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  • 09/02/2025 17:49

Realpolitik e Indignazione a scoppio ritardato: Il Caso Almasri tra Politica e Pragmatismo

di C.Cristofani
La vicenda dell'arresto mancato del collaboratore libico Almasri è un esempio lampante di realpolitik , un gioco che, va detto, non è affatto una novità , ma piùttosto un modo di fare politica consolidato nei decenni da ogni governo di ogni colore. L'Interesse Nazionale viene sempre, giustamente, prima di tutto infatti si chiama ragion di stato. Giorgia Meloni, come i suoi predecessori, ha probabilmente archiviato il profilo di Almasri – torturatore, violentatore e assassino –“ragione di Stato” e priorità strategiche per il governo. La stessa cartelletta, per intenderci, dove erano stati già archiviati simili collaboratori scomodi alla stampa di opposizione ed ai partiti, sempre di opposizione, per creare ad arte un mezzo di "distrazione di massa" dalla propria incapacità di formulare progetti alternativi di governo. E qui nasce la grande ipocrisia: quanti oggi accusano Meloni di "dialogare con i torturatori" sapevano benissimo con chi trattavano quando erano al governo. Tenere sotto controllo i flussi migratori e mantenere rapporti con un Paese instabile ma strategico. La realtà è semplice: non si arresta il proprio principale interlocutore su un dossier strategico . Tutti i governi precedenti , sapevano tutti chi erano e cosa facevano i “collaboratori” libici ,gestire i flussi migratori e mantenere rapporti con un paese instabile ma cruciale per l'Italia. Ogni proposta governativa viene rispedita indietro per il semplice fatto che non porta loro alcun vantaggio, né di potere né di occupazione di posizioni di privilegio sotto il profilo elettorale. Ed ecco allora il gioco dell'indignazione selettiva. Lo spettacolo parlamentare di questi giorni, con grida di sdegno e dichiarazioni infuocate ,da parte del Partito Democratico , che ha sostenuto per anni gli stessi accordi con la Libia di oggi degli stessi "macellai", nasconde la grande ipocrisia. E allora, perché questo clamore ora? Perché fa comodo all'opposizione, perché il fuoco della polemica politica brucia C'è da tenere, comunque presente, la disastrosa gestione del caso da parte del governo. Se da un lato si può comprendere la necessità politica di preservare i rapporti con la Libia ,si evidenzia una totale incapacità di gestione della vicenda da parte del governo . Nordio-Piantedosi , rispettivamente confusione, contraddizioni e una figura internazionale . Un pasticcio comunicativo e diplomatico che poteva essere gestito con maggiore discrezione, senza dare l'impressione di essere stati colti impreparati ed all'oscuro dei fatti. Ci troviamo, pertanto l'ipocrisia e l'incompetenza a Braccetto Alla fine, il caso Almasri non è altro che il riflesso di una politica estera e interna che non ha mai saputo affrontare con coerenza il problema dei rapporti con la Libia. Il governo Meloni sta solo replicando quanto fatto dai suoi predecessori , L'opposizione grida allo scandalo , Realpolitik, realpolitik nella sua forma più cinica e prevedibile, e ipocrisia si danno ancora una volta la mano.

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