CONSIDERAZIONI SUI MOVIMENTI DI LOTTA E SUL CHE FARE
Per molti della mia generazione, che (come il sottoscritto) con
generosità, sin dal lontano 1968, hanno speso le proprie energie, la
propria vita, lottando nei vari movimenti sociali, sindacali,
ambientali, per la pace, ‘per l’acqua pubblica, il movimento
rivendicativo femminista... è difficile non vedere quanto poco siamo
riusciti ad incidere.
Da un bilancio disincantato emerge quanto segue:
IL MOVIMENTO PER CAMBIARE LA REALTA’ SOCIALE :
In quel periodo chiamato “IL 68”, abbiamo fatto battaglie
vincenti con grandi conquiste sul piano economico, normativo, sociale,
pensionistico, di crescita di poteri nel decidere il come ed il per cosa
si lavora, nei diritti del lavoro e diritti civili... ma abbiamo “perso
la guerra”... e con la fine delle lotte chiamate “conflittualità
permanente”, dalla metà degli anni 80 è iniziata la lotta di classe alla
rovescia con la rivincita del padronato , delle forze politiche di
destra e reazionarie, che sfruttandole anche le debolezze di una
sinistra e del sindacato schiarati integrati nel governo dell’esistete
sistema capitalista, siamo progressivamente regrediti, con uno scarto
che continua a crescere tra i redditi di lavoro e quelli del capitale ,
con la frantumazione, flessibilizzazione, precarizzazione selvaggia del
mercato del lavoro, , con l’esplosione di disuguaglianze impensabili,
con un 10% di ricchi che detengono l 55% di tutta la ricchezza esistente
ed un 20% di popolazione che possiede solo lo 0.5% della ricchezza
esistente, con i manager che hanno remunerazioni di 500.000 euro mensili
e operai che in media percepiscono 1.300 euro al mese, per non parlare
dei pensionati che continuano ad avere pensioni di fame, con la
distruzione della sanità pubblica, con la scuola regredita a prima del
“68”, con il 64% delle famiglie italiane che alla data odierna non
riesce ad arrivare a fine mese.
Le disuguaglianze sono le ferite che marcano il nostro tempo, (unitamente
alle guerre) sono le principali questioni politiche del presente.
Le disuguaglianze definiscono la possibilità di accesso ai
servizi di salute e istruzione economiche, sociali, di genere, di
appartenenza etnica. Li troviamo nei territori, nelle fabbriche, nella
differenza di opportunità fra città e aree rurali, tra città e periferie
marginali.
Sono anche generazionali perché i nostri figli o nipoti devono
vedersela con la minaccia di una sopravvivenza di breve/medio termine,
su questa terra.
La domanda che credo dobbiamo porci è quella di capire , come mai
in Italia e nel mondo capitalista i “benefici” sono distribuiti in modo
così iniquo, e pur tuttavia , non solo il sistema non crolla ma si
ripropone in continuazione peggiorando la situazione ?
La risposta dovrebbe essere : per cambiare a livello economico,
sociale, politico, ambientale, , civile, culturale...bisogna cambiare
nel profondo le Istituzioni, le forme di potere, i governi e ciò
potrebbe avvenire solo se la classe degli sfruttati (classe operaia) si
fa stato in termini Gramsciani... ma questo resta un sogno.
IL MOVIMETO AMBIENTALISTA :
Indubbiamente anche con le lotte che abbiamo sviluppato nei
movimenti ecologisti siamo riusciti ad ottenere conquiste importanti,
come la battaglia fatta contro il nucleare la privatizzazione dell’acqua
pubblica , ma anche la carica d questi movimenti si è progressivamente
persa... quasi esaurita , ma mano che i principi ed i valori venivano
integrati nel linguaggio dei media o tradotti in modelli di business da
parte di consistenti settori capitalisti, e con la ripubblicizzazione
dell’acqua pubblica mai avvenuta.
