• 15 commenti
  • 24/07/2023 15:50

Quale turismo vogliamo per Lucca?

Patrizia Asproni: “A Firenze un turismo fuori controllo. Soluzioni? Non ci sono formule magiche” 

Ho fatto una sintesi di un interessante articolo che, con le dovute proporzioni, interessa anche la nostra città. 

Patrizia Asproni, già presidente della Fondazione Museo Marino Marini a Firenze, e segretaria dell’Associazione Amici degli Uffizi, sui social segnala ciò che secondo lei non va a Firenze, in qualità di cittadina, con senso critico e impegno civile 

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Intervista a Patrizia Asproni, segretaria dell’Associazione Amici degli Uffizi che ogni giorno su Facebook denuncia ciò che secondo lei non va a Firenze, dall’omologazione della proposta gastronomica ai giri in mongolfiera. Soluzioni? “Non ci sono formule magiche ma dobbiamo fare presto” 

Il vero problema è che siamo in presenza di un turismo assolutamente fuori controllo che denuncia l’assenza di un’idea della città in cui vorremmo vivere come abitanti. Dobbiamo fronteggiare cambiamenti profondi e repentini generati da una globalizzazione ormai pervasiva e sempre più complessa. Per questo occorrerebbe domandarsi: quale città vogliamo diventi Firenze? Dovremmo partire da questa domanda basilare per poi procedere con la migliore strategia da adottare, altrimenti saremo costretti a subire un turismo non guidato, con le conseguenze che sono oggi purtroppo sotto gli occhi di tutti. Dobbiamo cominciare a chiederci innanzitutto quale sia la capacità di carico di una città e quindi fino a che punto il turismo sia un ricavo e non un costo. Oggi è evidente che con questo tipo di turismo i ricavi sono di pochi e i costi pesano invece sulla cittadinanza. 

Al di là dei numeri roboanti che ogni giorno vengono strillati sui media, non abbiamo dati che non siano “ad usum delphini”, non abbiamo dati erogati in tempo reale, cosa ormai indispensabile per intercettare i cambiamenti prima che si trasformino in problemi. Ecco, sarebbe illuminante avere dati veri ed oggettivi che dimostrino lo storytelling che indica in questo turismo un fattore positivo per la città, che ci confermino che Firenze può permettersi tutte queste masse o al contrario che ci dicano se questo overtourism vada in collisione con la sostenibilità ambientale, la gestione della pulizia delle strade e dei rifiuti, la tenuta dei servizi alla residenza , la sopravvivenza delle attività di quartiere e dell’artigianato , della cultura per i cittadini. Guardi, faccio un esempio pratico e molto “basico”: le abitazioni del centro storico della città hanno un sistema fognario di pozzi neri per cui bisogna intervenire con autobotti per procedere allo svuotamento. Fino a qualche tempo fa questa operazione sistemica e costosa per i residenti avveniva una volta l’anno. Oggi, con lo sventramento degli appartamenti che hanno moltiplicato in maniera esponenziale le stanze per attività di B&B, il servizio deve essere effettuato anche 3 volte l’anno con un aggravio dei costi sui residenti che non possiedono B&B . Vuole un altro esempio? Abbiamo quantificato l’aggravio di tutte queste presenze e della loro mobilità sulla manutenzione delle strade di una città di impianto medievale , antica e delicatissima? Come è cambiata la vita quotidiana dei residenti, che non a caso sono sempre meno, che fino a non molto tempo fa potevano godere di una città con servizi di quartiere raggiungibili entro i 15 minuti a piedi? Mentre a Parigi la sindaca lancia, appunto, la “città dei 15 minuti” contro la gentrificazione, noi cancelliamo il nostro vantaggio per consegnare la città a mangiatoie tutte uguali e cineserie di ogni sorta. 

