• 11 commenti
  • 30/09/2023 15:48

La Partecipazione

C.Cristofani 

l'altra sera sono stato ad una assemblea a Pontetetto dove erano presenti il comitato di S.Concordio, quello di Pontetetto ed alcuni altri cittadini  venuti per ascoltare il Sindaco, e gli assessori Buchignani e Minniti sul futuro dei loro quartieri. Personalmente, fin dai tempi delle "lotte" della manifattura, sono sempre stato favorevole ad una sorta di partecipazione della popolazione alle scelte dell'amministrazione ma ho sempre avuto parecchie perplessità sugli effettivi benefici della stessa quando siamo nella fase della proposta. 

Un conto, e questo l'ho sempre detto, è riunirsi e chiedere anche con manifestazioni pubbliche di evitare macro errori - come lo sarebbe stato quello della vendita alla COIMA (non alla Fondazione ma alla COIMA) ed un conto è riunirsi in comitati per partecipare alle scelte ed alla ideazione e costruzione di nuovi progetti, progetti che guardino in prospettiva il futuro del quartiere per i prossimi 50 anni. Come in questo caso. L'altra sera veniva discusso il percorso della rigenerazione di tutta l'area ex-Gesam, che poi è, come è stata definita, la piazza S.Michele di S.Concordio, ovvero il cuore del quartiere. 

Il comune ha portato un progetto, che tutto sommato mi è parso accettabile (ma capisco che si possa non esser d'accordo) e qui è venuto fuori ciò che ho sempre pensato: la partecipazione alla vita pubblica non può funzionare sempre. Funziona, come dicevo sopra, se si tratta di evitare errori macroscopici evidenti a tutti. Nel caso della Manifattura la partecipazione funzionò perché riuscì ad aggregare tutte le forze politiche con esclusione di quelle che ruotavano attorno al Sindaco. Vedemmo protestare, anche se in forme diverse aree politiche che andavano dall'estrema sinistra a quella destra. Perché era una partecipazione che si era compattata contro il fare una cosa sbagliata e non per proporre soluzioni. 

L'altra sera ci saranno state una cinquantina di persone ad assistere alla presentazione del progetto, ovvero, probabilmente persone che si immaginavano e volevano altre cose per il quartiere e, in massima parte ognuno diverse l'una dall'altra. Ma è normale che sia così. Quando si deve costruire qualcosa di nuovo è normale che ognuno abbia le proprie idee. Se mai avevo un dubbio l'altra sera questo dubbio me lo sono tolto. "La Partecipazione" in casi come questo non solo non serve a niente ma risulta addirittura dannosa perché allunga i tempi, già dilatati dalla burocrazia. E poi diciamocelo la nostra è già una democrazia partecipativa. Andiamo a votare e scegliamo i nostri amministratori perché facciano le cose per il meglio e per gli interessi della comunità. Questa è stata la strada maestra della democrazia per secoli. La Partecipazione, in ambito di scelte di fondo importanti e che vincolano gli anni che verranno, secondo me è controproducente. Mettete insieme 20 persone ed avrete venti opinioni diverse. E poi fino a che punto può andare la partecipazione? alla scelta del colore di un edificio pubblico? al tipo di piante da piantare? ai sensi unici da mettere nelle vie? Ogni cosa può divenire terreno di scontro quando si fanno cambiamenti piccoli o grandi. Dove stanno i paletti che delimitano l'area? Perché ci sarà sempre qualcuno che vorrà (o non vorrà) la fermata del bus davanti casa; oppure rivorrà la raccolta dei rifiuti porta a porta contro chi preferisce i cassonetti Infine, perché si vota? per scegliere chi decida per noi e, se sulle questioni importanti proporrà ca....e, è giusto riattivare il concetto di partecipazione e condivisione che unisca quanta più gente possibile dietro una sola bandiera "NO QUESTO NO"! Alla fine del mandato se avrà lavorato male si cambierà sperando in meglio. 

Questa è la democrazia.

