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Da degrado delle Ex Offici ...

                                    
                                                                
Posti precari e di basso profilo, 
mancanza di profili professionali qualificati, la Cgil Lucca chiede 
interventi su formazione e mercato del lavoro. 
 
 
Nei
 prossimi mesi è previsto un buon numero di assunzioni nella provincia 
di Lucca, ma si tratta in larga parte di posti precari con scarsa 
qualifica professionale.
 È quanto emerge dall’analisi dei dati della rilevazione mensile 
Excelsior-Unioncamere sui programmi occupazionali delle imprese, che si 
riferiscono al trimestre maggio-luglio. 
L’analisi
 effettuata dal gruppo di studio e ricerca della Cgil Lucca, coordinato 
da Enrico Cecchetti, evidenzia inoltre, accanto ad una elevata domanda 
di profili professionali
 non specializzati, anche una previsione di difficoltà a trovare 
professionisti più qualificati, necessari in diversi settori. 
Il
 16% delle imprese della provincia prevedono infatti di effettuare delle
 assunzioni in questo trimestre, per un totale di 13.040 nuovi posti di 
lavoro, di cui il 28%
 riguarderanno giovani con meno di 30 anni. Pur registrando un leggero 
calo rispetto allo scorso anno, si tratta però di numeri molto più 
elevati rispetto al 2019. 
C’è
 però da dire che ben l’80% di queste assunzioni verrà portato a termine
 tramite contratti a tempo determinato e/o in somministrazione. Risulta 
inoltre molto alta
 anche la percentuale delle posizioni lavorative per cui non è richiesto
 alcun titolo di studio, pari a quasi la metà del totale (46%). 
Il
 settore dei servizi, seppur in calo rispetto al 2022, continua a 
raccogliere la maggioranza delle entrate previste (ben il 76%), mentre 
si può notare una riprese
 nel comparto dell’industria.  
L’elevato
 livello di domanda di lavoratori con profili generici e senza requisiti
 per il titolo di studio si accompagna, come già detto, ad una forte 
crescita del numero
 di imprese in difficoltà nella ricerca dei profili professionali 
qualificati desiderati. La percentuale arriva addirittura al 42%, con un
 netto aumento rispetto agli anni precedenti. 
“Sono
 dati che impongono una attenta riflessione sulle prospettive del 
sistema produttivo locale”, ha dichiarato il segretario generale della 
Cgil di Lucca, Fabrizio
 Simonetti. “Dall’indagine emergono insieme un’elevata offerta di lavori
 precari con bassi livelli professionali e una forte carenza di profili 
più qualificati, richiesti da una parte significativa del tessuto 
produttivo provinciale”. 
“Davvero questa realtà - sottolinea Simonetti – richiede di affrontare in termini nuovi e più adeguati i temi del mercato del lavoro e della formazione in provincia di Lucca. È urgente aprire un confronto organico che coinvolga le forze economiche, sociali, sindacali, le istituzioni locali e la regione Toscana”.
                                                            A parte il fatto che, se le imprese hanno bisogno di personale non qualificato, quello lecitamente offrono. Comunque se ci sono giovani che hanno un diploma, ma hanno anche bisogno di lavorare, possono senza problemi accettare un contratto a termine e contemporaneamente vedere se possono poi trovare di meglio. Dov'è il problema?
anonimo - 18/05/2023 01:21Da degrado delle Ex Offici ...
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