Prima di adottare leggi o regolamenti, dobbiamo avere il coraggio di prendere una decisione strategica: Firenze ha le caratteristiche dimensionali per essere una città in cui sperimentare progetti pilota che possono essere “scalabili”. La città è un microcosmo in cui il Rinascimento convive con la contemporaneità. Questo è il modello che ha contraddistinto il nostro paese, quel l’essere “human centered” che è sempre stato la nostra cifra distintiva, quella che ci rende una delle destinazioni preferite per la qualità della vita. Oggi tutte queste caratteristiche si stanno perdendo e la città vive un’omologazione con la perdita del genius loci, e della sapienza artigianale, con le mangiatoie che sostituiscono la tipicità gastronomica per adeguarsi ai gusti del turista (l’orrore della pastasciutta mangiata con il cappuccino!). Ma se diventiamo uguali a tutti gli altri , se abbassiamo il livello delle proposte , perché mai il turismo di qualità dovrebbe sceglierci? 

Occorre evitare le approssimazioni e il vizio dell’“annuncite”. Non ci sono formule magiche ma intanto ci si potrebbe confrontare in maniera operativa con le città che stanno visualizzando problemi simili per mutuare le best practice adottate. Molte di loro hanno affrontato il problema del “revenge tourism” con iniziative decise ed efficaci che hanno dato risultati positivi codificati. Barcellona, Amsterdam, Vienna hanno imposto una serie di regole per diciplinare i flussi e contenerne gli effetti negativi: dagli orari imposti ai locali contro la malamovida alla limitazione nel dei tavolini e dehors e il consumo degli alcolici per strada , dall’inasprimento delle sanzioni a campagne informative e educative. Regole semplici, e chiare che vengono applicate in maniera stringente. Inoltre, per evitare iniziative a vuoto , ricorrere a modelli predittivi elaborati con l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale. Aggiungo che dobbiamo fare presto. La sofferenza dei residenti sta rischiando di diventare incontenibile, ne è dimostrazione il moltiplicarsi in maniera esasperata dei comitati che veicolano la protesta dei cittadini, e questo, in una città di 300.000 abitanti, è un forte segnale di crisi della governance. 

L'articolo integrale lo potete trovare qui https://www.finestresullarte.info/interviste/patrizia-asproni-turismo-fuori-controllo-soluzioni-non-ci-sono-formule-magiche
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Ho riportato questa sintesi di articolo perché riflette esattamente il mio pensiero sul problema turismo. L'ho scritto diverse volte e non mi stancherò mai di dirlo e di chiederlo: quale turismo vogliamo a Lucca: un turismo 4 ore od un turismo spendente e qualificante? Ci fa più pubblicità l'uno o l'altro e quale dei due porta in giro per il mondo un immagine cittadina storica, di cultura, arte, e benessere?

I commenti

Se aspetta di vedere cappelli a cilindro e ghette...sta fresco!
Per pura curiosità, guardavo proprio ieri un albergo a cinque stelle nella località marina frequentata quando possibile negli ultimi anni.
Nel parcheggio ci vedevo RR, LR, Porsche, Ferrari &C...
Quell'albergo è chiuso da un paio d'anni, ho pensato che probabilmente il covid gli abbia dato il colpo di grazia.
Mi sa tanto 'un ci sia più trippa pe' gatti, se non pe' quattro gatti.

... - 26/07/2023 12:02

Vedo tanti in giro, ma di turismo qualificante, niente o nessuno...

