LA SOCIETA’ STUPRATA .
								
                                                                    
                                    
                                                                
   LA SOCIETA’ STUPRATA .
  
    
  
   Articolo di Umberto Franchi
  
    
  
    
  
    
  
   E’ storia di questi giorni . a Caivano quindici ragazzi di 
età inferiori ai 18 anni per molti mesi stuprano due bambine  di 10 e 12
 anni... A Palermo una ragazza di 19 anni viene stuprata da un branco di
 coetanei (7), i quali si vantano dello stupro divulgandolo sui social 
... probabilmente ci sono molti altri casi di stupro che non vengono 
denunciati per paura e per vergogna.  
  
    
  
   PERCHE’ AVVIENE TUTTO QUESTO ?  Quali sono le case 
dell’imbarbarimento della società  ? Perché siamo in presenza d un così 
grave degrado sociale, civile, culturale ? 
  
    
  
    I mass/media parlano di ragazzi di quartieri degradati , di 
mancanza di educazione sentimentale di responsabilità delle famiglie, 
ecc...ma l’imbarbarimento è molto più vasto e profondo, ed investe tutta
 la società, le relazioni tra le persone a tutti i livelli, con un 
incattivamento generalizzato, con persone potenzialmente assassine anche
 se hanno la fedina penale pulita, ma pronti anche  ad ammazzare per un 
sorpasso, per un’occhiata data male, per un qualsiasi sgarbo ... una 
cattiveria che è anche all’interno dei luoghi di lavoro, dove gli 
imprenditori tolgono le protezioni sui macchinari al fine di produrre di
 più e fare più profitti con un aumento notevole dei morti sul lavoro, 
come è avvenuto anche con Luana , una ragazza di 22 anni, in un fabbrica
 Pratese . 
  
    
  
   Occorre allora  affrontare il problema alle radici, andando a
 vedere cosa è avvenuto storicamente  in Italia dalla metà degli anni 
80, evidenziando anche  la realtà precedente.. . 
  
    
  
    
  
    
  
   Nella storia della nostra Italia, c’è stato un periodo 
chiamato “il ’68”, che è durato circa 15 anni, in cui il movimento 
studentesco , il movimento operaio la sinistra sociale, sindacale e 
politica, hanno svolto grandi battaglie in materia di sicurezza sociale,
 lavoro, diritti, con una grande crescita sociale, politica e culturale .
 
  
    
  
   Il ’68 fu un grande movimento di rivolta soprattutto 
giovanile, di crescita partecipativa e culturale... di persone 
soprattutto giovani che svolgevano la propria attività nei sindacati, 
nelle associazioni, nei movimenti, nei partiti di sinistra parlamentare 
ed extraparlametare , che portarono  all’affermazione  di profonde 
riforme sociali: con lo statuto dei diritti dei lavoratori, con la 
riforma della sanità , la riforma delle pensioni, la riforma della 
scuola, della maternità, la riduzione degli orari di lavoro, con ingenti
 incrementi salariali, con il meccanismo automatico di rivalutazione dei
 salari e pensioni e con altre riforme riguardanti i diritti civili , 
divorzio, aborto, etc... 
  
    
  
   Insieme al movimento operaio, del mondo del lavoro, c’erano 
un grande movimento studentesco, moltissimi gruppi politici di “sinistra
 extraparlamentare” e un grande partito comunista, che con centinaia di 
migliaia di militanti, a partire dalle cellule di fabbrica, dalle 
sezioni territoriali fino al comitato centrale riusciva a esercitare la 
sua influenza sul Paese, sull’economia, sul lavoro, sulla scienza, sulla
 scuola, sulla sanità, negli enti locali, e persino tra i soldati e i 
reclusi.
  
    
  
   Con le lotte sociali oltre a fare conquiste epocali, si 
sviluppava anche un cambiamento culturale profondo  della società che 
passava attraverso la partecipazione alle scelte da fare...  con la 
nascita di nuove relazioni interpersonali e collettive, con l’esplosione
 dl movimento femminista  .
  
    
  
    Quasi tutti i giovani degli anni 70,  avevano un desiderio 
profondo ed una passione viscerale finalizzata a sviluppare la lotta  
con il conflitto permanente finalizzato  cambiare la società... ed ogni 
conquista del movimento operaio/studentesco/femminista , era solo un 
nuovo punto di partenza per fare ulteriori conquiste fino a voler 
governare anche politicamente l’Italia. 
  
