passerella a Sant'Alessio
E' stata chiusa per tanti ...
Ci mandano cani abbandonati credo amati più degli umani che poi si scambiano segno pace in chiesa e vogliono la PUACE
Puledrino - 18/11/2024 18:58I migranti servono eccome. Con la nostra denatalità ed il contestuale allungamento delle vita media abbiamo fortemente bisogno di forza lavoro. L'immigrazione è anche l'unica soluzione per assicurare le pensioni future.
Pertanto servono politici che sappiano affrontare questo fenomeno che sicuramente comporterà problemi di integrazione. Non basta dire no all'insediamento di migranti in una casa di corte.
Innanzitutto serve che questo fenomeno sia ricondotto nella legalità. Gli illegali servono solo per favorire il lavoro nero sottopagato (e questa cosa penalizza anche i locali). Inoltre non governare i flussi di entrata comporta che può entrare chiunque, criminali compresi.
Poi serve investire in formazione, politiche sociali, politiche abitative al fine di instradarli nel mondo del lavoro ed integrarli nella nostra società.
Sicuramente non sarà facile
Sono quello che ha risposto a Cas e a quello che diceva che gli immigrati servono come l'aria. Sento di dover chiarire delle cose sennò qualcuno qui mi da del razzista. A me non importa NULLA dell'etnia delle persone. Ho avuto non solo amici di colore, ma anche guide spirituali e fidanzate di tali zone geografiche.
A me NON piace:
1) Chiunque non sappia, o non voglia, trattenere il peggio di sé
2) Chiunque abbia scarsa igiene
3) Chiunque sia legato, a livelli caricaturali, a comportamenti che hanno radici culturali e religiose
4) Chiunque pianifichi di restare in una nazione per più di una settimana o due senza impararne la lingua
5) Chiunque non lavori, per motivi diversi da una onesta impossibilità/età
6) chiunque rubi, spacci o stupri
7) chiunque abbia scarsa cultura arrivati al 2024
8) chiunque abbia un approccio retrogrado alle donne, al sesso, ad atei/agnostici
9) chiunque pensi davvero che sia possibile e doveroso salvare chiunque su un pianeta insostenibilmente sovrappopolato
10) Chiunque dimentichi che i discendenti di chi ha giocato il ruolo di maggior peso nella storia di una zona, hanno più diritti di chiunque arrivi dopo (o ci fosse da prima ma non ha fatto niente per secoli).
Come potete notare, tantissimi giovanotti imbecilli ricadono nel mio elenco molto più degli immigrati. Si noti inoltre che non me ne frega nulla, infatti nell'elenco non c'è, se uno è entrato in Italia illegalmente. Ricordo un immigrato illegale che si tuffò nell'Arno per salvare una donna, ai Carabinieri ammise, "Sono irregolare, cosa mi fate?" e loro risposero, "Ti facciamo i documenti", ecco, QUELLO è un italiano.
Io so di essere molto duro nelle mie opinioni, ma duro e razzista sono cose diverse. E' verissimo che tantissime persone del mondo africano/mediorientale non mi piacciono, ma è colpa del loro legame eccessivo con la religione (io sono credente, e di brutto, ma evito di rendere la mia vita una carnevalata, la fede deve restare un fatto personale, e se porta a posizioni retrograde a livello culturale, allora non va bene, almeno non in uno stato laico) o per uno degli altri punti dell'elenco. A lavoro avevo dei superiori di colore, vestivano con abiti che costavano quanto un mio stipendio e avevano modi signorili, oltre che due lauree, io a malapena osavo stringer loro la mano quando loro uscivano dalla BMW e io ero coperto di fuliggine e altre schifezze industriali (ho fatto lavori di ogni tipo per pagarmi gli studi, anche lavori ingrati).
Volevo solo chiarire questo.