Anonimo - 26/07/2023 09:40

Spoleto è un bell'esempio, da cui prendere spunto (il festival dei due mondi poteva essere svolto a Lucca mi sembra, ma Lucca si sa non è molto aperta). Lucca potrebbe fare qualcosa del genere sul tema Puccini. Ma non ci sta riuscendo.
Tuttavia Spoleto la possiamo confrontare con Volterra o San Gimignano, non certo con un capoluogo di provincia come Lucca.

anonimo - 26/07/2023 08:59

Si, ma, visti i prezzi di un primo al ristorante e visti i prezzi di una camera per dormire, diciamo a due stelle, una famiglia di quattro persone che si permette una settimana l'anno di visita a un paio di città d'arte non può in alcun modo permettersi 14 pranzi e cene al ristorante. Per cui il pezzo di pizza sullo scalino è inevitabile..... poi fate come vi pare!

anonimo - 26/07/2023 01:05

Spoleto, cittadina di provincia di 36.000 abitanti. Sede del Festival dei due mondi, due teatri storici funzionanti tutto l’anno, sede del Teatro lirico sperimentale, sede della Settimana internazionale della danza, sei musei, sede del Centro italiano di studi sull’alto medioevo (e relativa casa editrice). Qualità della vita alta, cultura enogastronomica di altissimo livello. Mai visto un ubriaco in città, mai visto nessuno pisciare per terra, mai visto un barino con gente che schiamazza, mai visto un ristorante che sforna lasagne surgelate, mai visto un cassonetto, mai visto uno sversamento di rifiuti per terra. Oh come faranno?

anonimo - 25/07/2023 21:37

Turismo di qualità non vuol dire ricco. Faccio un esempio pratico per dare l'idea.
Se si puntasse ad un biglietto unico per tutti i musei da utilizzare in una settimana incentiverei un turismo piu stanziale, che vive la città, insieme alla citta. Poi uno può dormire nell'hotel di lusso o nell'affittacamere economico. Poco importa.
È così che si favorisce il turismo che vogliamo, non certo mettendo biglietti di entrata che invece escluderebbero una fetta di popolazione.

Anonimo - 25/07/2023 19:31

Per non parlare del fatto che Puccini NON è necessariamente una fissa per tutti. Io frequento solo persone acculturate eppure a nessuno di noi frega niente di Puccini, abbiamo altri gusti.

Anonimo - 25/07/2023 19:15

....d'accordo siamo sommersi di turisti....ma sig. Cristofani mi dica a cosa punta per lo sviluppo di Lucca?....cosa pensa ci sarebbe stato nel centro storico di Lucca senza turisti? Chi potrà occupare i fondi commerciali se non vogliamo ristoranti e barini? Un magazzino Amazon? Ha in mente una città in particolare da prendere ad esempio?
Sono sicuramente a favore di una politica finalizzata a favorire un turismo di qualità, costante, sostenibile e non mordi e fuggi. Su questo piano sono ovviamente le vengo incontro. Ma i lucchesi su Puccini si stanno rilevando del tutto incapaci.
Però bisogna accettare che il turismo rappresenti una delle risorse (non la sola fortunatamente) su cui puntare per uno sviluppo economico della città.
E soprattutto (secondo me) non crediate che se non ci sono turisti nel centro, la città sia più vivibile e sicura. Anzi.

anonimo - 25/07/2023 17:54

Complimenti Panchieri per il materiale di altissima qualità di cui è costituita la sua faccia!

anonimo - 25/07/2023 10:59

Ridadeci Lucca senza turisti ,ormai è tutta loro,non se ne può più.Si fa tutto per il turista e niente per i lucchesi,bastaaaaa! ! !