    
  
   All’epoca non esisteva lo “spazio/tempo”, tutto era 
subordinato alla centralità del progetto di cambiamento... non esisteva 
più la priorità della famiglia e tantomeno dell’individuo...  e la 
centralità delle battaglie svolte nei luoghi di lavoro, nelle scuole, 
nei territori e generale , venivano sviluppate collettivamente...  la 
presenza davanti i cancelli delle fabbriche si verificava  in tutte le 
ore del giorno ed anche della notte   
  
    
  
   Con i movimenti di lotta studenteschi, con i gruppi politici 
“di sinistra radicale”, con una CGIL capace e  politicamente motivata 
ed  un partito comunista che si distingueva per la sua diversità, 
moralità, rettitudine, disinteressi personali dei gruppi dirigenti e 
coerenza nel perseguire il progetto di trasformazione della società, 
riuscimmo a esercitare l’egemonia culturale nel Paese, ad avere un 
patrimonio morale, culturale, tecnico, scientifico, intellettuale e 
amministrativo.
  
    
  
   Per molti giovani della mia generazione, gli strumenti di 
partecipazione ed i diritti dei cittadini,  conquistati soprattutto 
negli anni 70, accrescevano anche la cultura collettiva  di tutti  i 
soggetti subordinati,  i quali si sentivano impegnati a compiere una 
 missione, quella   di dover cambiare la società,  superando il 
capitalismo  ed  eliminando lo sfruttamento  dell’uomo sull’uomo.
  
    
  
   Una realtà di crescita costante che, agli inizi anni Ottanta,
 vedeva i lavoratori italiani forti dentro le fabbriche, con la CGIL  
capace di contrattare le scelte dell’organizzazione del lavoro e quelle 
industriali, che assieme ai lavoratori, cercava di stabilire il come e 
per cosa si lavora.. ed eravamo    i primi in Europa in termini di 
migliori condizioni economiche, normative, diritti, sicurezza sociale, 
sicurezza nel lavoro, potere di contrattazione aziendale. 
  
    
  
    
  
    
  
   LA RIVINCITA DELLA REAZIONE : 
  
    
  
   La battaglia del cambiamento della società, è fallita per questi motivi:
  
    
  
 
   - perché si è scontrata con i poteri forti economici e 
speculativi, con le forze della reazione che hanno utilizzato tutti i 
mezzi per sconfiggere il movimento di lotta, con la strategia di Stato 
detta “della tensione” fatta di bombe, attentati, connubio con mafia, 
CIA, P2 etc...  ;
  
  
    
  
    
  
 
   - perché già a partire dalla sconfitta della battaglia 
fatta dai lavoratori FIAT nell’ottobre del 1980, dopo la marcia dei 
20.000 “colletti bianchi”, (non 40 mila) i gruppi dirigenti nazionali 
del sindacato, anziché rilanciare la battaglia contro i 24.000 cassa 
integrati (di cui 21.000 verranno successivamente licenziati) attraverso
 una grande manifestazione con 300.000 lavoratori a Torino , firmarono 
l’accordo come voleva l’AD Cesare Romiti, senza metterlo in votazione 
tra i lavoratori e dopo iniziò un’altra storia...;
  
  
    
  
    
  
    
  
    
  
 
   - è fallita anche perché sia molti Dirigenti sindacali 
anche  della CGIL di Lama, già con la “Strategia dell’Eur nel 1978” e   
anche dell’ex PCI di Berlinguer , morto nel 1984,  iniziarono a pensare 
che non esistevano alternative al capitalismo e che la competitività 
delle imprese andava ricercata anche rimettendo in discussione “con la 
politica dello scambio a perdere” molte conquiste degli anni Settanta;
  
  
    
  
    
  
 
   - perché dopo l’abbattimento del muro di Berlino, e 
l’implosone del PCI-PDS-DS-PD,  le politiche economiche e sociali, di 
quel partito, iniziarono  a seguire le indicazioni di Tony Blair e del 
padronato, con un partito sempre più leggero in termini elaborativi, di 
valori, e di partecipazione, dove gli input provenienti dal basso 
venivano “convogliati e regolati” da una dirigenza sempre più 
burocratizzata e interessata più alla propria prospettiva di carriera 
personale che alle istanze provenienti dal proletariato, o dai propri 
iscritti;
  
  
    
  
    
  
 
