Lino Guanciale all'ex manicomio di Maggiano nei luoghi di Mario Tobino.
Lino Guanciale all'ex mani ...
Da animalista convinto quale sono, concordo con ogni cosa che lei ha detto, soprattutto il punto 3. La base di ogni animalismo scientifico e non radical-chic e la coscienza che anche l'uomo è un animale a cui serve un habitat.
Anonimo - 17/04/2023 22:03Le rispondo sulle tre questioni principali
1. Far pagare a chi ha reintrodotto l'orso? A livello morale e politico si può anche sperare che la paghino, ma a livello penale non la pagheranno. La reintroduzione infatti, pur essendo un errore folle, venne fatta nel rispetto delle leggi. D'altro canto la reintroduzione era figlia di una ideologia che negli anni novanta del secolo scorso era pesantemente dominante. Il dogma di tale ideologia, un dogma falso, sosteneva la non pericolosità dell'orso e la possibilità di facile convivenza con l'uomo. Chi sosteneva questa cosa, per una piccola percentuale era in malafede, ma per il resto era semplicemente ignorante della storia dei rapporti tra uomo e selvatici, avventato ed incapace di capire che con la densità di abitanti che ha il Trentino, unita alla presenza di turisti, la cosa sarebbe finita molto male.
2. Lei sostiene di riportare decine (o peggio centinaia) di orsi là dove vennero presi. Gli orsi vennero presi in Slovenia e non li rivogliono indietro. Se non lo sa, La informo che in Slovenia hanno in programma un piano di abbattimento massiccio (pensano di ucciderne più di 200), per cui la sua idea non ha senso.
https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2023/04/14/news/slovenia_piano_abbattimento_230_orsi_bruni_sicurezza_cittadini-12754125/
3. Infine l'uomo è un essere che fa parte del contesto naturale e non ne è avulso. Gli uomini che vivono in montagna, coltivano, allevano, tagliano gli alberi ed hanno un basso impatto ambientale; essi sanno anche che, se è necessario, orsi e lupi vanno presi a fucilate. Gli uomini che vivono in città inquinano il triplo e si permettono di imporre a chi vive in campagna orsi e lupi. La cosa medievale è l'atteggiamento da feudatari che gli animal ambientalisti urbani hanno nei confronti di chi vive in campagna e montagna. Ma noi non siamo servi della gleba!!!!
L'orso in Trentino è un problema? Forse si, ma a renderlo tale non è la sua natura, bensì quell'insostenibile leggerezza dell'essere umano che vede in se stesso il centro di tutto. Una visione leggera, semplificata di un mondo che è molto più complesso di quanto si possa pensare. Convivere con un orso è complicato? Certo che lo è. Con lui in giro il bosco non diventa più un giardino dove passeggiare come se nulla fosse. Perché la Natura ha delle regole e l'uomo sembra far finta che non sia così.
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Ma andiamo con ordine. Dopo la tragica morte di Andrea Papi, il 26 enne runner ucciso da un orso in Trentino, rabbia e dolore sono i sentimenti emersi dalle persone che abitano quelle zone d'Italia. Una rabbia e dolore che diventano un megafono della paura che il fatto possa ripetersi. La famiglia chiede che le responsabilità di chi ha sbagliato vengano individuate e che l'orso "colpevole" venga abbattutto. La prima è sacrosanta perché è giusto voler capire perché un proprio figlio, un fidanzato o un amico è morto durante una corsa in montagna. La seconda ha due aspetti: quella della sete di vendetta, un sentimento molto umano ma che in sè non può portare via il dolore, e quello delle natura dell'animale. I due aspetti si intrecciano, ma dovrebbero rimanere ben separati.
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11 Aprile 2023
Se fossimo in un mondo fra umani ci sarebbe un tribunale per capire meglio qual è la dinamica di quello che sembra essere un tragico incidente: Andrea Papi temeva di poter incontrare l'orso e lo raccontava alla fidanzata. E possiamo immaginare che, come uomo di quelle terre, abbia preso le sue precauzioni. Quell'orso, di cui non sappiamo ancora nulla visto che non è stato identificato, di certo non voleva incontrare Andrea: come detto, non è nella sua natura tendere un agguato all'uomo nè per forza fronteggiarlo. Ma nessun potrà mai raccontarci che cosa è davvero successo in quel tragico incontro.
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"Ha fatto l'orso" dicono animalisti. "L'orso è un animale schivo, un animale che non considera l'uomo come una preda" ci spiegano i tanti esperti intervenuti in questi giorni. I tanti video che circolano sui social mostrano animali che inseguono chi con la mountain bike sfreccia sui sentieri. Nella maggior parte dei casi si tengono ben distanti dalle persone. In alcuni casi fanno quelli che gli esperti chiamano "falsi attacchi". Comportamenti di fronte ai quali è "umanamente" difficile rimanere freddi e fermi come consigliano gli esperti di fare. Ma che servono all'animale come primo meccanismo di difesa. Qualche anno fa, nel maggio 2022, il giovane Alessandro, ragazzo di 12 anni, si trovò a pochi metri da un orso proprio in Trentino. Le immagini filmate dal padre che ha mantenuto la calma e ha guidato il figlio fuori da quella difficile sensazione ci hanno mostrato quale dovrebbe essere il giusto comportamento in certe situazioni.