La gran parte lavorano perché in caso contrario non campano. Una minoranza delinque, ma i più delinquono in settori in cui il mercato lo crea la domanda degli italiani (sesso, "droga"...). Una minoranza della minoranza delinque facendo danno (per esempio furti in appartamenti). Tutto questo però conta poco. Conta il fatto che senza immigrati in settori come la sanità, l'assistenza, l'agricoltura, il turismo, qui presto si ferma tutto. Quando i boomer, oggi sessantenni saranno stracotti, diciamo tra una quindicina d'anni, senza badanti africane e medici/infermieri cubani sarebbero cazzi amarissimi. D'altro canto quei signori oggi sessantenni, in buon numero non hanno figli, per cui saranno presto dei rinco soli al mondo, nella migliore delle ipotesi con i partner (vecchi come loro), nella peggiore con cani o gatti; qualcuno dovrà assisterli. Per cui finimola con le boiate. Questa gente serve, non può essere fermata, per cui dovrà essere gestita.
Anonimo - 18/11/2024 01:11@cas ----- Sono quello che le aveva dato dell'ideologicizzato. Mi scuso. La sua risposta non è solo cortese ben oltre ciò che meritava il mio commento bellicoso, ma perfettamente articolata.
Vorrei solo dire due cose, non in antitesi a lei ma a fianco.
La prima, è che quando parlavo di scarso valore umano, non mi riferivo ad un'ottica consumista o al Sistema che ci oggettifica e ci spolpa tutti. Intendevo una cosa diversa, che si rifa al secondo punto, l'unico su cui non posso essere d'accordo con lei.
Lei dice, che non si può chiedere fermezza morale a chi sta lottando per sopravvivere, ridotto ad essere una bestia non dalle proprie colpe ma da circostanze senza cuore. La sua misericordia le fa onore, ma io purtroppo non posso essere d'accordo con lei. Non esiste niente che giustifichi il lassismo morale, perché se apriamo la porta del fatto che la disperazione giustifica la criminalità, riduciamo il rispetto delle regole a orpello che solo i ricchi e i felici si addossano per passatempo, e questo non è corretto, proprio da un punto di vista di verità. Chiunque non voglia finire in galera o reimpatriato DEVE cercare il modo di non essere molesto per gli altri, di rimanere entro i limiti della legge. Deve considerare, inoltre, che per quelle persone stare in Italia non è un diritto, i loro antenati non hanno conquistato l'Europa, i loro nonni non hanno combattuto i fascisti, loro non hanno nessun diritto, è una nostra gentile concessione, noi non gli dobbiamo nulla. Sta a loro non darci motivo di scacciarli. L'Italia non deve niente a nessuno che non sia italiano, e da generazioni aggiungerei.
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@servono come l'aria. NO!!!!!! La diminuzione della popolazione è una cosa buona e necessaria!! Finalmente gli italiani lo hanno capito che dobbiamo tornare ad essere quanti eravamo un secolo fa, quando c'era una casa qui, una là, e poi solo campi e pascoli, e ora che ci siamo riguadagnati questo spazio, lo dobbiamo regalare a gente che proviene da nazioni moralmente e tecnologicamente ferme al medioevo? Ma ASSOLUTAMENTE NO!!! Sa quale è il paese più felice del mondo? La Finlandia. Zero immigrazione e 8 milioni di persone. Ecco. Io voglio quello. Voi volete lo schifo che l'Italia è diventata negli ultimi decenni?
Importante è che Lavorino umilmente perché gli italiani se lo sono scordati. Devono prima studiare fino a 30 anni poi si vede.
