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  • 11/03/2024 11:03

Liste d’attesa lunghe o bloccate: ma curarsi non era un diritto?

Liste d’attese lunghissime o addirittura bloccate? È possibile visitarsi privatamente pagando solo il ticket. Ma non tutti lo sanno. Liste d’attesa lunghe o bloccate: ma curarsi non era un diritto? Certo, curarsi è un diritto, ma purtroppo sempre più spesso c’è chi sceglie di non farlo per i costi troppo elevati delle visite e delle prestazioni mediche o per le interminabili liste d’attesa. E questo, anche nei casi più gravi. La sanità in Italia sta cedendo e a farne le spese è il cittadino. Ma forse non tutti sanno che esiste un decreto (D.Lgs. n. 124 del 1998) che regolamenta le liste d’attesa, indicando che le Regioni, insieme alle Aziende Unità Sanitarie locali e gli ospedali, devono stabilire i tempi massimi che intercorrono tra la richiesta della prestazione e la sua esecuzione. Questo intervallo di tempo deve essere reso publico e dovrebbe essere comunicato all’assistito al momento della richiesta. Visita privata ma al costo del ticket Se i tempi massimi di attesa superano quelli stabiliti, si può chiedere che la prestazione venga fornita in intramoenia senza dover pagare il medico come “privato”, ma corrispondendo solo il ticket. Un diritto che può essere esercitato per tante tipologie di esami e visite specialistiche (ad oggi sono 58 le prestazioni su cui sono state definiti i relativi tempi massimi d’attesa). La differenza di costo è a carico dell’Azienda Sanitaria locale, e se il cittadino ha l’esenzione dal ticket, allora non paga nulla e il costo è a totale carico dell’Azienda Sanitaria locale. E se le liste sono bloccate? Un nuovo strumento adottato dalle ASL è quello di bloccare le liste d’attesa, in genere dopo l’estate. I cittadini in questo modo non entrano nella lista e non possono fare la visita se non con l’avvento dell’anno nuovo. Anche in questo caso il decreto dà diritto alla prestazione in intramoenia pagando solo ticket. L’Asl, bloccando le liste, non non può garantire il rispetto dei tempi, contravvenendo ai suoi doveri nei confronti del cittadino. Un modulo per la richiesta Se la lista d’attesa è lunga, ed esce fuori i tempi massimi stabiliti, il cittadino dovrà compilare un modulo in cui richiede la prestazione in regime di libera attività professionale. Il modulo va intestato all’Azienda Sanitaria di appartenenza allegando la ricetta medica e la prescrizione del cup. Un medico può certificare l’urgenza? Sì, è prevista la possibilità per il medico (medico del servizio pubblico, medico di famiglia, pediatra, guardia medica) di applicare un codice di priorità alla prestazione richiesta. Sulla ricetta potrà quindi indicare il codice U (urgente) per cui la prestazione dovrà essere erogata entro 72 ore, B (breve) entro 10 giorni, D (differibile) entro 30 giorni le visite e 60 giorni la gli esami diagnostici, P programmabile. Ma perché non se ne parla? Il diritto ad accedere alle cure pubbliche in tempi precisi, nonostante sia previsto dalla legge, nella realtà è ancora troppo poco conosciuto e fortemente ostacolato. Tra le cause, c’è la scarsa trasparenza delle amministrazioni sui diritti dei cittadini a cui fa “comodo” prendere tempo e lasciar aspettare, soprattutto in mancanza di soldi. Questa mancanza di informazioni però penalizza ancora una volta i più deboli. Sul rispetto dei tempi di attesa, sul corretto esercizio dell’intramoenia e più in generale sul rispetto dei diritti dei pazienti c’è da fare ancora moltissimo da fare, non da ultimo, intensificare i controlli, troppo pochi e con molte falle. https://www.periplofamiliare.it/blog/la-lista-dattesa-troppo-lunga-ce-il-diritto-alla-visita-privata/

I commenti

Tutto per i grassare il privato.

Ano l - 13/03/2024 17:33

Quella è visione parziale di ciò che realmente avviene.
Vero che sia un Paese di vecchi, ma se i giovani li paga 300 (TRECENTO) euro/mese perchè magari gli pagano i suoi 'vizi', non esiste futuro ne per quei giovani, ne per Lei, anche se può liberamente pensare ciò che vuole.
Ho come esempio eclatante uno zio ormai in miseria che ha vissuto una vita dissoluta sfruttando per tutta la vita l'altrui lavoro. Adesso gli sarebbe un pò più difficile farlo, ma comunque prurtroppo esistono quei casi.
Ho visto casi di giovani attualmente sfruttati su lavoro che hanno chiesto la previsione di loro 'pensione'...50 euro mese!
Non è solo problema della composizione generazionale.
Ma quello si guardano bene dal farglielo vedere!
Comunque, poichè c'ho un età e nulla posso...
Che la grande commedia continui!

.... - 12/03/2024 11:34

Curarsi è un diritto finché il sistema economico produce abbastanza ricchezza da poter permettere di dare a tutti le cure. Se in Italia non ci sono più giovani che lavorano e producono reddito (e tasse) curare la gran massa di vecchi diventa impossibile. Vedo che stanno provando a tassare i grandi centri informatici che oggi sono padroni di tutta l'economia. Se ci riusciranno forse ci saranno le cure. In caso contrario amen.

Anonimo - 11/03/2024 20:50

Con quelli che vi ritrovate al potere, ed io certo non l'ho votati, ne questi ne quell'artri,, in futuro il diritto alla Salute l'avranno solo i ricchi-ricchi, anche se per opportunità politica non ve lo dicono in faccia, ma di fatto, se avete la testa sulle spalle, lo capite con lo status quo.
La cosa più ganza è che a lungo andare si cureranno solo i ricchi-ricchi prendendo un aereo per l'estero, mentre poveri ed anco gli autolesionisti riccozzi, si ritroveranno con le toppe al culo, poichè il sistema socio-economico-assicuratico italiano (garantito al limone) non è assolutamente in grado neppure lontanamente di sostenere 'privatamente' le due cliniche che avete a Lucca, e che con la chiusura dei 'rubinetti pubblici' chiuderebbero nel giro di una settimana, come hanno rischiato neppure tanto tempo fa.
Per sostenere un barlume di Sistema Sanitario Privato, per cominciare io, per il mio lavoro, dovrei incassare almeno almeno seimila euro/mese, come è nella città di New York e compagnia di là dall'oceano, ma chi mi DOVREBBE pagare il mio lavoro, manco se le sogna quelle cifre, ma non perchè non le abbia, ma proprio per forma mentis di egoistico egocentrismo!
Un tipo anni fa, non pagato per un lavoro fatto, mi disse che i soldi gli servivano a lui e non a me, e vorrei farvi vedere come vive!
Ma séte proprio polli-homo scemens da spennare!
E la cosa più ganza è che manco ve n'accorgete!!!!
State tagliando l'ultimo albero della vita del vostro condominio!
E il tutto a vostra insaputa!!!!
Purtroppo la 'consapevolezza' uno se la piglia (se la piglia!), a sei-otto anni, dopo sono lazzi amari!

... - 11/03/2024 13:07

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