I commenti

Mi permetto di scrivere, non entrando nel merito, ma solamente facendo delle considerazioni su ciò che leggo nei post precedenti in merito alle discussioni che hanno riguardato il non acquisto di una parte della Manifattura Tabacchi da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Ormai è un libro chiuso, ma credo che questa operazione se ci fosse stata sarebbe stata condotta nell'interesse della città attraverso la Fondazione, senza tener conto dei benefici che essa stessa costantemente riversa sul nostro territorio. A tal proposito, ritengo che sia necessario fare un passo indietro e guardare più attentamente i risultati ottenuti grazie all’operato della Fondazione nel corso degli anni. Un esempio lampante e ne potremmo contare moltissimi, è la riqualificazione del complesso di San Francesco, un'opera che ha non solo restituito un pezzo di storia alla città, ma ha anche creato nuovi spazi culturali e sociali a disposizione della comunità. Il successo di quel progetto dimostra come la Fondazione operi per il bene della collettività, con l’obiettivo di migliorare il tessuto sociale, culturale ed economico del nostro territorio.Per questo, credo fermamente che l’acquisto della Manifattura Tabacchi da parte della Fondazione, se ci fosse stato sarebbe stata un'opportunità simile. Se gestita con la stessa visione e dedizione che hanno caratterizzato altre iniziative, anche questo progetto poteva trasformarsi in un catalizzatore di crescita e sviluppo per Lucca e i suoi abitanti. Per questo non ho mai compreso e non comprendo ancora oggi le preoccupazioni di coloro che hanno nutrito dubbi in merito all'operazione, ma è mia opinione che, se fosse stato affrontato nel modo giusto, questo investimento poteva rivelarsi fruttuoso per la città, così come lo è stato il progetto di San Francesco.In conclusione, mi auguro che un giorno la Fondazione ripensi all’acquisto della Manifattura Tabacchi perché in futuro la stessa possa diventare, un altro esempio virtuoso del contributo positivo che la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca è in grado di offrire alla nostra comunità.
sergio

democrazia - 14/09/2024 19:40

200 persone si mettono in una stanza, fanno un paio di assemblee e poi qualcuno di loro progetta il recupero di un enorme spazio pubblico. Secondo Lei il Comune dovrebbe recepire il progetto per forza. Si rende conto di quanto sia violento ed anti democratico un percorso del genere??? 200 in una stanza determinano l'uso di un bene di tutti. In questo modo non può e non deve funzionare. In democrazia si eleggono i rappresentanti ed il Sindaco. Giusto che chi governa prenda atto dei suggerimenti di tutti gli attori, ma poi le somme le deve tirare chi il popolo ha designato a guidare la pubblica amministrazione. Solo chi è stato regolarmente eletto ha titolo per decidere. Semmai si potrebbero elaborare due o tre progetti, tra quelli scelti dall'Amministrazione e sottoporli a referendum per decidere quale progetto attuare, ma è da rigettare totalmente la folle idea per cui 200 scioperati messi in una stanza, eletti da nessuno, decidano per tutti.

anonimo - 02/10/2023 01:42

intervieni sul pezzo entrando nel merito dei progetti quando io volevo parlare della fattibilità pratica della Partecipazione. Per esperienza so che quando pensiamo ad un qualsiasi progetto prima di ogni altra cosa deve esser deciso come e da chi deve essere approvato. Pensa all'ipotesi del terzo casello dell'autostrada a S.Concordio. I problemi tecnici si risolvono ma poi la partecipazione degli abitanti come la si organizza? Ci saranno divergenze su tutto e la popolazione si dividerà in una moltitudine di proposte anche inattuabili- L persone saranno ferme sulle loro posizioni e tutto entrerà in stallo perché il "comitato" non trova un accordo. Finché coloro che con la dialettica, la capacità di mettersi in mostra e la retorica decideranno per tutti. Tu come lo risolveresti il problema del disaccordo interno ad un comitato (ci siamo già passati)? Io penso che quando si discute di questi argomenti dovremmo essere più pragmatici. Quello della discussione era il classico argomento da Circoscrizione, sfortunatamente abolito.

C.Cristofani - 01/10/2023 12:17

Le Amministrazioni di qualsiasi orientamento politico sono suscettibili di essere "motivate" da fattori estranei alla funzionalità dei progetti...
Rispetto alla democrazia rappresentativa, a noi tanto cara, i partiti sono depositari di una minima parte della totalità della popolazione e sarebbe bene ne fossero consapevoli.
Si vince per esigue maggioranze che possono sciogliersi come neve al sole.
Spesso gli amministratori politici hanno uno spessore culturale e conoscitivo modesto.
Il ricorso a percorsi partecipativi , non fittizi, come quello richiesto per la Manifattura , poteva essere una grande opportunità di riflessione sulla città e sul suo futuro.
Tutti i "portatori di interesse" avrebbero potuto discutere e orientare le scelte per il bene della città.
Grande occasione sprecata.
E infatti oggi abbiamo un'Amministrazione che ricalca le scelte della precedente, definendo l'operazione di vendita di una parte dell'immobile scellerata, ma dandone corso in nome di un presunto senso di responsabilità.
Nei confronti di chi? Dell'acquirente di cui non si conosce ancora il nome? E di cui non si conoscono le scelte progettuali?
In quanto a San Concordio , non sono in grado di entrare nel merito, ma la scelta di costruire un nuovo asilo da quali fatti conoscitivi emerge?
In un momento di calo demografico certificato con preoccupazione da tutte le statistiche?
Peraltro in una zona in cui esiste già un polo scolastico?
Quando altri territori comunali ne sono completamente sguarniti?
Io credo invece, Cristoforo, che prevedere momenti di partecipazione reale darebbero all'amministrazione una credibilità che la porrebbe veramente nel solco del cambiamento.