Su Antraccoli è stato tutto strumentalizzato dagli pseudo politici che ci sono in giro oggi. Per due voti si farebbero cremare. Mai ci sarebbero state 40 persone, perché l’ultima parola per il numero di ospiti di queste strutture spetta alla ASL e ai VV.FF, che ne avevano certificato molti meno. Mi meraviglio, ma poi credo sia stata una scelta giusta non aver letto niente a firma Misericordia. Lei ha scritto anche che i 40 non lavorano. La stessa vincitrice di un bando pubblico, non poteva sottrarsi allo stesso. Ora con gli accordi presi con il Comune e la Prefettura questo ostacolo dovrebbe essere stato risolto. Comunque capisco il punto di vista dell’articolo precedente ma vorrei condividere alcune riflessioni. Per prima cosa vorrei chiarire che non sono radicalizzato ideologicamente. La creazione di luoghi sovraffollati non è una scelta degli immigrati, ma spesso una conseguenza di politiche di accoglienza mal strutturate o della mancanza di risorse. Più che puntare il dito contro chi cerca un rifugio, dovremmo riflettere su come migliorare l'organizzazione e favorire l'integrazione. Isolare le persone non aiuta né loro né la comunità ospitante. Per gli italiani all’estero: Il paragone con la diaspora italiana in America è corretto, ma incompleto. È vero che anche noi abbiamo avuto problemi di integrazione, e in alcuni casi abbiamo esportato fenomeni negativi. Ma è altrettanto vero che moltissimi italiani hanno lavorato duramente, contribuendo alla crescita delle società che li hanno accolti. Le generalizzazioni non rendono giustizia alla complessità delle situazioni umane. Chi arriva in Italia per "sopravvivere" sta rispondendo a una necessità vitale. Non è un lusso, ma una questione di dignità. La "chiamata morale" a comportarsi bene non è un prerequisito che si può esigere da chi lotta per vivere, ma un percorso che possiamo costruire insieme. Anche tra gli italiani ci sono persone che non rispettano le regole: questo non ci porta a giudicare l’intero popolo. La solidarietà non significa sacrificarsi, ma cercare soluzioni giuste e sostenibili. Investire in integrazione e inclusione non è solo altruismo: è un investimento nel nostro futuro, perché una società coesa funziona meglio per tutti. Pensare agli italiani significa anche costruire un Paese più equo e capace di rispondere alle sfide globali.Parlare di "scarsa qualità umana" in base alla provenienza o alle difficoltà economiche è pericoloso. Gli esseri umani non si misurano in base a quanto possono "dare" al sistema, ma al loro valore intrinseco. Dopotutto, non possiamo sapere chi potrebbe diventare un amico, un collega o un cittadino modello. Con me dovrebbe essere d’accordo, almeno quello dei lavori che i ragazzi italiani non vogliono più fare. L’esempio l’ho fatto con chi lavora nelle cucine dei ristoranti. Poi potrei elencare anche la raccolta della frutta, di pomodori ecc, ecc…Comunque grazie della sua
cas - 17/11/2024 10:47Scusate, ma il problema è un po' diverso. Gli immigrati, qualunque sia il motivo che li spinge, in Italia ci saranno almeno per i prossimi 20 - 40 anni. Ci saranno per due motivi. Il primo è che vogliono venire e che non è possibile, nel quadro normativo internazionale cui abbiamo aderito, impedir loro di venire. Il secondo è che non ci sono più giovani perché gli italiani, ridotti a popolo di vecchi rincoglioniti, non li hanno generati; per cui gli immigrati servono come l'aria che respiriamo. Visto che ci sono e ci saranno vanno gestiti. Inutile non volerli vedere in questa o in quella corte, inutile far fare loro delle gite in Albania a spese di chi paga le tasse. Fine.
Anonimo - 17/11/2024 02:06Ammucchiare 40 persone disoccupate tutte nello stesso luogo, per di più in uno stabile che ne conterrebbe al massimo una decina in condizioni igienico-sanitarie idonee all'Italia, già di per sé creerebbe un ghetto indipendentemente dall'etnia delle persone.
Inoltre, tutto il mondo è paese, lo abbiamo fatto anche noi italiani in america ricreandovi la mafia, quando prendi persone di una nazionalità ben specifica e le compatti a forza in un luogo dove non c'è integrazione linguistica, è automatico che si crei una situazione di ghetto, indipendentemente dall'etnia delle persone.
Infine, la pregherei di essere meno radicalizzato a livello ideologico, e di aprire gli occhi sul fatto che moltissimi di questi immigrati non vengono qui per, come dice lei, cercare una nuova vita, ma solo per sopravvivere, senza aggiungere a questo obbiettivo alcun tipo di chiamata morale a comportarsi bene. In ogni caso, se io avessi motivo di sospettare scarsa qualità umana nel mio nuovo vicino italianissimo, peggio che mai se porta tutti i parenti fino a bisnonni e cugini di terzo grado in una casa dove fino al giorno prima ci viveva una coppietta senza figli, solleverei le stesse problematiche che ho sollevato nei confronti di questi stranieri. L'italia NON è la cenerentola dei problemi del mondo: siamo 8 miliardi su un pianeta che ne regge al massimo 2, non si può salvare tutti, pensiamo agli italiani.