   - perché anche le organizzazioni sindacali, prima la Cisl e
 Uil, e dopo anche la CGIL, si sono attestate sulla stessa linea: quella
 della centralità dell’impresa competitiva che deve fare profitti, 
rimettendo in discussione alcune conquiste fondamentali degli anni 
Settanta , tra cui lo Statuto dei Diritti dei Lavoratori,  finendo per 
diventare,  non più i sindacati che contrattano le scelte da fare, nella
 fabbrica, sul sociale, su diritti, poteri, salari, pensioni ecc., 
(cercando di continuare a fare avanzare i soggetti da loro 
rappresentati), ma associazioni sempre più burocratizzate, che hanno 
finito per gestire in termini assistenziali le scelte fatte dal 
padronato e dai governi, senza più un progetto sociale e di società 
alternativo… e senza più cercare di contrattare il come, il per cosa, si
 lavora
  
  
    
  
    
  
 
   - Perché con la nascita del partito azienda Forza Italia, è
 iniziato un grande martellamento ideologico che attraverso varie 
strategie manipolatrici,   per oltre 30 anni hanno utilizzato a “man 
bassa”,  la  stampa TV, economisti ben pagati, politici di destra (anche
 quelli che si consideravano di sinistra) hanno iniziato a dire: 
  
  
   - i sindacati hanno troppo potere, i lavoratori con contratto
 a tempo indeterminato sono dei privilegiati, i pensionati rubano il 
futuro ai giovani andando in pensione troppo presto, la sanità pubblica è
 insostenibile costa troppo allo stato;
  
    
  
   - gli ammortizzatori sociali alimentano il parassitismo dei disoccupati (oggi il reddito di cittadinanza crea furbetti che
 preferiscono non lavorare) , lo stato non deve gestire le imprese e le 
aziende pubbliche e i beni pubblici vanno privatizzati, ecc…;
  
    
  
   - Questo continuo lungo martellamento ideologico, effettuato 
da un vasto ceto di propagandisti ad iniziare dalla Confindustria, 
economisti ben pagati, mass-media,  assieme alle forze politiche di 
centro-destra e di centro-sinistra,  è servito per svendere aziende 
pubbliche e pezzi di Stato,  fare delle “riforme” che in realtà sono 
state controriforme , come quelle sulle pensioni, sanità, scuola, 
mercato del lavoro, ecc... mettendo al centro la validità del “libero 
mercato” nella globalizzazione mondiale , fino a costruire un regime 
fondato sul liberismo , spostando immense ricchezze dai
 ceto medio bassi ai ceti più ricchi, con un cambiamento culturale 
fondato Talk Show, sulla TV spazzatura, sui social,  e di potere fondato
 sulla speculazione, sulla corruzione, sulla sopraffazione, 
sull’individualismo e sull’egoismo, sulla violenza, rilegando ancor più 
il ruolo delle donne ai margini della società.
  
    
  
    
  
    
  
   LA CADUTA DELLA DEMOCRAZIA : 
  
    
  
   Questo “martellamento ideologico delle destre”  ha  investito
 anche  l’ex PCI , ha coinvolto anche i Sindacati Confederali tra cui la
 CGIL, ed ha sicuramente contribuito a quanto è accaduto dalla metà 
degli anni 80, (in modo strisciante)  nel nostro Paese che  oltre
 al crollo dello Stato Sociale, abbiamo assistito (negli ultimi 30 
anni)  anche al crollo di quasi tutti i pilastri del ruolo dello Stato 
e  della democrazia con : 
  
    
  
   -  il mercato globale che è sfuggito ad ogni controllo politico ed ha imposto lo smantellamento dello stato sociale;
  
    
  
   - lo Stato Nazione che ha perso la sua sovranità delegandola 
ad organismi transazionali privi di legittimazione democratica, quali la
 banca mondiale, la BCE, il FMI, la NATO ;
  
    
  
   - la crisi del modello produttivo Fordista, con la 
finanziarizzazione globale dell'economia , ha comportato anche il crollo
 della centralità del lavoro e delle lotte operaie e studentesche;
  
    
  
   -  i processi mediatici sviluppati soprattutto nel ventennio 
Berlusconiano, l'uso del web, di spettacolarizzazione , 
personalizzazione , della politica , hanno svuotato il senso 
tradizionale dei meccanismi di rappresentanza collettiva tramite i 
Sindacati ed anche i partiti;
  
    
  
   - la svendita del patrimonio pubblico dello Stato , del 
settore Sanità, ad imprese che hanno pensato al solo massimo profitto a 
danno della collettività. 
  
    
  
    
  
    
  
   Quindi è venuto meno il patto sociale,  con il compromesso 
tra capitale e lavoro ,  sviluppato attraverso il conflitto di classe 
tra governi, capitale e lavoro ...
  
    
  
   
In questo contesto muta anche la cultura
 partecipativa e di progresso facendo nascere la “mucillaggine”..., i 
ghetti, la  società capovolta dei furbi ... quella che odia il diverso 
per giustificare la propria miseria politica e culturale.
  