Negli ultimi 50 anni la temperatura sulla terra è cresciuta ad
una velocità maggiore a quella avvenuta ne 2.000 anni precedenti e
l’aumento medio dei mari è cresciuto di 20 centimetri ad una velocità
mai vista negli ultimi 3.000 anni .... ed anche durante i lockdown
causati della pandemia con la riduzione globale del 7% di anidride
carbonica, non ci sono stati effetti apprezzabili sulla temperatura
della terra che è continuata a salire. Insomma siamo in presenza di un
codice rosso per l’Umanità... che dovrebbe da subito convertire
l’economia i senso ambientalista, basta con la cementificazione, occorre
far sradicare tutti i combustibili fossili , carbone, nonché fare
cessare la deforestazione del nostro Pianeta, provando a fermare il
riscaldamento globale ad un più 1,5 gradi, altrimenti si avvierà il
punto di non ritorno dove non sarà più possibile fermare l’aumento della
temperatura mettendo in pericolo la vita stessa sul pianeta Terra.
Purtroppo i grandi movimenti ambientalisti che cercarono di
legare le tematiche ambientali, quelle sociali e della pace , dopo il G8
di Genova del 2003 si sono progressivamente prosciugati, finendo per
fare scioperi all’insegna di Greta Thunberg e i Fridays, divenuti
rituali degli studenti che non intaccano il peggioramento del clima
globale
I MOVIMENTI FEMMINISTI:
negli anni 70 del secolo scorso le lotte dei movimenti femministi
, hanno offerto un formidabile contributo , all’analisi della
composizione di classe, intrecciandola con quella della dell’oppressione
d genere... dopo il movimento delle donne è cresciuto numericamente ed
anche in termini organizzativi ed è stato il protagonista di grandi
vittorie come quelle sul divorzio e soprattutto sull’aborto.
Ma occorre dire che le tesi di quegli anni 70 dove si sosteneva
che la società capitalista non sarebbe potuta sopravvivere se si fossero
minate le sue radici patriarcali , si è rilevata tutta priva di
fondamento. Il capitalismo si è dimostrato capace di adattarsi
tranquillamente ed a volte se ne è fatto diretto attivo promotore ,
cavalcando con profitto le opportunità offertegli dai processi d
femminilizzazione del lavoro, integrando milioni di donne nei processi
produttivi nati dalla mercificazione dele attività riproduttive e di
cura sfruttandone le superiori attitudini , nonché nella riproposizione
di costumi consumistici , senza tuttavia migliorare le condizioni
economiche e normative della donne che continuano ad essere più
flessibili, più precarie, meno pagate dei colleghi maschi. Oggi una
minoranza di donne è stata cooptata da chi detiene il potere economico, a
livelli superiori nelle gerarchie sia economiche che politiche, ma
senza che contribuisca minimamente a cambiare le regole del sistema
capitalista e della gestione del potere politico. In sostanza processi
di emancipazione delle donne sono più formali che reali .
Insomma: nella prospettiva femminista il nocciolo degli sforzi
non dovrebbe essere quello di appropriarsi di un sistema oppressivo, ma
riappropriarsi del potere di cambiare ciò che sfrutta in modo
particolare le donne , i ceti subordinati ,così come risorse ambientali,
in maniera eccessiva producendo vecchie e nuove disuguaglianze sociali.
Sono soprattutto le donne che dovrebbero poter essere le massime
protagoniste nella lotta per il cambiamento del sistema capitalista .
I MOVIMENTI PACIFISTI :
nel febbraio del 2003 120 milioni di persone si adunavano nelle
piazze di tutto il Mondo per protestare e chiedere la cessazione della
guerra in Iraq . Si tratto della più grande manifestazione politica
della storia umana ed ho ancora la bandiera della pace che all’epoca
avevo (come tanti) affisso al mio terrazzo. Si tratto della più grande
manifestazione politica della storia umana che aveva indotto i “media” a
parlare della nascita di un immenso partito della pace che avrebbe
cambiato le sorti del Mondo. Ma cosa a cosa è servito è cosa rimasto di
quel rande movimento ?
Non siamo riusciti a fermare la guerra in Iraq, non siamo
riusciti a far proliferare i conflitti in molti altri Paes del Mondo,
non siamo riusciti a frenare la corsa agli armamenti che invece è
ripartita più forte di prima .
