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  • 14/12/2024 12:01

La Disinformazione Russa e il Problema Maggiore dei Social: Il Dito e la Luna dell'Informazione

L’annullamento delle elezioni presidenziali in Romania, contaminato da presunte interferenze russe tramite TikTok, è un episodio che solleva interrogativi rilevanti sul rapporto tra democrazia e informazione. Tuttavia, concentrare l’attenzione esclusivamente su un caso isolato rischia di offuscare il problema strutturale che emerge dall’episodio: la qualità dell’informazione diffusa attraverso i social network e la loro anarchia normativa. Il Ruolo dell’Informazione nella Democrazia: Un Pilastro in Crisi Il pluralismo e la qualità dell’informazione sono stati per decenni capisaldi della democrazia liberale. Benedetto Croce paragonava la stampa alle agorà dell’antica Grecia, luoghi dove si formava l’opinione pubblica attraverso il dibattito e la trasmissione delle conoscenze. Tuttavia, come sottolineò Walter Lippman già nel 1922, l’opinione pubblica non è un fenomeno spontaneo: è il prodotto della rappresentazione della realtà offerta dai mezzi di comunicazione. Se tale rappresentazione è distorta, anche l’opinione pubblica lo sarà. Per garantire l’integrità dell’informazione, le democrazie hanno sempre regolamentato i media tradizionali con leggi antitrust, responsabilità deontologiche e civili, e codici penali. Questa responsabilità assicura un controllo, per quanto non perfetto, sulla qualità dell’informazione diffusa. L’Anarchia dei Social: Una Sfida Contemporanea La rivoluzione digitale ha stravolto questo sistema. Oggi, la metà degli elettori forma la propria opinione esclusivamente tramite i social network, piattaforme che sfuggono alle regole imposte ai media tradizionali. I Problemi dei Social Concentrazione del Potere: L’informazione globale è nelle mani di pochi giganti tecnologici (Meta, X/Twitter, TikTok). Questa concentrazione minaccia il pluralismo. Mancanza di Responsabilità: A differenza dei direttori di giornali, nessuno è legalmente responsabile delle informazioni che circolano sui social, nemmeno le piattaforme stesse. Promozione della Disinformazione: Il modello economico dei social network premia la polarizzazione, le banalizzazioni e le fake news, perché generano più traffico e interazioni. Una ricerca del MIT ha dimostrato che le notizie false si diffondono sei volte più velocemente di quelle vere su Twitter. Manipolazione da Parte di Attori Esterni: Le piattaforme digitali sono strumenti ideali per le interferenze straniere, come dimostrato dalle accuse contro la Russia, che sfrutta la viralità dei social per destabilizzare i sistemi democratici. La Democrazia nell’Era Digitale Secondo il libro La democrazia migliore di Gianluca Sgueo, la tecnologia digitale sta trasformando non solo il potere politico, ma anche le basi della democrazia stessa. Questa trasformazione, sebbene ricca di potenzialità, necessita di regole per evitare di degenerare in un’anarchia informativa. La Luna: Il Rapporto tra Social e Società Non è sufficiente condannare le interferenze russe o l’annullamento elettorale in Romania. Il vero problema è l’assenza di regole che disciplinino l’impatto dei social sulle società: I social network agiscono come de facto gatekeeper dell’informazione senza trasparenza sugli algoritmi che determinano cosa vediamo. Non esiste un sistema di responsabilità legale per le piattaforme, che agiscono solo in base al profitto. Cosa Fare: Verso una Regolamentazione dei Social Trasparenza e Responsabilità: Le piattaforme social devono essere obbligate a rispettare norme simili a quelle dei media tradizionali, con responsabilità sui contenuti pubblicati e trasparenza sugli algoritmi. Educazione Digitale: I cittadini devono essere formati per riconoscere la disinformazione e comprendere i meccanismi che regolano i social network. Interventi Sovranazionali: Problemi globali richiedono soluzioni globali. Serve una cooperazione tra governi per creare un quadro normativo condiviso e affrontare le interferenze straniere. Promozione del Pluralismo Informativo: Ridurre la dipendenza dai social network incentivando il consumo di media tradizionali e fonti diversificate. Conclusione Il caso rumeno è un sintomo di una crisi più ampia che coinvolge il rapporto tra informazione, tecnologia e democrazia. Il problema non è solo la disinformazione russa, ma la qualità dell’informazione sui social e l’anarchia che governa il loro funzionamento. Per difendere la democrazia, è necessario guardare oltre il “dito” dei singoli episodi e affrontare la “luna” delle trasformazioni sistemiche che la rivoluzione digitale sta imponendo. Regolare i social network non è più un’opzione, ma una necessità per preservare i principi democratici

I commenti

Se sei in guerra e il tuo nemico manipola il web, tu manipoli il web. Quanto all'Ucraina, dal 2014 è caduto un solo governo "filorusso", ovvero quello di Yanukovich proprio nel 2014. Dopo tale data i partiti "filorussi" di voti ne hanno presi pochini e questo anche a seguito delle azioni della Russia. Infatti i partiti filorussi prendevano tanti voti in Donetsk, Lugansk e Crimea. Dato che i russi hanno occupato queste aree, automaticamente i cittadini più favorevoli alla Russia non hanno più potuto votare in Ucraina e senza il loro apporto le possibilità di vittoria per i partiti filorussi sono pari a zero. La Russia ha deciso per la guerra e solo Trump potrà fargliela vincere. In caso contrario per la Russia è un disastro.

anonimo - 17/12/2024 03:35

Fatemi capire: la famigerata Russia manipola il web per destabilizzare elezioni e l'opinione pubblica occidentale, e gli USA invece no?
Loro sono bravi, vero?
Sono 70 anni che gli USA ci manipolano la politica interna ed estera, spesso con conseguenze disastrose e TRAGICHE ma adesso guarda caso tutta l'attenzione è sulla Russia?
E guardando ciò che è successo in Romania, chi ci garantisce che il fantomatico "influsso russo" non sia una fake o una scusa per impedire la nascita di un governo filorusso come desiderato dai cittadini?
In fin dei conti in Ucraina, dal 2014 in poi, più volte Nato e USA hanno fatto cadere governi regolarmente eletti e filorussi, dunque stavolta perché dovrebbe essere diverso?
Pensate forse che gli USA non "manipolino" più?
Ma se un team di stronzi manipolano il web per conto di gente insignificante come Salvini, e si fanno pure chiamare "la bestia", secondo voi sono gli unici?
Comunque state tranquilli, l'inquinamento del web per ingannare i cittadini e avvantaggiare le solite élite politico-economiche raggiungerà la perfezione quando la famigerata AI (intelligenza artificiale) avrà conquistato tutte le ns. simpatie: e noi ci saremo caduti come polli una volta di più.
La AI è proprio perfetta per condizionare e ingannare pesantemente l'opinione pubblica, è l'ora di finirla che la gente invece di continuare bersi le colossali menzogne dei media classici vada sul web a cercare la verità (che spesso trova).
Infatti della norme pericolosità di tale AI proprio nelle questioni politiche ed economiche, parla quasi nessuno, si sottolineano solo i vantaggi (pochi).
Saremo asserviti, e stavolta senza possibilità di rendercene neanche conto.

Anonimo - 16/12/2024 01:03

I russi cercano di lavorar sopra i mezzi di informazione social per ottenere risultati ed a volte ci riescono. Comunque siamo ora di fatto in guerra con loro e quindi non possiamo più permettere che lo facciano.

Anonimo - 15/12/2024 05:25

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