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Ma nei giorni scorsi è andata diversamente. Ora quell'orso diventato killer per le regole dell'uomo ha 40 forestali che lo cercano. Hanno il compito di stanarlo e catturarlo. Poi il suo destino sarà molto probabilmente quello di una condanna a morte. Una decisione che non piace a molti, ma su cui tanti esperti concordano: quell'orso va abbattutto perché nel suo bagaglio di conoscenze ha appreso un comporrtamento, l'aver aggredito una persona, che può ripetere. E dunque viene considerato, anche secondo la scala prevista dal Piano d’Azione interregionale per la conservazione dell’Orso bruno sulle Alpi centro-orientali (denominato PACOBACE), un orso pericoloso o da catturare e rinchiudere o da abbattere. La decisione sul suo destino però dovrebbe essere presa non sulla base del desiderio di una vendetta, ma sulla base delle nozioni scientifiche che abbiamo a disposizioni.
Ed è lì che vendetta e la natura dell'orso devono separarsi. Ed lì che le istituzioni devono fare il loro ruolo lasciando da parte l'emotività della situazione o, peggio ancora, sfrutturla per fini politici. Sentire dire al presidente Fugatti che "non gli interessa se prendono l'esemplare sbagliato" o che non gli interessa "come viene ridotto il numero di esemplari del progetto Life Ursus" è un approccio sbagliato. Leggero. Semplificato. La Provincia autonoma di Trento forse non avrebbe voluto gli orsi sul suo territorio, ma è suo compito tutelarli perché fanno parte del patrimonio naturalistico del suo territorio. Alla stessa maniera degli alberi che rendono unico quel paradiso montano e delle api che permettono alla natura di sbocciare e al miele di essere prodotto.
Trento, il presidente Fugatti: "Non mi preoccupa come verranno catturati gli orsi e se dovessero sbagliare animale nelle identificazione dell'esemplare"
La leggerenza porta l'uomo a distruggere quando c'è un problema. Lo fa quando negli allevamenti intensivi per la carne o pelliccia esplode una malattia virale: milioni di animali vengono soppressi a scopo precauzionale. Poi, come se non si fosse imparato nulla, si ricomincia da capo: gli stabilimenti vengono riempiti di nuovi animali, come se non fosse imparato nulla. Come se la chiara problematica dell'allevamento intensivo, dove gli animali sono tenuti "innaturalmente" uno addosso all'altro non esistesse. Perché la leggerezza dell'essere umano si basa solo sulla quantificazione economica del danno e raramente analizza le cause del problema e le cerca di risolvere cambiando anche i propri comportamenti o dandosi delle regole.
"Per troppo tempo il benessere animale è stato messo davanti a quello dell'uomo" è stato detto dalla Provincia di Trento e dalle Comunità delle valli trentine. "La gente ha paura". Però allora se la situazione, così come è descritta, ricorda quello di un assedio di cento orsi alle genti delle valli, bisognerebbe capire perché questa situazione non viene comunicata alle persone. Perché sui siti istituzionali e sui siti del turismo locale non ci sono degli avvisi di una situazione di emergenza. Mi è capitato nei giorni scorsi di telefonare a una delle Atp della zona dicendo di voler andar in vacanza in quelle zone e di essere preoccupato dalla presenza dell'orso. La risposta che mi è stata data, non con poco imbarazzo, è stata: "No, ma l'orso non è pericoloso. Basta andare nei luoghi affollati o far rumore. Lui si tiene alla larga. È un animale schivo". Ho chiesto se dovevo portarmi un fischietto, se ci fossero delle zone interdette ai turisti. L'operatore mi ha risposto che lui "non ha mai usato un fischietto, che non ci sono zone interdette e che va tranquillamente in montagna. Quello che è successo è stato un fatto sfortunato":
Quel difficile rapporto fra uomo e orso
Certo ognuno fa il suo mestiere: chi promuove il turismo non dirà mai qualcosa che possa far desistere nell'andare in Trentino. Proprio quei turisti, o semplicemente forestieri, che in questi giorni, nel solito gioco delle contrapposizioni, sono stati presi di mira in molti video sui social dai trentini che dicevano cose tipo: "Voi che giudicate dal salotto di casa vostra. Voi che venite in Trentino con i tacchi e vi mettete gli scarponcini per andare al bar come se steste facendo una salita, voi che appena nevica non sapete neanche come montare le catene. Voi turisti che cosa ne sapete di quello che viviamo noi nella valli, lasciate che ci pensiamo noi a risolvere questo problema".
E allora veniamo al nocciolo del discorso: risolvere il problema. Il presidente Fugatti dice che "bisogna riportare il numero di orsi come ai 50 esemplari dell'originale progetto Life Ursus" e che "non gli interessa come questo avvenga sui 100 esemplari attualmente presenti". E qui nascono i tanti "però": dire che basti ridurre il numero a 50 è una frase un po' leggera da parte di un'istuzioni che si occupa del benessere del suo territorio (umani e natura, non si possono scindere). Perché se mai questo avvenisse e si ripetesse un altro episodio grave, che cosa accadrebbe? Si scende a 40? a 30? a 20? a 10? Oppure li facciamo sparire tutti? E se, come accennato sempre dal presidente Fugatti, il problema oggi fossero gli orsi e domani i lupi? E se domani fossero i cervi? Ho 50 anni e ricordo bene quando in giovane età andavo sui monti piemontesi e mi si faceva una testa tanta sul pericolo delle vipere: sembrava che bisognasse andare con un'armatura per i sentieri. Ma quelle informazioni, senza social ma tramandate dagli abitanti del posto, generava paura, attenzione e rispetto del territorio. Ci si rendeva conto che in quei boschi non si era soli.