Oggi con la guerra per procura fatta fare dagli USA in Ucraina e
ed il genocidio che sta commettendo Israele contro il popolo palestinese
a seguito dell’azione terrorista di Hamas sul suolo Israeliano, sembra
che ci sia una ripresa dei movimenti pacifisti in tutto il Mondo , ma
nonostante che quasi tutti , soprattutto a sinistra, si dichiarino
pacifisti , è molto improbabile cambiare una economia sempre più fondata
sullo sviluppo delle armi e riuscire a far fare passi indietro a chi
gestisce i conflitti imponendo la legge del più forte.
Nella nostra città di Lucca , abbiamo messo in piedi “Un Forum
per l’Ambiente” che non si ferma al ripudio della guerra, ma cerca di
legare il diritto alla pace a quello della giustizia sociale, a quello
della tutela ambientale, a quello della sovranità ed indipendenza dei
Paesi e dei Popoli, una operazione ciclopica che probabilmente resterà
solo un sogno. Occorre rilevare come in Palestina si stia consumando una
polizia etnica con spostamento di milioni di persone dalla striscia di
Gaza e un genocidio. La gran cassa mediatica, mostra il sangue e la
disperazione ma nasconde le verità fondamentali come quelle delle
frazioni borghesi produttrici di armi che nella loro sete di profitto
sostengono la logica della guerra continua. Bisognerebbe chiedere ai
lavoratori arabi, israeliani, ucraini, russi, europei, americani,
asiatici di unirsi e scioperare contro le barbarie delle classi
dominanti ... ma anche questo resterà un sogno.
In questo contesto , occorre anche rilevare che progressivamente,
negli ultimi decenni , tutti i pilastri “dell’edificio Italia
democratico” sono crollati , con lo Stato Nazione che ha perso la sua
sovranità ed oggi è in mano ad organismi transnazionali come la BCE , la
Banca Mondiale, il Fondo monetario Internazionale, ecc... che sono
organismi non legittimati democraticamente. Inoltre il mercato
capitalista mondiale è sfuggito ad ogni controllo sociale e politico ed
ha imposto lo smantellamento dello stato sociale e dell’economia
regolata dallo stato, decretando di fatto la fine del compromesso
sociale fondato sulla contrattazione tra le OO.SS. in rappresentanza dei
lavoratori i governi e la Confindustria.
Dalle suddette considerazioni una domanda nasce spontanea: Oggi,
siamo ancora in una società democratica fondata sullo stato di dritto ?
No , non credo, viviamo in una società post democratica dove anche la
rappresentanza politica è fondata sulla mediatizzazione,
spettacolarizzazione e personalizzazione... con le classi subalterne che
non vanno nemmeno più votare, dove anche le ultime competizioni
elettorali sono apparse irrisorie o inutili, fino al punto che a Monza è
stato eletto un parlamentare di Forza Italia con il 19% dei votanti di
tutto il corpo elettorale, perché non credono più a nessun partito.
Allora in questa realtà, quali soggetti sociali e quali e quali
partiti o istituzioni politiche oggi possono opporsi “al diritto del più
forte” che si incarna nelle leggi capitaliste del mercato ?
Il compianto Rodotà sosteneva la necessità di costruire un nuovo
movimento che avesse al suo centro “il diritto ad avere i diritti” . Ma è
possibile oggi ricomporre una miriade di gruppi, di movimenti sociali
locali e nazionali, di partiti che si collocano alla sinistra del PD, di
schegge individuali Organizzazioni sindacali di classe... la sinistra
radicale, per ricostruire un corpo collettivo, ridando identità
collettiva di classe stabile?
Penso che sia possibile ricostruire una risposta politica,
culturale, sociale, civile, solo attraverso la ricostruzione di un
Soggetto di Classe, che riesca ad aggregare tutti i movimenti e le
realtà sociali radicali esistenti, e diventi centrale nel contrastare
l’attacco del Capitale, attraverso un progetto rivendicativo collettivo
ridando alle classe subalterne un ruolo egemonico sviluppando forti
movimenti di lotta articolati nelle fabbriche, nei territori, ed a
livello generale, con anche sindacato che ritorna alle sue radici ed è
in grado di mobilitare i lavoratori, i pensionati, le popolazioni . Non
esistono scorciatoie !
Umberto Franchi 26 ottobre 2023