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  • 26/10/2024 19:26

Il San Luca di Lucca eccellenza nazionale nella cura dell’infarto

 
 
 
Le malattie cardiovascolari continuano a rappresentare nel mondo la prima causa di ricovero ospedaliero e di morte. A Lucca sono circa 300 i decessi per anno causati da malattie del sistema circolatorio e un 80% di questi presentano un carico di fattori di rischio non controllati. La percentuale di mortalità a trenta giorni dell’infarto miocardico – che richiede un’immediata rivascolarizzazione coronarica – al San Luca di Lucca nel 2022 è stata del 4,08% contro il 7,85% della media regionale, mentre nel 2023 del 4,19% contro il 7,17% della media regionale, registrando il miglior risultato in Toscana e tra i migliori in Italia. Dunque, la Cardiologia lucchese è tra le eccellenze sanitarie, come confermano gli ultimi report della Agenzia regionale di Sanità che stimano anche i cardiopatici in un 10% su 100.000 abitanti. Nella sola Lucca sono circa 450 per anno le persone ricoverate nella unità coronarica del San Luca colpite da infarto miocardico acuto, in pratica si registra un ricovero ogni 18 ore per eventi acuti e un terzo dei casi necessita di un trattamento invasivo con immediata riapertura della coronaria che quasi sempre risulta ostruita da un'occlusione trombotica.
 
“Il positivo riscontro dei nostri dati di esito sulla mortalità nell'infarto miocardioco acuto a trenta giorni rende orgogliosi tutti gli operatori della salute della Cardiologia di Lucca - sottolinea Francesco Bovenzi, direttore della Cardiologia di Lucca – perché ha consentito di modificare la sopravvivenza di tanta gente riferita alle nostre cure dal territorio della Piana e della Valle. Sono onorato di questi meravigliosi progressi assistenziali nelle emergenze cardiovascolari che in tanti ammirano. La forza di questi numeri del San Luca è il frutto di tanto lavoro, delle nostre scelte di tipo organizzativo e scientifico alla base di complessi percorsi di diagnosi e cura che da anni abbiamo pianificato e ottimizzato. Siamo fieri per aver restituito il sorriso ai nostri pazienti e alle loro famiglie salvando ben oltre le trecento vite negli ultimi 5 anni”.
 
I dati completi saranno resi noti nel corso di CardioLucca 2024 “Heart on air” che si terrà dal prossimo 7 al 9 novembre nell'auditorium di San Francesco, quando la città sarà ancora una volta protagonista di un interessante viaggio nel mondo della scienza del cuore in tre intense giornate di lavori della diciottesima edizione del tradizionale meeting cardiologico lucchese, organizzato dal professor Bovenzi, che è presidente dell’evento.
 
“Il fluido progresso della scienza cardiovascolare vissuto negli ultimi venti anni nella nostra realtà - afferma Spartaco Mencaronidirettore del presidio ospedaliero San Luca - è testimoniato dalle circa 40.000 procedure interventistiche eseguite con successo sul cuore e sui vasi, molte di queste in emergenza. Se non trattato l’infarto è gravato da un'elevata mortalità con numeri che invitano a riflettere per un settore vitale dell’assistenza ospedaliera che abbiamo articolato in percorsi integrati, rapidi di rete ospedale-territorio, senza barriere e allineati alle più moderne raccomandazioni”.
 
Numeri importanti, che promuovono la cardiologia lucchese a pieni voti e che generano i complimenti anche del sindaco Mario Pardini. “Desidero congratularmi e ringraziare il direttore della Cardiologia dell’Ospedale San Luca Francesco Maria Bovenzi e tutto lo staff per i grandi risultati ottenuti – spiega – che collocano il reparto ai vertici di eccellenza nazionale. I dati parlano chiaro e le percentuali di incidenza delle malattie cardiovascolari sulla popolazione confermano la grande importanza ed il valore del lavoro del personale medico dell’Ospedale di Lucca in termini di tutela della salute pubblica”.
 