    
  
    La differenza tra i giovani della mia generazione e la 
stragrande maggioranza dei giovani di oggi, e' la mancanza del 
desiderio... mentre la mia generazione desiderava e sognava di poter 
cambiare con la lotta la scuola, la fabbrica, il territorio, la società 
il Mondo...
ai giovani di oggi manca il DESIDERIO... cioè una 
passione che li porti ad impegnarsi per combattere le ingiustizie 
sociali e per cambiare il Mondo;
 la maggioranza dei giovani di oggi 
(non tutti)  pensano soprattutto al godimento immediato, alla 
sopraffazione dei più deboli, ad essere riconosciuti dagli altri come 
“duri”,  al godimento immediato ma non facendo l'amore e nemmeno facendo
 sesso (come avveniva negli anni 70) che invece oggi  e' in decadenza...
 bensì come capriccio dell'avere ... dell'ottenere qualche cosa 
individualmente ;
essi si sentono "felici" se "appaino" non quello 
che in realtà sono ... ma si riempiono di tatuaggi per apparire quelli 
che non sono... sono inondati dalla TV spazzatura e guardano programmi 
del nulla che come "il grande fratello " seguito da oltre 6 milioni di 
persone... soprattutto giovani , che invece negli anni 70 sarebbero 
stati bersaglio di uova marce.   ;
Essi si sentono "felici" con il 
cellulare di ultima generazione , disposti a " tutto pur di 
possederlo... e le loro relazioni sono soprattutto sui social... Non 
hanno poche relazioni dal vivo ed anche quando escono per andare al pub o
 in discoteca ... sono soli... e se fanno "casino" , fanno risse, a 
volte strano,  proprio per cercare di uscire dalla loro solitudine.
I loro messaggi sopra i muri sono GRAFITI senza senso o meglio esprimono il vuoto delle loro menti e 
restano adolescenti per  molto tempo anche dopo i 20 anni....
  
    
  
   Quindi in questo contesto anche la violenza esercitata da 
gruppi di giovani su minorenni.. nasce dai cattivi maestri... come non 
ricordare la “malanima” di Berlusconi quando si comprava per fare sesso 
 la minorenne Ruby ? dicendo che era la nipote di Mubarak ??  
  
    
  
   In questo Quadro  rientrano gli stupri odierni....
  
    
  
   Anche nel  COMUNE DI CAIVANO Dopo il terremoto in Irpinia 
(Campania e Basilicata del novembre 1980) sull’onda della partecipazione
 popolare cresciuta nelle lotte degli anni 70, vi fu una grande 
riscossa  con il popolo di sinistra che da tutta Italia si recava in 
Irpinia per aiutare le popolazioni ed incalzare il governo nella 
ricostruzione. Caivano fu uno dei comuni Campani più colpito e 
ricostruito. 
  
    
  
   Con la legge n. 219 de 1981, fecero molte cose, tra cui : Lo 
stadio Faraone, l’isola ecologica, il centro sportivo Delphinia, il 
parco con il verde , la costruzione di 750 appartamenti,  un teatro con 
200 posti...Lo stadio fu abbandonato a se stesso nel 20028, il centro 
sportivo Delphinia inaugurato nel 1999 è stato abbandonato in rovina 10 
anni dopo nel 2018, il l teatro viene chiuso un anno dopo quado al suo 
interno vene trovato il cadavere di un tossico dipendente ... 
successivamente , con l’avanzamento della corruzione politica , 
economica e con il riflusso culturali, tutto viene vandalizzato ed 
abbandonato... ma ancor più grave le cosche camorristiche e mafiose 
vengono viste come quelle che danno la possibilità di sopravvivere a chi
 non ha un lavoro. 
  
    
  
    
  
    
  
   Oggi possiamo quindi verificare come ciò che è avvenuto a Palermo e Caivano con
 la violenza sulle donne , lo stupro, sono il prodotto di questa 
società, di ciò che è avvenuto negli ultimi 30 anni,  e non 
rappresentano casi isolati ma sono strutturali che intersecano classi 
sociali, territori e tutti gli ambiti della nostra società. 
  
    
  
   Quello che manca oggi è una forte  lotta di classe e contro 
il patriarcato... La lotta contro il patriarcato  non può che essere 
anche lotta di classe, perché il patriarcato è anche, il prodotto della 
società capitalistica che basa il proprio potere sullo sfruttamento 
delle risorse e delle persone e sulla manipolazione delle menti. 
  
    
  
    
  
    
  
 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  
   Umberto Franchi                  29 agosto 2023