaricato dal sindaco di Lucca Mario Pardini per sviluppare i temi sulla Sanità, evidenzia “la necessità di una riforma sanitaria indispendabile per risolvere le criticità attuali. Primo su tutti, togliere l’idea di ‘azienda’: la sanità è pubblica e questo va ribadito con forza. L’ospedale San Luca era stato progettato seguendo la Legge Balduzzi che indicava quanti posti letto creare nei nuovi presidi a seconda del numero di abitanti. Ebbene, il San Luca avrebbe dovuto avere circa 500 posti letto, quando in realtà sono poco più di 300; una situazione non sufficiente per le esigenze del territorio, che oltretutto viola la legge di riferimento, lasciando sì una struttura nuova, che non compensa però il fabbisogno sanitario locale”. Anche la situazione nelle Rsa non è da meno, come ha avuto modo di raccontare Gina Truglio, parlando della sua tragica esperienza. “Quello che è emerso dal tavolo di confronto – conclude Zucconi – è una situazione che non ha più gli estremi per essere risolta da sola, ma che al contrario necessità di un radicale stravolgimento, a partire dai vertici, da chi la gestisce. Due miliardi di bilancio con un debito acclarato di 360 milioni soluzione per la asl nord-ovest, il sostanziale blocco delle assunzioni, figure dirigenziali via via moltiplicate , accessi ingiustificati ad assunzioni attraverso le agenzie interinali mentre non si fanno scorrere le graduatorie dei concorsi anche per le Oss, assenza di punti di codice bianco, operatori sanitari ormai costretti a lavorare in situazioni di stress e l’elenco potrebbe continuare. Ecco perché l’unica via possibile è il commissariamento della sanità toscana, un atto ormai necessario e inevitabile, che possa resettare tutto, per ripartire con il piede giusto da quelle che sono le priorità, ovvero i diritti dei cittadini. La salute delle persone, tutelata dell’art 32 della nostra Costituzione, viene prima di tutto”.

I commenti

La regione, da anni, o meglio, da sempre, ha la precisa ed espressa volontà di accentrare a Pisa e nell'area pisana tutte le funzioni superiori, compresa quella sanitaria. Ovviamente tutte le province diverse da Pisa ed inserite, volenti o nolenti, nella cosiddetta "area vasta" sono penalizzate. Lucca però, essendo la città potenzialmente più pericolosa rispetto alle ambizioni egemoniche di Pisa è stata la più colpita in prima battuta. Ma Lucca viene ora inesorabilmente seguita dalla Garfagnana e anche la Versilia sarà colpita in quanto, in ultima analisi, preferiranno Massa e Carrara alla Versilia. Il motivo è semplice, infatti se Lucca riuscisse ad agire d'intesa con Massa e Carrara questo minerebbe le politiche regionali. Per cui tenere Massa e Carrara distanti da Lucca è una priorità a Firenze come a Pisa. Livorno infine ha evitato per ora il peggio, anche perché ha rifiutato l'eventualità di un nuovo ospedale. In generale tutti i territori delle province di Massa - Carrara e Lucca dovrebbero capire che continuare ad agevolare le politiche regionali basate sul divide et impera porterà, presto o tardi, danni per tutti. Al contrario costituire un blocco antitoscano forte e granitico nelle valli di Serchio e Magra, come in Versilia e Apuania, metterebbe in crisi un concetto di Toscana post granducale che corrisponde al calpestare l'identità e le esigenze di 600.000 persone che stanno diventando cittadini di serie B. Vallo a spiegare a sindaci come Del Ghingaro, Pardini, Tambellini (orrore) o Menesini (bleah).... tutti servi della Toscana.

anonimo - 19/03/2023 23:11

Di Vito: “I problemi del pronto soccorso di Lucca vanno affrontati, non rinviati”
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E inizia il suo racconto: “Alle quattro della mattina di mercoledì 10 agosto, mia cognata accusa problemi cardiaci e viene chiamata un’ambulanza che, dopo pochi minuti il prelevamento, è davanti al pronto soccorso del San Luca. La ragazza si trova, pertanto, in una barella dentro le stanze della struttura ospedaliera nel primo mattino di una giornata infernale. A questo punto termina la logica e inizia la follia. Senza entrare nei particolari, scrivo solo che questa paziente non è stata mai presa in carico da un medico dato che alle 5 del pomeriggio del medesimo giorno, ossia dopo 13 ore, non si avevano notizie. Così mia cognata ha deciso di andarsene da quel girone dantesco“. Il signor Nutini tratteggia anche la situazione circostante, con un signore che un paziente che esce per prendersi un caffè, con catetere e sacchetto dell’urina “fieramente“ in mano e un ragazzo con caviglia gonfia da frattura lasciato 5 ore sulla sedia a rotelle.

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medici in fuga dal pronto soccorso di Lucca: un’altra dimissione
Fp Cgil: "Se non si interviene strutturalmente la situazione rischia di peggiorare ancora"

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“Tempi di attesa infiniti, mancanza di personale medico e servizi, sono le difficoltà più marcate riscontrate dalle persone che si sono trovate a usufruire del servizio sanitario pubblico”, sostengono.

sirio - 19/03/2023 21:05

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