Ora di certo le vipere non sono gli orsi. Però di vittime ne hanno fatte in questi anni, anche una all'anno per lo più per choc allergico. Ora chi vive i boschi sa che la natura può essere pericolosa e che i pericoli possono essere ridotti (mai eliminati) se si ha una visione d'insieme uomo e animale. Mettere l'uno davanti all'altro diventa un gioco politico. È come la marmotta che ha una visione limitata, mentre il giusto sguardo è quello dall'alto. Perché se l'approccio è quello di distruggere, di cancellare allora un giorno non li chiameremo più parchi naturali, ma parchi artificiali, se non addirittura giardini artificiali.
Tutti bravi a blaterare e nessuno che dice le cose come stanno! Dai vostri commenti e da quelli espressi da chiunque tra le varie testate giornalistiche, si è daccordo sul fatto che il problema non è l'orso in se e nemmeno questo o quell'orso specifico, ma chi ha investito tempo e denaro per un progetto che non sta in piedi. Quindi ora, tipico della mentalità umana ed in particolare italiana, a pagarne le conseguenze non sarà chi il problema lo ha creato, ma chi il problema lo ha subito, nel caso specifico la collettività trentina e i poveri orsi che per natura fanno gli orsi. Ma per una buona volta, far pagare le conseguenze dei propri errori a chi li ha commessi è una cosa tanto sbagliata? Far spostare gli orsi e riportarli nel luogo da cui furono prelevati a carico di chi ha creato questo abominio deve sempre risultare cosa impossibile e sbagliata? L' uomo deve sempre uscirne impunito ed immacolato? Poi che gli uomini non riescano a convivere tra loro stessi, figuriamoci con gli animali, è una cosa risaputa. Fa ridere perchè si fanno manifestazioni a livello globale perchè si sta distruggendo pian piano il mondo che ci ospita (eh si cari miei, sebbene non vogliate accettarlo, siamo ospiti su questo pianeta, noi tanto le altre creature che lo popolano, con la differenza che noi siamo la sola che si è erogata il diritto di poter cambiare il ciclo naturale delle cose e di depredare il pianeta per il dio denaro) e poi arriviamo in queste situazioni dove si predica l'esatto contrario.....decidetevi perchè l'ipocrisia è la peggior cosa che ci sia!!
Anonimo - 16/04/2023 14:181. Lei prende la questione dal lato sbagliato. Nessuno, a parte quattro sonati, pensa di giustiziare un orso per omicidio. Il problema è che l'orso in questione è già alla seconda aggressione della sua carriera, per cui è ormai da considerarsi confidente con l'uomo e capace di ammazzare altra gente. I protocolli della provincia di Trento in questo caso prevedono l'abbattimento. Lo so che Lei dirà di metterlo in un recinto. Mah, se uno zoo se lo vuol comprare vendiamolo pure, ma se si deve tenere in un recinto a spese della collettività, allora, anche per l'orso, sarebbe assai più dignitoso l'abbattimento
2. E' scorretto parlare di problemi di gestione dell'orso in Trentino - Alto Adige. Esistono solo i problemi di gestione in Trentino, in quanto in Alto Adige non è mai esistito alcun progetto di reintroduzione dell'orso. Per fortuna i politici che governano il Tirolo Meridionale (il nome vero dell'Alto Adige) hanno tutelato le popolazioni locali e se un orso prova a metter piede da loro si provvede a dissuaderlo, se necessario anche usando le fucilate e senza tanti discorsi all'italiana. PS la regione Trentino - Alto Adige è una fissazione italiana, ma non esiste alcun ente realmente operante con questo nome. Esistono la prov. autonoma di Trento e la prov. autonoma di Bolzano e sono due cose diverse
3. Certamente che se uno va nei boschi può incontrare un selvatico. I nostri antenati hanno per generazioni tentato di eliminare i selvatici più pericolosi per loro e per i loro animali e non lo hanno fatto per caso. Se la vacca o la pecora morivano, allora moriva di fame la famiglia e se un bambino veniva predato da un orso o da un lupo era ovviamente una tragedia. La domanda è dunque la seguente: hanno diritto gli ambientalisti urbani ad imporre a chi vive in contesti naturali la reintroduzione di grandi carnivori? Oppure l'uomo che vive nella natura deve potere avere l'ultima parola?
4. A livello ufficiale non esiste alcuna ammissione che vi siano state iniziative di ripopolamento di vipere o di lupi. Esiste la fola delle vipere lanciate con i paracadute (ganza davero) ed esistono molti che affermano che i lupi sono stati reintrodotti, ma se questo è avvenuto è avvenuto di nascosto. Dato che non so cosa lo stato faccia di nascosto ho difficoltà a parlare di queste cose. Si può invece parlare della reintroduzione dell'orso in Trentino, in quanto quella è stata fatta ufficialmente.
5. Le responsabilità sono dunque, a monte di tutto, da ricercare in chi, 25 anni fa, consentì il progetto Life Ursus. Perché si riuscì allora a metter su un tale progetto senza che la popolazione si ribellasse? Semplice perché la popolazione, salvo pochi più svegli, era stata imbevuta della vulgata animal ambientalista che si può riassumere nella falsità mostruosa per cui l'orso non sarebbe pericoloso per l'uomo. I fatti dimostrano che la vulgata era appunto totalmente falsa. Reintrodurre l'orso in Trentino, ovvero in una provincia turistica e popolosa, dove esiste ancora l'allevamento, è stato un tragico errore.