È sconcertante e profondamente deludente che si esulti pubblicamente per la mancata accoglienza di persone che cercano rifugio e speranza nel nostro Paese. L'idea che ospitare migranti possa generare una “situazione esplosiva” è un esempio di retorica allarmista e dannosa, tesa a creare un clima di paura piuttosto che di inclusione e umanità. Non è degno di una società civile rivendicare la chiusura delle porte a individui in difficoltà, né vantarsi di aver impedito la possibilità di offrire supporto e solidarietà. La "determinazione" di un gruppo di residenti, sostenuta da rappresentanti di partito, ha trovato espressione nel fomentare divisioni, caricando la comunità di tensioni e ostilità. Questo approccio non risolve alcun problema reale, ma crea una falsa percezione di minaccia, alimentando diffidenza e pregiudizi. Un dialogo costruttivo non è mai fondato sull'esclusione e sull’emarginazione, ma sulla capacità di comprensione e di convivenza. La vera integrazione non è un ostacolo o un pericolo: è un’opportunità per arricchire il tessuto sociale e far crescere il senso di comunità. Rinunciare a ospitare non è una vittoria per Antraccoli né per Lucca; è una sconfitta per tutti coloro che credono nei valori dell’accoglienza e della solidarietà, valori che dovrebbero essere il fondamento della nostra società. Questa esultanza è non solo vergognosa, ma rappresenta un passo indietro nella dignità e nel valore umano. Festeggiare pubblicamente l’allontanamento di ragazzi perché è di questo che si parla in cerca di un futuro migliore, dimostra una totale mancanza di empatia e una visione profondamente distorta di ciò che significa comunità. È indegno, privo di compassione e di senso morale vantarsi di aver chiuso le porte a chi vive in condizioni disperate e cerca rifugio e sicurezza. La narrativa usata per giustificare questa posizione è un’abile strumentalizzazione della paura. Si dipinge l’immigrazione come un pericolo imminente, come un problema “esplosivo,” mentre in realtà si tratta di una farsa studiata per mascherare l'intolleranza. Le affermazioni di “successo” in nome della “protezione del territorio” non sono altro che un tentativo di fomentare divisioni, alimentando diffidenza e paura tra i cittadini. È una campagna di chiusura e rigetto verso coloro che più di altri hanno bisogno di solidarietà. Questa "vittoria" di cui si parla non rende onore né alla città di Lucca né a chi la rappresenta. Si sta trasformando l’accoglienza in un pericolo, l'integrazione in un rischio: sono visioni miopi e pericolose che cancellano ogni traccia di umanità. La vera minaccia per la nostra società non viene da chi arriva cercando una nuova vita, ma da chi semina ostilità e insensibilità dietro una facciata di falsa tutela della comunità. Rivendicare con tanto orgoglio un atto di esclusione non è motivo di festa, ma di vergogna. Con questa decisione, si perde un’occasione preziosa per promuovere una vera comunità: inclusiva, accogliente e capace di rispondere con intelligenza alle sfide di oggi.Ed è molto semplice sentire parlare così, una persona che risulta dal sito della regione toscana abbia uno stipendio di oltre 11.000 euri al mese mentre gli altri cioè quelli che fanno paura vengono retribuiti con 3 euri l’ora. Detto questo cari tutti, non andate più in nessun ristorante, perche se mangiate è perché in cucina ci sono loro…Cari pseudo politici e cari tutti...................................................
Per 2 voti in più.... - 16/11/2024 08:49La XXXXXXXXXXX società post cristiana lucchese ha così evitato di vedere quello che per lei è feccia. Ma la feccia sarà presto padrona di Lucca, mentre i lucchesi saranno vecchi barbogi senza futuro.
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