Gemma Urbani - 01/10/2023 11:36

Gli interventi della crl sono evidenti ed hanno cambiato il volto in meglio nella zona di San Francesco. Vediamo se i privati faranno meglio alla manifattura. Non mi entusiasmava il progetto crl ma era organico ed avrebbe risolto la situazione dell'intero complesso.

anonimo - 01/10/2023 09:23

Sulla Ex Manifattura Tabacchi ho partecipato personalmente nel 2018 alla co-progettazione degli spazi pubblici tramite un percorso partecipato finanziato e promosso dallo stesso Tambellini tramite l'associazione Onda Espressiva (al cui interno c'erano gente che lavoravano per Lucca Comics and Games)
Bene, tra i vari incontri avevano preso parte più di 200 persone ed avevamo consegnato i risultati del lavoro alla ex-assessora Mammini.
Ovviamente, a posteriori, ricordo benissimo che ci dissero di non prendere in considerazione la parte sud-ovest, per intenderci tutta la zona a ridosso delle mura, e ci siamo concentrati sulla zona a ridosso di Via Vittorio Emanuele II comprensiva degli spazi interni (ex mensa ed ex locale sostanze chimiche). Sarà un caso ma a mio parere sapevano già a chi e come destinare il resto.
Del progetto consegnato ?
Soldi buttati nella spazzatura, non hanno preso minimamente in considerazione ciò che era emerso dai vari incontri e ne tanto meno le proposte di destinazione dei vari locali, al punto che proprio qualche giorno prima della consega la dirigente del comune affidò la progettazione degli spazi interni ad un geometra tramite affidamento diretto sottosoglia.
Che credibilità può avere la Mammini ? Che credibilità può avere il Centro Sinistra ? Se prima avrei potuto anche dargli il voto, dopo tutto ciò il mio voto non lo avranno fino a quando non vedrò un cambiamento sostanziale al suo interno, cosa che attualemente fa presagire soltanto una pura utopia.

anonimo - 01/10/2023 02:38

I comitati sono il cancro d'Italia. Servono solo a dire no. Sono totalmente anti democratici. Rappresentano solo se stessi, ma fanno un gran can can ed in tal modo inducono i fessi a credere di rappresentare tanta gente. Se i comitati, come abbiamo visto per la Manifattura, danno origine a liste che si presentano alle elezioni, tali liste prendono pochissimi voti. Prendono pochissimi voti, perché rappresentano pochissime persone.

anonimo - 01/10/2023 01:51

....Oh Cristofani, quanti giorni pensa che manchino al crollo del tetto della ex Manifattura?!?!? Avete evitato il macro errore?!?!? Bravi!!! Ma sapete come evitare il macro crollo?!?!??!?!!?

anonimo - 01/10/2023 01:46

sbaglio talmente tanto che alla fine Tambellini ha bloccato tutto per evitare denunce. La FCR avrebbe avuto per 4 soldi la manifattura ed in più un milione di euro circa all'anno per 30 0 50 anni dei proventi dei parcheggi e tanti altri benefit. Comunque acqua passata. Però in quell'occasione con i comitati, la partecipazione, funzionò perché è più facile mettere insieme gente che dice NO che gente che si mette attorno ad un tavolo e decide cosa fare. Nel momento in cui avessero dovuto decidere cosa farci si sarebbero "sbranati" tra loro perché ognuno segue il proprio interesse economico od ideologico
C.C.

anonimo - 30/09/2023 18:43

O mi sbaglio?

anonimo - 30/09/2023 16:52

Coima avrebbe gestito il progetto, ma la proprietà sarebbe stata crl attraverso le quote di un fondo immobiliare. Ora abbiamo dato parte immobili a imprenditori locali. Se è meglio così per lei......

anonimo - 30/09/2023 16:06

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