6. Venendo a responsabilità più specifiche è ovvio che gli animal ambientalisti che hanno fatto ricorso al TAR contro la prima delibera di abbattimento di questo orso, pur non essendo legalmente responsabili, sono moralmente responsabili della morte di Papi. Altrettanto pesante è la responsabilità morale dei giudici del TAR. Se l'orso fosse stato abbattuto nel 2020, forse oggi Papi sarebbe vivo.
7. L'orso aveva il radiocollare, ma esso aveva la batteria scarica. Allo stato attuale non è semplice monitorare i movimenti di tutti gli orsi, forse in futuro la tecnologia lo consentirà, ma ora è impossibile
8. L'ideologia animal ambientalista per cui gli animali sarebbero i padroni del territorio e l'uomo un "ospite" è tragicamente ridicola ed antiecologica. Mi pare infatti evidente che la specie umana non è stata creata altrove e paracadutata sulla terra. L'uomo fa parte dell'ambiente naturale come l'orso e tutto il resto. Questo voi ambientalisti urbani, che dalla città volete imporre a noi che viviamo in montagna e campagna le vostre ideologie e anche come comportarci, non lo volete capire. Se l'uomo ha creato un pascolo e ci manda le vacche, non ha distrutto l'ambiente, ma semmai l'ha modificato a suo vantaggio. Su un pascolo ben gestito c'è un alto livello di biodiversità, ma in un territorio infestato dagli orsi il pascolo scompare
9. La invito ad uscire dalle teorie e ad indicare quali siano le aree più vaste dove gli orsi andrebbero trasferiti. Già che c'è mi dica anche se pensa che gli umani abitatori di tali aree più vaste possano decidere se prendersi gli orsi o meno. La prego di rispondere almeno a questo punto 9 che è fondamentale.
10. Che vuol dire "..... ripristinando le unità di Azienda Silvo Pastorale nei comuni montani..."???? Se vuol dire ripristinare aziende che fanno allevamento, mi dispiace comunicarLe che, con l'attuale presenza di lupi ripristinare l'allevamento semi brado tradizionale è tecnicamente impossibile, se non con cani di grossa stazza (tipo i pastori maremmani) che sono molto pericolosi per gli escursionisti (e costosi da nutrire!!)
11. Ridurre la presenza umana alla percorrenza di "... sentieri apposta per gli amanti della natura in area a minor presenza di animali selvatici ......", oltre che aberrante e anche poco realizzabile. E' aberrante in quanto ridurre l'uomo in riserve periurbane non è accettabile per chi è nato in campagna e montagna. La vostra ideologia urban ambiental animalista vuol ridurre l'uomo in riserve dove ci si nutre di insetti e carne sintetica lasciando il resto al selvatico. Ovviamente i pastori e agricoltori rimasti per voi andrebbero deportati da casa loro e messi sui sentieri vigilati. Mi scusi ma con queste idee avete rotto veramente le palle. Noi vogliamo vivere nel nostro ambiente e non avete il diritto di dare il nostro mondo in pasto agli orsi!! Per altro l'idea è poco realizzabile in quanto lupi ed orsi sono già alle porte delle città. I sentieri in zone con poca fauna non esistono! Le segnalo che i lupi sono segnalati a S. Alessio, San Pietro a Vico, Porcari, ecc. Si svegli e non faccia proposte impossibili!!!!
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2 di Picche
Perché abbattere l’orso è inutile
Cronaca / Di Valerio Arenare / 15 Aprile 2023
Perché abbattere l’orso è inutilePerché abbattere l’orso è inutile – Sulla questione dell’Orso che ha aggredito ed ucciso il Runner si è detto tanto. Sono stati espressi tanti pareri, alcuni motivati altri per partito preso.
Come sempre accade si sono aperti due schieramenti, uno a favore della “Grazia” per l’Orso, l’altro a favore del suo abbattimento.
Io, pur non essendo un animalista estremista ma un semplice amante della natura e degli animali, mi schierò a favore del graziare l’orso assassino senza indugio.
Ora vi andrò a spiegare perché, per me, l’orso che ha aggredito ed ucciso il runner in Trentino deve essere salvato. Intanto, come tutti, sono estremamente dispiaciuto per la morte del runner, ogni vita spezzata è una tragedia che deve colpire ogni uno di noi. Ma allo stesso tempo sono completamente contrario all’abbattimento dell’orso perché non è responsabile dell’accaduto.
Ora qualcuno dirà: “Quindi secondo te non è stato lui ad uccidere il runner?”.
No.
Assolutamente non penso questo, anzi è impossibile pensare il contrario in quanto ci sono i segni assolutamente chiari che ad ucciderlo sia stato l’Orso ma la questione è un’altra.
Chiunque si avventuri per i boschi, soprattutto nelle aree protette, sa che potrebbe avere l’infelice incontro con un orso, un lupo solitario, un serpente velenoso, un cinghiale, un qualsiasi animale selvatico; così come chi va per mare sa che potrebbe incontrare una medusa, uno squalo, un pesce spada…Quindi sa bene a che pericoli potrebbe andare incontro, non a caso, il pericolo della presenza orsi in quella zona era anche segnalato da cartelli segnaletici.