Anonimo - 25/07/2023 10:20

I toni apocalittici che Lei usa sono adatti a descrivere l'attacco dei Borg, ma non la situazione di Lucca. La cosiddetta "globalizzazione" sta facendo aumentare il numero di persone che si possono permettere un viaggio. Forse in Italia questo numero non aumenta, ma leggermente diminuisce, ma altrove non è così. Per esempio i turisti provenienti dall'Europa orientale (per esempio Polonia, paesi baltici, Cechia, Slovacchia, Ungheria, ecc.) sono in aumento notevole. Lo stesso vale per i cinesi, indiani, Coreani, ecc. Tra una decina d'anni arriveranno anche gli africani. Tutta questa gente vuol visitare l'Italia e Lucca. Sono troppi? L'unica soluzione è il numero chiuso, con i guardiani alle porte delle Mura (a Firenze sarebbe difficile da fare!!). Per ora solo Venezia ci sta provando (https://www.qualitytravel.it/accesso-a-venezia-dal-2022-ingressi-a-numero-chiuso-e-a-pagamento-ecco-quanto-costera/99166). Ma come si applica il numero chiuso in pratica? Su base economica? Per esempio facendo pagare 50 Euro per entrare dentro le Mura? Come si gestiscono le code alle porte? E' giusto che solo i ricchi possano visitare Lucca o Firenze? Di discorsi sul cosiddetto "turismo di qualità" ne sento tanti e la gran parte sono discorsi a biscaro. Spiegatemi come si seleziona il turismo e poi se ne parla!! A me piace da morire Tintoretto, se vado in treno a Venezia e zampetto dalla stazione alla Scuola Grande di San Rocco, visito le opere del mio idolo artistico e poi mi mangio un panino che ho portato nello zaino perché sono povero è una colpa?!?!?! Oppure Tintoretto lo possono vedere solo i ricchi?!? Spiegatemi, Vi prego.

anonimo - 25/07/2023 02:05

Il solito Anonimo spara un po' di sciocchezze, tipo quella che nella Manifattura la Giunta Tambellini volesse fare un Centro Commerciale. Sanno tutti, tranne lui poverino, che il nerbo della proposta era rappresentata da Tagetik, che non è certo un Supermercato. Sul Summer: io non voglio mandarlo via, ma desidero che si discuta sul fatto che c'è altro da utilizzare oltre il Centro Storico, che non può essere unicamente il luogo del turismo mordi e fuggi, fatto di BeB e di barini con la loro movida , che rende il Centro un luogo di crescente degrado. La verità è che siamo vicini al punto di non ritorno e i cittadini hanno il diritto di parlarne.

Panchieri Roberto - 24/07/2023 21:19

Panchieri! Ma non ci posso credere! Ma non si vergogna? Ma se è proprio la sua banda che ha creato questa situazione in 10 anni di malgoverno! Peggio ancora avrebbe fatto se avesse potuto. Non ricorda, Panchieri, che i suoi compari volevano trasformare la Manifattura in un centro commerciale? Non ricorda, Panchieri, che la sua banda ha regalato il Campo Balilla al cosiddetto "imprenditore" napoletano? Panchieri!!! Un po' di dignità!!!

anonimo - 24/07/2023 19:33

Il tema è ormai all'ordine del giorno anche per Lucca, che sta fallendo l'appuntamento con le celebrazioni pucciniane e si smarrisce in una stucchevole discussione sul Caffè Caselli proprio nel bel mezzo della invasione prodotta dai concerti del Summer Festival. Nessuno si domanda quanto il Centro Storico di questa Città possa reggere a lungo questa pressione e per quanto tempo gli Amministratori ritengono che i residenti possano resistere. Va assolutamente ringraziata La Voce di Lucca per aver posto il problema. È il momento di reagire in modo civile ma risoluto al progressivo degrado della città.

Roberto Panchieri - 24/07/2023 17:29

Crisofani, si arrenda: ogni resistenza sarà inutile. La battaglia è già persa. Hanno vinto il Summer festival, i Comics, le fiere, il carnevale sulle mura, i barini con i loro affezionato pubblico di alcolizzati, gli affittacamere in nero. La città si sta già sbriciolando nelle sue strutture materiali (avrà notato, letteralmente, lo sfaldamento) e nelle sue strutture immateriali (avrà notato la scomparsa dei residenti).per la prima volta, in centinaia di anni, la stessa esistenza di Lucca è realmente a rischio. È una tendenza generale, sono le forze immani della globalizzazione. Bisogna dire però che l'insipienza della politica e l'avidità dei nostri concittadini danno una bella mano

anonimo - 24/07/2023 16:24

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