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  • 05/09/2024 18:48

Una strana figura ibrida che sostituirà gli infermieri : assistente infermiere

Assistente infermiere Una strana figura ibrida che sostituirà gli infermieri Condividi Via EmailCondividi Via FacebookCondividi Via TwitterCondividi Via LinkedinCondividi Via PinterestCommenta Finalmente, dopo una lunga attesa, è stata presentata in conferenza Stato-Regioni la proposta di accordo per la revisione del profilo dell'OSS e per l'introduzione del profilo di Assistente Infermiere. L’articolato riguardante la revisione del profilo dell’OSS ricalca il documento predisposto più di un anno fa e non presenta sostanziali modifiche. È previsto un aumento delle ore di formazione necessarie per ottenere la qualifica, con tempi, modalità e metodologie formative dettagliatamente definiti. Si stabilisce che il percorso formativo e i relativi contenuti siano omogenei su tutto il territorio nazionale, sotto la competenza formativa delle Regioni o di enti da queste specificamente autorizzati. Viene formalmente abrogato l'accordo del 2001 che aveva definito il profilo e le mansioni dell’OSS, rendendo operativa tale figura. Fials: revisione OSS e Assistente Infermiere occasioni mancate per il SSN L’articolato elenca dettagliatamente i contesti in cui l’OSS può essere inserito e, nell’articolo 5, sottolinea che l’OSS opera in collaborazione o sotto la supervisione dei professionisti preposti all’assistenza sanitaria, socio-sanitaria e sociale. Viene ribadito che l’OSS deve attenersi alla pianificazione, ai piani di lavoro e alle attribuzioni di attività dirette alla persona definiti dai professionisti sanitari e dagli assistenti sociali. L’articolo si conclude affermando che l’OSS è “responsabile della corretta esecuzione delle attività attribuite.” Il documento è corredato da due allegati. L’allegato n.1, nel punto B denominato "Competenze, abilità minime e conoscenze essenziali", evidenzia la stretta relazione con i professionisti sanitari o del sociale, che rimangono figure di riferimento costante per la definizione dell’attività assistenziale. Sempre nel punto B dell’Allegato 1 vengono definite puntualmente tutte le aree di esercizio professionale e viene chiaramente richiamata la responsabilità diretta dell’OSS per le attività inerenti al suo profilo o per quelle direttamente assegnate dal professionista sanitario o sociale di riferimento. A tal proposito, è utile riportare la frase nella sua interezza: “L’attribuzione delle attività avviene mediante strumenti di integrazione professionale quali pianificazioni assistenziali e/o socio-assistenziali, prescrizioni, o altre modalità che garantiscano completezza e continuità informativa.” Si consiglia agli OSS di richiedere un utilizzo diffuso dello strumento delle prescrizioni, a garanzia della chiarezza di quanto attribuito e per una corretta e certa assunzione reciproca di responsabilità. Nella parte dell’allegato riguardante le competenze dell’OSS, determinate dall’insieme delle abilità minime e delle conoscenze essenziali, è importante richiamare l’attenzione sulla tabella relativa alla “Competenza 3”, dove, con l’obiettivo di “Svolgere attività assistenziali a carattere sanitario e socio-assistenziale”, si prevede la possibilità di “sostenere, compensare o sostituire, in situazioni di bassa complessità assistenziale e stabilità clinica, assistiti e familiari nello svolgimento di attività di autocura, intervenendo direttamente anche nella preparazione e somministrazione della terapia farmacologica con la supervisione e indicazioni operative dell’infermiere o del medico.” Una revisione limitata, insomma, ben lontana da ciò che sarebbe necessario per il sistema assistenziale e da quanto auspicato dalle numerose associazioni di categoria e dai sindacati, che richiedevano una ridefinizione ben più significativa e coerente con le sollecitazioni non solo di tipo professionale ma anche del mondo del lavoro, soprattutto in relazione ai bisogni assistenziali e alle necessità organizzative emergenti. Un’occasione persa anche per la rappresentanza professionale infermieristica, che non ha saputo o voluto avviare e condurre un’analisi approfondita su quale sia il "core disciplinare" dell’infermieristica, per poi declinare competenze, abilità e skills di contenuto, matrice e struttura sanitaria erogabili unicamente da un infermiere, al quale, se del caso, si affianca un OSS competente, preparato, autonomo e direttamente responsabile delle attività di contenuto, matrice e struttura socio-assistenziale. E invece… Ci ritroviamo con un OSS poco innovativo e con un profilo di Assistente Infermiere che rappresenta una figura ibrida: non più un OSS, pur mantenendone le funzioni, ma nemmeno lontanamente un infermiere. Una figura che, in teoria, dovrebbe coadiuvare tecnicamente il professionista titolare dell’attività, ma che in realtà svolge compiti di assistenza, pur con una preparazione minima, eseguendo attività da sempre definite infermieristiche, anche se su indicazione e/o pianificazione dell’infermiere e, se del caso, sotto la sua sempre più mitica supervisione. Tra le prestazioni più significative che può svolgere, finalizzate a soddisfare bisogni assistenziali di persone adulte con problemi di salute prevalentemente cronici, acuti in situazione di stabilità clinica, disabilità, disturbi di salute mentale o dipendenza patologica, in tutte le fasi della vita, compresa la terminalità, vi sono: la somministrazione della nutrizione enterale la medicazione della gastrostomia stabilizzata l’aspirazione delle secrezioni orofaringee e nasofaringee l’aspirazione delle secrezioni e la medicazione e la pulizia della cannula tracheostomica Ma soprattutto, previa valutazione dell’infermiere e sotto la sua supervisione, l’Assistente Infermiere può somministrare farmaci per via intramuscolare e sottocutanea Ma a chi giova tutto questo? Ai pazienti? Evidentemente no. Agli infermieri? Assolutamente no. A chi gestisce le case di riposo, le RSA e strutture similari? Assolutamente sì. La Commissione Europea e l’OMS Europa hanno firmato il 2 settembre un accordo, finanziato con 1,3 milioni di euro, per aiutare gli Stati membri a trattenere gli infermieri nei loro sistemi sanitari e a rendere la professione più attraente. In Italia, invece, abbiamo siglato un accordo tra Ministero e Regioni per attivare la strana figura dell’Assistente Infermiere. Stella Kyriakides, Commissaria per la Salute e la Sicurezza Alimentare dell’UE, ha affermato: “Gli infermieri sono la spina dorsale dei nostri sistemi sanitari e sono essenziali per garantire che i pazienti ricevano cure professionali di alta qualità quando ne hanno bisogno.” Noi, invece, in Italia, sosteniamo praticamente che una figura strana e ibrida, come l’Assistente Infermiere, possa sostituirli. Che altro dire? Le parole non bastano. Annalisa Silvestro Responsabile nazionale Coordinamento delle Professioni sanitarie e sociosanitarie Fials nurse 24

I commenti

Purtroppo c'è lo sfacelo della sanità iniziato minimo trent'anni fa..sono aziende e risparmiano e basta.acqua razionata perfino

Gina - 06/09/2024 10:59

i Servizi sanitari di emergenza sono in mano a volontari spesso senza alcun titolo di studio o formazione, adesso mettiamo pure gli oss a fare gli infermieri così sdoganiamo il fatto che se vuoi finire nelle mani di chi ha studiato e conosce la professione devi pagare andando sul privato. Guardate che al nord gia’ spopolano I pronto soccorsi privati, 80€ all’accetazione+ costo visita specialistica. Finiremo così?

Anonimo - 06/09/2024 07:53

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