Così come si sa che ci si potrebbe imbattere in un animale selvatico, dovrebbe essere normale capire che un animale selvatico può, se si sente minacciato o per un altro qualsiasi motivo il suo istinto animale lo spinge a farlo, aggredire un ignaro passante.
Per quanto crudele e per molti, incomprensibile, questa è la natura, è il loro istinto, è il loro unico modo di difendersi, ma spesso è solo una casualità tragica.
La gestione della fauna in Trentino
Invece, una questione di cui pochi parlano ma che è fondamentale da prendere in considerazione per analizzare razionalmente l’accaduto è sicuramente la cattiva gestione del ripopolamento degli orsi nella piccola regione del Trentino-Alto Adige e, cosa da non sottovalutare, l’inadeguato monitoraggio degli esemplari inseriti sul territorio e la mappatura dei loro spostamenti.
Problema già accaduto in altre regioni Italiane durante le operazioni di ripopolamento delle vipere, del lupo e, soprattutto, del cinghiale.
Pertanto, esistono delle responsabilità oggettive da parte di chi doveva programmare e monitorare il ripopolamento degli orsi in Trentino-Alto Adige.
Però in Italia, invece di analizzare a fondo la questione per capire chi sono i corresponsabili della tragedia oltre all’orso, specie se sono appartenenti al mondo della politica (l’animale più pericoloso esistente in Italia) si trova la soluzione più facile e di maggiore danno alle istituzioni, ovvero abbattere l’orso.
Ed in un paese dove si liberano dopo pochi anni di carcere assassini e stupratori capaci di intendere e volere quando hanno commesso i loro reati, diventa un controsenso abbattere invece un animale incapace di capire la gravità del suo gesto. Si ritiene che lo stesso animale abbia aggredito già nel 2020 due persone che, fortunatamente, hanno avuto una sorte diversa dal povero Runner, anche in quel caso si era parlato di abbattimento, sentenza poi annullata dal TAR, e allora io mi chiedo, visto che c’era un episodio precedente e che quindi l’orso in questione poteva essere caratterialmente più aggressivo rispetto ad altri esemplari, perché non si è provveduto a spostarlo in un area più vasta dove avesse meno opportunità di incontrare casualmente un uomo?
Pertanto, in un ipotetico processo per verificare le responsabilità della morte del runner, sarebbero in molti gli imputati a rispondere di questo tragico evento e l’unico che dovrebbe essere assolto perché “incapace di capire il reato che stava commettendo” è proprio l’Orso.
Anche perché, se adottiamo questo modus operandi, allora sarebbero da abbattere tutti i serpenti che mordono ignari passanti, tutti i cinghiali che, soprattutto in campagna, attaccano macchine e persone perché le ritengono un pericolo, tutti i cervi, caprioli etc. etc. che in montagna hanno incornato vetture o attaccato scalatori e amanti della natura, tutti i lupi che hanno attaccato persone che inavvertitamente entrano nel loro territorio.
Per chi non lo sapesse ci sono anche casi di cavalli allevati in montagna in libertà che hanno attaccato uomini trovatisi per sbaglio lungo il loro passaggio, ma soprattutto dovremmo abbattere tutti qui cacciatori che per sbaglio hanno sparato, ed in alcuni casi ucciso, il proprio compagno di caccia o un altro cacciatore presente sul posto (per la cronaca, persone uccise per incidenti di caccia sono state, durante la stagione venatoria 2021/2022, sono state 12 e altre 78 ferite, alcuni in modo grave, mentre i morti per aggressione da parte di orsi nessuna – fonte Associazione Vittime della Caccia).
Una provocazione
In sostanza, per essere coerenti, dovremmo, per sicurezza, abbattere tutti gli animali selvatici e tutti i cacciatori. I boschi, le montagne, le valli, sono parte del Creato e sono abitate dalle creature del Creato.
Sono nel loro habitat naturale, l’uomo è solo un ospite, spesso indesiderato perché è colpevole di aver ridotto, distruggendole, le aree verdi dove vivevano queste creature per costruire strade, case, villaggi turistici; hanno cacciato per il solo gusto di uccidere animali indifesi non per necessità; ha ucciso razze di animali portandole ad dell’estinzione per poi errare il loro rinserimento in natura.
Una possibile soluzione
Salvare l’orso, che tra l’altro è una femmina e quindi sarebbe un danno anche per la preservazione futura della specie. Stabilire il giusto numero di orsi che dovrebbero essere presenti nel Trentino e trasferire gli altri, l’orso protagonista dell’aggressione compreso, in aree più vaste e quindi più idonee alla loro sopravvivenza e che limiterebbero i rischi per la popolazione.
Avviare un operazione costante di monitoraggio degli animali selvatici per sorvegliarne gli spostamenti magari ripristinando il Corpo Forestale dello Stato, incomprensibilmente assorbito dall’arma dei carabinieri nel ottobre 2017, e ripristinando le unità di Azienda Silvo Pastorale nei comuni montani e di campagna; creare dei sentieri apposta per gli amanti della natura in area a minor presenza di animali selvatici, posizionare dissuasori sonori e luminosi in prossimità di aree con maggior presenza di persone (cosa che già accade in alcuno paesi europei come l’Austria che in questo modo ha limitato la presenza di cinghiali nei pressi dei centri abitati) e posizionando più cartelli di pericolo in prossimità di aree con maggior presenza di orsi ed altri animali che potrebbero essere pericolosi per l’uomo.