“L’appuntamento annuale con Cardiolucca - evidenzia la direttrice generale dell’Azienda USL Toscana nord ovest Maria Letizia Casani - è motivo di orgoglio per la nostra Asl perché rappresenta la conferma del grande lavoro che viene portato avanti quotidianamente in ambito cardiologico, a Lucca e nell’intero territorio aziendale, in un’organizzazione a rete che ci consente di rispondere in maniera adeguata alle esigenze della cittadinanza. Questo meeting, giunto alla sua 18esima edizione, richiama ogni volta professionisti da tutta Italia e non solo. E’ fondamentale che, nel corso di questi eventi formativi, si approfondiscano i temi legati alla moderna Cardiologia e ai percorsi sanitari, alle conoscenze, alle tecnologie e alle innovazioni in ambito cardiovascolare. Ringrazio quindi Bovenzi e tutta la sua squadra per l’organizzazione del convegno e per l’impegno quotidiano nei confronti della comunità, che è suffragato da dati d’attività significativi e da un miglioramento costante della qualità, dell’equità di accesso alle cure, della ricerca clinica e della formazione.  Mi fa piacere il coinvolgimento, all’interno dell’evento, anche degli infermieri per un confronto costante con i medici sulle tematiche assistenziali”.

I commenti

Ma che sparatoria qui si dice la verità non le favole propinate dalla ASL e dai quotidiani noi siamo cittadini che vanno al San Luca purtroppo un monoblocco dove si dice eccellenza mettere un gesso, salvare da un infarto e fare operazioni di routine.Purtroppo è un ospedale pieno di spese a vuoto non offre garanzie non rispetta liste attesa e fa caos al pronto soccorso È una valvola di sfogo per urgenze minori.Le cose serie si fanno in altri Ospedali.Provare per credere chi davvero può fa a meno del San Luca e non sono cose strane ma la pura realtà.non veline di regime o auto esaltazione dei direttori Nemmeno in eliporto sono stati buoni a costruire..ma daiiiiii

Puledrino Zoppo - 30/10/2024 19:34

mia mamma aveva un blocco urinario gli hanno messo un catetere vescicale , e' un lavoro minimo non certo una eccellenza, poi con calma l'operazione cercheremo un ospedale più riconosciuto a livello urologico ,in quanto un catetere e' un conto , ma farsi operare , rischiando la vita davvero preferiamo scegliere chi ha fatto più interventi di quel genere che deve fare mia madre non certo un ospedale da campo, un grande pronto soccorso con intorno nulla di speciale purtroppo non per colpa degli operatori ma della politiche che lo ha voluto depersonalizzare, un monoblocco inutile dato che non vi sono state migliorie dal punto di vista medico in nessun campo in grado di attirare attrarre..anzi la gente ed i medici fuggono.

francesco - 30/10/2024 08:02

È veramente triste leggere i commenti di questo tipo, anche ad un articolo del genere. Chi scrive qui vive talmente male che riesce a fare polemica anche quando c'è solo da essere felici. E invece no... riuscite a polemizzare, a criticare, anche in questo caso. Ma non vi rendete conto che ormai la vostra bile è cosi accecante che non riuscite più a gioire di nulla, ma sapete solo parlare male di tutto quello che succede nella nostra città? e poi per cosa... contenti voi. L'unica vostra gioia ormai è commentare qui, dove c'è lo sfogatoio di 4 o 5 persone, pensando di essere anche ganzi a sparare a zero su tutto.

Anonimo - 30/10/2024 06:36

Sveglia gonzoni!!!! Lucca è in toscana (minuscola voluta) e non in California!! In Italia la sanità è compito delle regioni. In Toscana la regione ha stabilito che vi siano tre policlinici universitari (e Lucca non è fra questi) e due ospedalini di eccellenza (e Lucca non è neanche fra questi). Per cui Lucca ha un piccolo ospedale e basta. Nelle condizioni date la cardiologia di Lucca è OTTIMA (O.T.T.I.M.A.)!!!! Lavoro ottimo quello fatto dal Prof. Bovenzi, come nel secolo passato fu quello fatto dal Prof. Masini. Speriamo che anche in futuro la cardiologia di Lucca resti tra le migliori in Italia tra quelle ospedaliere (ovvero non universitarie). Se poi si vuol studiare la storia si potrà sapere che Lucca, fino al lontano 1849 il policlinico universitario ce l'aveva. A quel punto la toscana, impegnata a colonizzarci, il policlinico a Lucca lo chiuse. Questa è la storia.

Anonimo - 30/10/2024 04:27

Infarto è la base, per essere eccellenza si parla di strutture in grado di effettuare operazioni sul cuore cardiochirurgia trapianto di cuore ed altro

Un infarto lo salva anche un ospedale di campagna e non è eccellenza come togliere appendicite in chirurgia non è eccellenza
Che poi salvino da un infarto giusto bravo e vorrei anche vedere non facessero la base.