Le soluzioni esistono, il problema aggressioni può essere limitato, ma chi dovrebbe applicare gli strumenti di prevenzione per negligenza, incapacità e poco interesse non lo fa, allora chi dovrebbe essere condannato? Il povero animale incapace di capire il reato che sta commettendo o chi invece dovrebbe applicare gli strumenti affinché la tragedia non si verifichi? Io mi auguro che la decisione di abbattere l’orso venga rivista e che chi doveva controllare il reinserimento ed il monitoraggio degli orsi in Trentino venga condannato perché sono loro i veri ed unici responsabili della tragica morte del povero runner.
Valerio Arenare
In tanti vivono un universo parallelo (tutti i momenti mi tocca di osservare mio malgrado, senza poter nulla, sic!).
Nel nord Europa come in Alaska dove esiste l'orso bianco o bruno che sia, quando una persona esce per qualsiasi motivo insieme al fazzoletto da naso e le scarpe ai piedi, si portano il fucile, ragazzi compresi.
A leggere o sentire certa roba cadono le braccia.
Comunque oh,
che la grande commedia continui!
Per me!?
Figuriamoci!
Per i morituri,
una prece.
Ma veramente Lei pensa che si possa paragonare l'Alaska al Trentino?!?!? Alaska un milione e settecentomila Km2 per settecentomila abitanti. Trentino seimiladuecento Km2 per oltre cinquecentomila abitanti. Densità popolazione Trentino 87 abitanti per Km2, densità Alaska 0,42 abitanti per Km2. Lo capisce Lei che in Trentino 150 orsi fanno a testate con le persone?!? La probabilità di incidenti in Trentino è enorme. Chi ha inventato Life Ursus è un criminale tout - court.
anonimo - 15/04/2023 02:02Lei dice che gli orsi ed i lupi dovrebbero esser portati ".... lontani da centri abitati in modo da farli vivere e farci vivere tranquilli......". Spero sappia che in Italia queste condizioni esistono solo in alcune remote aree dell'Appennino centrale, dove comunque i casi di aggressione agli esseri umani sono in aumento visto il proliferare degli orsi. Anche nell'Appennino centrale presto si porrà il problema di fare qualche abbattimento, oppure saranno guai. Sulle Alpi non vi sono luoghi che corrispondono a quel che Lei dice. In Europa occidentale solo nel Nord della Scandinavia ci sono le condizioni da Lei chieste. Ma lassù di orsi ce ne sono già tanti, ogni dieci anni ci scappano un paio di morti e non vogliono prendersi i nostri. Le segnalo anche che la Slovenia, da dove gli orsi trentini provengono, pensa di varare un piano di abbattimenti massiccio in quanto la situazione è ormai pericolosissima. PS pare che la carne d'orso sia anche buona. Vedrà che in Slovenia ne arrostiranno qualcuno.
anonimo - 15/04/2023 01:53Se Lei si sente un gran criminale non Le resta che andare in Trentino e farsi mangiare. Almeno così il buon orso avrà fatto il suo dovere e avremo un criminale in meno. Quanto a chi, come me, criminale non si sente, ci lasci provare ad evitare di essere squartati vivi dal buon orso. A me l'idea di essere squartato vivo non piace molto. Non mi piace neanche l'idea di non mettere più piede nel mio ambiente, ovvero nei boschi e nei castagneti. Sono nato in montagna e amo la montagna. Agli ambientalisti urbani piacciono tanto gli orsi visti in TV. A noi che non viviamo chiusi in un appartamento invece non piace tanto incontrarli di persona. Non ci piace neanche vedere gli orsi che squartano i nostri animali domestici. Non so se Lei capisce la differenza tra vivere in montagna e parlare di orsi fregandosene di cosa deve passare chi se li trova di fronte .....
anonimo - 15/04/2023 01:44I cartelli non fermano l'orso. Smettiamola con queste boiate. Qui l'alternativa è tra territorio fruibile per i suoi abitanti e per chi ama la vita all'aria aperta e territorio pericoloso con gli esseri umani barricati in casa.
Ecco cosa andrebbe fatto:
1. Stabilire in numero di orsi tollerabili in Trentino
2. Abbattimento degli orsi in eccesso
3. Dotare gli escursionisti che ne facciano richiesta di spray anti orso e se necessario anche di carabina. Anche con un numero ridotto di orsi chi va nel bosco ha il diritto di difendersi
4. Non rilasciare orsi in territori diversi dal Trentino, se non dopo che la popolazione residente in detti territori ne abbia approvato l'introduzione. Chi vive in campagna ed in montagna deve avere l'ultima parola sull'orso e sul lupo. Se agli "ambientalisti" di città piacciono i grandi carnivori se li tengano a casa loro.
14 aprile 2023
I genitori del runner ucciso dall’orsa: «Siamo anche noi contro l’abbattimento, ma vogliamo giustizia per Andrea»
«Sono contro l’abbattimento anch’io, però anche loro si mettano una mano sulla coscienza perché se succedesse a uno dei loro figli non so cosa farebbero. Io voglio giustizia e basta per mio figlio»: Franca Ghirardini, madre di Andrea Papi, il runner 26enne ucciso in Trentino dall’orsa Jj4, commenta così la notizia della sospensione dell’ordinanza di abbattimento dell’orso da parte del Tar di Trento, che ha accolto il ricorso presentato dalla Lav. Ai microfoni de “La Vita in Diretta”, il programma di Rai1 condotto da Alberto Matano, i genitori del giovane chiedono giustizia. «Lui è andato semplicemente per una passeggiata come tutti i ragazzi fanno qui, come tutti i cittadini, i turisti, qualsiasi persona, bisognerebbe venire qui in estate a vedere quante migliaia di persone ci sono e si addentrano nel bosco. Io non so i cartelli dove li hanno messi, dove dicono di averli messi, noi non ne abbiamo visto neanche uno di cartello» afferma Carlo Papi, padre di Andrea che, parlando della possibilità di perdono, aggiunge: «Io cercherò di farlo ma al momento no, perché si sapeva già cosa potesse accadere, erano successi già otto casi ma non bastavano ancora per mettere mano e togliere gli orsi o comunque a limitarli in Trentino o nella Val di Sole. Non vogliamo abbatterlo, ammazzarlo, non è questo che vogliamo – assicura - noi vogliamo solo dare dignità e giustizia ad Andrea e, in un discorso che ci sarà in futuro, di dire togliamo gli orsi e non solo limitarli a 50, perché anche 50 saranno troppi, perché poi si riproducono e il problema si ripresenterà. Vogliamo giustizia, dignità e ricordarlo com’era, perché un ragazzo non può morire in queste condizioni, era solo un ragazzo che andava a correre, nient’altro».
Di fatto, in tanti campi delle attività umane moderne, viviamo una grandissima commedia.
In genere osservo come Napoleone Waterloo, dalla collina di nome Età.
In tantissimi vivono un universo parallelo, assai lontano dalla Realtà.
Proprio in questi giorni, mio malgrado, su altre faccende, il 'mal comune ormai endemico', me lo ritrovo anche in casa (per fortuna non è certo un'orsa, quindi, non potendo nulla, mettendomi l'anima in pace, mi limito a prenderne atto e tirare avanti finchè durerà).
Penso sia caratteristica dell'homo, probabilmente non si può far nulla, oppure molto poco, e non sono proprio un fatalista.
Ieri una frana, oggi è l'orsa, domani sarà un lupo, dopodomani un cinghiale o chissà che sarà o chi sarà.
Il problema 'matematico' è che chi ha il 'potere', ragiona per 'grandi numeri', quindi noi del popolino ci considera solo e soltanto un tanto al chilo, e condoglianze di rito.
Cinicamente, ne più ne meno.
Finalmente qualcuno che esprime il suo giudizio con coerenza:
Il Tribunale Amministrativo di Trento ha sospeso l'ordinanza di abbattimento dell'orsa Jj4.... Fatevene una ragione! Fossi in voi andrei a giro per i boschi ma solo munito di idonea attrezzatura e non per forza deve essere un'arma letale.
Ucciderne due, è atto in commedia degli orrori, che rimane commedia senza risolvere la Nuda Realtà.
Ma va anche detto che così ad occhiometro, alcuni che evidentemente vivono in un univarso parallelo, pensano di prenderli da parte a braccetto, o zampetto, parlargli educatamente in un orecchio.
Comunque oh, duri e puri, avanti a tutta forza, fino alla Fine!
Che noi umani non fossimo delle cime, mi era abbastanza chiaro, ma la vicenda runner/orsa è stato un potente acceleratore nel rafforzare questo mio pensiero.
Parlano di un orso come parlerebbero di un delinquente, che aveva già aggredito tre anni fa e che è un soggetto problematico.
Problematico?
Ma esattamente cosa c'è di problematico, se un orso attacca quello che ritiene un pericolo per sé e per i suoi cuccioli?
Sapete cos'è problematico?
Non un orso che fa l'orso, ma i rincoglioniti col fucile in spalla, che entrano nei boschi e si sparano tra loro, che non distinguono un cinghiale da un gatto, ma ti vorrebbero far credere di essere profondi conoscitori della fauna e amanti della natura!
Gli unici problematici siamo noi, che ogni tre per due, investiamo un animale e nessuno si sogna di punirci!!
NOI CHE VIOLENTIAMO, DEVASTIAMO E MASSACRIAMO TUTTO IL CREATO E CI PERMETTIAMO DI TRATTARE ORSI, CINGHIALI, LUPI, COME CRIMINALI.
I CRIMINALI SIAMO SOLO E SEMPRE NOI.
Mettiamo pure i cartelli per avvisare, ah c'è pericolo di imbattersi negli orsi in quest'area?
Andiamoci a correre!
Come se non avessimo un mare di posti sicuri per fare jogging, pattinare, sciare, scalare e qualunque cosa ci salti in mente di fare sia mai ci dovessimo annoiare.
Ma no!!!
Andiamo proprio lì.
E ora un innocente deve crepare perché noi dobbiamo andare ovunque.
L'orsa non è colpevole, non è responsabile.
Noi lo siamo.
Non riusciamo a ficcarci in testa che non siamo il centro dell'ecosistema e che se non siamo in grado di gestirci nel rapporto con la natura, il problema siamo noi!
Siamo ospiti come ogni altra specie.
Ancora leggo chi si lamenta perché si parla solo dell'orso e non del ragazzo morto.
Ma avete una vaga idea di quante persone muoiano ogni minuto?
E quante a causa di un orso?
La maggior parte dei morti non li fanno orsi e lupi, ma altri uomini, solo che non vedo tutta questa mobilitazione per eliminare i responsabili.
La tragedia singola, la morte del ragazzo, riguarda la sua famiglia e chi lo ama, ma la decisione di ammazzare un orso, no.
QUELLA RIGUARDA TUTTI.