Ma non è eccellenza.E' il minimo indispensabile.

Silvia - 29/10/2024 21:38

Se non avete fiducia in questo reparto, dato che non appare nella lista dei migliori ospedali per la cardiologia, che venga chiuso, a pochi km.un infartuato o bisognoso di cure cardiologiche verrebbe trasportato prima al pronto soccorso, poi smistato in una struttura più blasonata, sempre che ci arrivi, in quanto in particolare nel caso di un infarto la tempestività è importante , anzi di vitale importanza , sperando ad esempio di non trovare un passaggio a livello chiuso o più.in alternativa attivare un servizio con elicottero sempre pronto per l’uso.Auguri!

Anonimo - 29/10/2024 05:23

Ci siamo informati sui migliori Ospedali eccellenza Cardiologica ma non vediamo nominato il San Luca eppure sono fonti accreditate.Mahhhh

Gli Ignoranti Informati - 28/10/2024 12:16

FONTI ACCRDITATE SU LUCCA che non siano quotidiani locali o blog ?

FANALINO - 28/10/2024 00:39

qui' ci sono molti ospedali in eccellenza italiani, specializzati in CARDIOLOGIA

https://www.repubblica.it/salute/ospedali/ricerca/cardiologia/

QUELLO - 28/10/2024 00:38

I migliori nella cardiologia e nella cardiochirurgia

Sono sempre tre ospedali americani a guidare la classifica anche nella cardiologia. Si tratta della Mayo Clinic di Rochester;?della Cleveland Clinic e del Johns Hopkins Hospital di Baltimora. Nutrita anche qui la presenza degli ospedali italiani: il Monzino di Milano (19esimo), il San Raffaele di Milano (20esimo) e il Sant’Orsola di Malpighi (37esimo) sono le prime tre strutture italiane. A seguire: il Policlinico San Donato di San Donato Milanese (42°); il Gemelli di Roma (48°); il Niguarda di Milano (68°); l’Ao Padova (102°), l’Humanitas di Milano (105°); il Careggi di Firenze (145°); il campus Biomedico di Roma (153°); l’Arcispedale di Ferrara (155°); l’Ao Pisana (164°); il Sant’Andrea di Roma (166°); il Mauriziano di Torino (169°);?il Giovanni XXIII di Bergamo (176°); il San Camillo di Forlanini (187°); il San Filippo Neri (193°);?le Molinette di Torino (247°), l’ospedale Borgo Trento (276*) e il San Mattia di Pavia (294°). Anche nella cardiochirurgia sono diverse le strutture italiane in classifica: tra queste, le prime in Italia sono sempre il Monzino di Milano (23esimo nel mondo), il Sant’Orsola Malpighi di Bologna (28*), il San Raffaele di Milano (47°), il Sant’Andrea di Roma (51°), il San Matteo di Pavia (77°), l’Ao di Padova (78°), il San Camillo Forlanini di Roma (83°), il Giovanni XXXIII di Bergamo (106°), il Gemelli di Roma (136°), il Niguarda di Milano (145°), il Mauriziano di Torino (147°) e l’Irccs San Donato (148°).


sole 24 ore

xman - 28/10/2024 00:29

certo che ne salvano di vite ma eccellenza un altra cosa innanziatutto dovrebbe avere una clinica universitaria per formare medici infermieri, ed essere al centro dell'attenzione.Non bastano solo i comunicati aziendali.Perche' se eccellenza e' la normalita' (salvare vite umane dovrebbe esserlo ) trapiantare cuori ed altro del genere come dovremmo chiamarla ???

dr spok - 28/10/2024 00:26

Ma cosa criticate, ignoranti della materia e persone che hanno la cultura del sentito dire al bar, state zitti che fareste più figura. La cardiologia di Lucca è una eccellenza, dove lavorano grandi professionisti, che quotidianamente salvano vite umane. Imparate a informarvi da fonti accreditate e non come frequentatori di bettole . Chi parla in questo modo e disprezza chi dimostra professionalità e impegno in questo settore è solo un mentecatto.

Anonimo - 27/10/2024 18:52

Da non credere pensavo ad altri Universitari vicini

Ma dai - 27/10/2024 09:32

Prima fanno ammalare le persone....chi vuol intendere intenda....poi si vantano che sono bravi a curarle!!!!!vergognatevi.

Catia - 26/10/2024 20:33

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