E nessuno dice alla vittima te la sei cercata, semplicemente è un FATTO che lì c'era possibilità di incontrare degli orsi.
E non esiste al mondo che si uccidano animali che causano la morte o il ferimento di chi gli entra in casa, specie in un paese che ha pietà per tutti, persino per i mafiosi, per i pedofili, per gli assassini.
Tutti a spasso, poi il delinquente pericoloso è l'orso.
Ci dobbiamo preoccupare di girare per monti e per boschi, perché ogni dieci anni un animale attacca l'uomo??
È più pericoloso girare l'angolo dietro casa e interagire con certa feccia libera di rubare, spacciare, accoltellare.
Abbiamo pure lo zoologo che tranquillizza tutti sul fatto che i cuccioli saprebbero sopravvivere anche senza mamma.
Che fenomeno!!!
Ma state zitti, che solo a pensare che pigliate pure soldi pè dì ste minchiate, me sale la depressione.
La soluzione per risolvere il problema degli animali come orsi e lupi secondo certe persone sarebbe quello di ucciderli risolvendo così il problema, soluzione semplice secondo loro ,ma non pensate al diritto di vivere per ogni essere vivente? Io penso che la soluzione migliore sarebbe quella di catturarli e portarli in habitat naturali per loro lontani da centri abitati in modo da farli vivere e farci vivere tranquilli.
E mi sento minacciato dai bambini ebrei. Quei bambini cresceranno e potranno in mille modi rovinare noi ariani, per cui meglio ammazzarli. Per il bene di tutti. Io sono delle SS e capisco perfettamente l'orso e chi difende l'orso.
anonimo - 14/04/2023 02:00Non si preoccupi più di tanto.
La realtà non conosce teorie bislacche e strani 'metodi' di difesa dell'indifendibile.
E' una delle tante classiche tecniche per screditare le vittime, dicono elegante,
io dico nauseante.
L'unico appunto che si può fare, che uccidere l'orso/a è parte della commedia,
orrenda e nauseante commedia.
Accanirsi così contro un animale che vive nel suo ambiente naturale è solo vigliaccheria e fame di vendetta.Uccidendolo cosa risolverete? Solo ferocia su ferocia ,dare solo una dimostrazione di chi è il più forte, non è così che si risolve la situazione. Lasciate che l’orso viva e pensate piuttosto ad istruire come convivere con lui e con tutti gli altri animali selvatici. Un pensiero alla famiglia del giovane ucciso una tragedia però annunciata purtroppo.
,,
Per risponderLe avrei bisogno di sapere dove vive. Non intendo, ovviamente, l'indirizzo, ma se vive in città o altrove. Qui il problema non è ammazzare questo o quell'orso, ma stabilire se, chi vive in campagna o in montagna, abbia il diritto di girare il territorio con una relativa sicurezza. Allo stato attuale girare per il Trentino occidentale è pericoloso. Nelle zone di montagna il bosco è sulla porta di casa e se vuoi fare due passi non puoi non camminare nei pressi del bosco. L'orso in questione ha già aggredito due persone in passato. Ora questa bestia ha ucciso una persona e potrebbe ripetere l'impresa, in quanto ha appreso che le persone sono molto più deboli di lui e possono perfino essere mangiate. Concludendo se i poveri Cristi che vivono in Trentino vogliono farsi una passeggiata senza temere di morire, allora gli orsi vanno levati di mezzo. Consideri che in quei posti vivono anche dei bambini i quali, per come la vedo io, hanno il sacrosanto diritto di vivere anche all'aria aperta. Lei gli orsi vorrebbe metterli in gabbia? Boh, se voi animalisti pagherete i costi di mantenimento fate pure, purché non scappino. Si ventila di spostarli. Spostarli dove? Forse andrebbe prima chiesto agli abitanti dei posti dove si pensa di spostare gli orsi se siano disposti ad averli tra i piedi. Infine non conta un tubo se l'orso si sentisse minacciato. Ma che vuol dire questo discorso?!?! Il povero ragazzo camminava o correva sulla strada, non faceva certo altro. Il ragazzo non aveva armi e non dava la caccia agli orsi. Mi scusi ma non ha senso star lì a fare la psicanalisi all'orso per capire come si sentisse. La invito a studiarsi in rete tutti gli attacchi alle persone che gli orsi hanno fatto solo in Trentino negli ultimi dieci anni. Vedrà che c'è anche chi è stato aggredito alle spalle. I suoi ragionamenti condurrebbero solo alla conclusione che, per non disturbare gli orsi, si dovrebbe stare tutto il giorno barricati in casa. E' un po' come quello che è successo a Porcari....anche in quel caso ci dobbiamo chiedere: ma una persona ha il diritto di farsi un giro con il cane senza correre il pericolo di essere aggredito da lupi famelici? Alla popolazione la risposta.
anonimo - 13/04/2023 00:49..."....Sembra che la causa del suo decesso sia dovuta a colpi inferti da un orso;....."
Non "sembra". La verità è che Andrea è stato ucciso da un orso.
Se continuate a non dire la verità vi troverete l'opinione pubblica contro. Molto presto.
“Abbiamo risolto il problema della nostra convivenza con gli orsi quando abbiamo smesso di preoccuparci dei loro comportamenti e ci siamo concentrati sui nostri, modificandoli”
Direttore del Parco del Katmai, Alaska
#orsobruno #trentino
Questo orso è recidivo. Quante persone deve uccidere o ferire , prima di essere reso innocuo ?
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