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  • 30/04/2024 15:33

Ercolino, una favola ecologista.

Ho scritto una favola, la condivido con voi. Ogni riferimento a fatti, luoghi o persone realmente esistite o in vita, è puramente casuale. C’era una volta, in un regno inquinato inquinato, un ragazzo chiamato Ercolino. Questo ragazzo era molto sensibile ai temi ambientali spinto da un vero e sincero sentimento volto a ridurre il problema dei rifiuti e dei fumi nocivi. Ercolino si attivò personalmente, insieme ad altri che condividevano il suo stesso pensiero, per poter migliorare le condizioni del reame dove viveva. Ercolino fece tanto, fino a raggiungere un ruolo di rilievo nell’amministrazione del castello; quando un bel giorno qualcuno busso alla sua porta e disse: “Ciao Ercolino, io sono il mago Assorbente, ho molte caverne magiche dove dal nulla nascono gli assorbenti che poi vendo.” Ercolino rimase molto sorpreso di quella visita, sapeva infatti che i maghi come il mago Assorbente sono tra i maggiori inquinatori del mondo e quindi rispose: “Cosa vuoi da me mago malvagio? Io non voglio avere nulla a che fare con te.” Il mago allora fece la sua mossa: “Ascolta Ercolino, io ho inventato una nuova caverna magica in grado di riciclare gli assorbenti una volta usata. Voglio la tua collaborazione per poter fare in modo di diffonderli. Pensa alla gloria di cui ti ricoprirai, potrai essere definito il più grande ecologista di tutti i tempi.” Ercolino rimase molto sorpreso da quelle parole, non conosceva infatti caverne magiche in grado di riciclare gli assorbenti. Tutti gli altri ecologisti del mondo gli avevano detto che non esistevano caverne come quelle. Le parole del mago furono però per Ercolino, un richiamo impossibile da ignorare: “il più grande ecologista di tutti i tempi”. Ercolino scese in uno stato di trans che gli fece dimenticare di chiedere e di capire quali implicazioni ci sarebbero state, quali conseguenze sull’ambiente. La priorità per lui era trovare un modo per riciclare gli assorbenti, a tutti costi. Ercolino, convinto dal mago, rispose che avrebbe provato a convincere il re del reame Fratino I, e il suo delfino, Lo Scuro. Il mago però disse: “Ercolino, ricordati che nessuno deve sapere che ho ideato io la caverna magica, fai credere che sia una tua invenzione.”. Il regno di Fratino I, nel temo era diventato un posto dove il dissenso veniva punito senza pietà, ma per gli amici c’era sempre un occhio di riguardo. Ercolino aveva fatto parte di questo sistema e, grazie a questo, godeva dei favori del re. Ercolino si recò quindi al castello e convinse Fratino I e Lo Scuro della bontà del suo progetto. Anche loro furono entusiasti dell’idea della caverna magica infatti, così, avrebbero aumentato il loro punteggio nei confronti dell’imperatore. Nessuno si curò di capire se la caverna magica avrebbe procurato più danni che benefici. Ma nel castello c’erano altri ecologisti o meglio persone intelligenti, che non si lasciarono convincere dalle belle parole, erano infatti immuni ai sortilegi dei maghi cattivi, i sortilegi detti deli EURI (da un’antica popolazione che viveva in posto chiamato ForteFranco in Alemagna). Queste persone, capitanate dal cavaliere Paulus, riuscirono a trovare le formule magiche per comprendere il funzionamento della caverna magica. Queste formule erano chiare: la caverna magica avrebbe portato più inquinamento di quanto prometteva di levarne, l’aria, l’acqua e il passaggio di carri nel reame sarebbero peggiorati tutto a scapito dell’ambiente e del popolo. Paulus e i suoi cavalieri iniziarono quindi una lotta estenuante contro le forze di Fratino I e del Lo Scuro. Queste forze erano soverchianti, l’esercito di Fratino I era infatti potentissimo, grazie al clima di terrore che c’era nel regno e ai favori che Fratino e Lo Scuro concedevano ai loro preferiti. Tutte le formule magiche furono rese pubbliche dai cavalieri di Paulus e il popolo capì che Fratino e Lo Scuro volevano solo mantenere il loro potere senza pensare veramente al bene delle persone. Paulus riuscì a compattare la popolazione del reame e a sconfiggere, dopo una lunga e sanguinosa battaglia, Lo Scuro in campo aperto. Il pericolo era scampato. Ercolino fu costretto, dopo aver letto e finalmente compreso le formule magiche trovate da Paulus e i suoi valorosi cavalieri, ad ammettere che era stato ingannato dal mago cattivo e quindi si ritirò ad a vita privata conscio di aver fallito. Fratino I e Lo Scuro furono relegati a ruoli marginali ma più adatti alle loro scarse capacità. Paulus divenne Paulus I, il nuovo re. Alla gente del reame, finalmente libera da anni di oppressione e di mal governo, fu concesso di frequentare il castello, prima interdetto, e finalmente il reame visse un periodo di pace e di armonia. Alla fine tutti vissero felici e contenti, tranne il mago cattivo.
DR

I commenti

Proprio perché hanno detto di no a quello, diranno di no anche a questo. Se mi sbaglio lo riconoscerò.

Anonimo - 03/05/2024 04:12

Sono felice che qualcuno abbia interpretato la favola per la realtà che vuole rappresentare.
Io sono perfettamente d'accordo con lei che non si può dire no a tutto, Si è detto no ad un impianto di compostaggio il cui impatto era minimo e al suo posto ci propinano questo impianto vergognoso.
Non possiamo dire no alle cartiere che danno lavoro e si a un impianto per lo smaltimento degli assorbenti. lo sviluppo serve cercando di armonizzarlo alla cura dell'ambiente

anonimo - 02/05/2024 10:26

Vede caro Lei, a me le teorie dell'Ercolino non sono mai andate a genio. Infatti ritengo che la differenziata debba avere costi contenuti. In caso contrario è un fallimento sicuro. Il Porta a Porta è un fallimento. Inoltre pensare all'incenerimento di una parte dei rifiuti producendo energia non deve essere un tabù. In ogni caso la differenziata ha senso se, in bacini di raccolta abbastanza piccoli, ci sono anche gli impianti di lavorazione e riciclaggio. Se si spendono milioni per fare la raccolta porta a porta e poi si esportano i rifiuti, da una parte il territorio non ha ritorni economici o occupazionali validi e dall'altro i costi sono altissimi. Oltre a questo si emettono inquinanti per scarrozzare i rifiuti. A me pare che in Lucchesia (Capannori o Lucca è lo stesso anche se l'Ercolino impera a Capannori), il partito del NO sia fortissimo. No agli inceneritori, no alle discariche (e questo è anche giusto), no agli impianti di compostaggio, no agli impianti di riciclaggio, no alla viabilità, no al raddoppio ferroviario, no al recupero della Manifattura Tabacchi, no al nuovo stadio, no allo sviluppo dell'Aeroporto e no all'allungamento della pista..........no, no, no, no, no, no, no..... Ma con tutti questi no, come si fa a creare sviluppo ed occupazione?? Non mi risponda solo con il turismo o con l'agricoltura che è in palese crisi. Di questo passo Lucca (di cui Capannori è una parte, se non Le piace la chiameremo Luccannori, oppure Capluccari) diventerà come Indian Wells (nella contea di Riverside, in California). Indian Wells è una città di pensionati dove la metà della popolazione ha più di 65 anni. Con una differenza però. I pensionati di Indian Wells sono quasi tutti molto ricchi, quelli di Lucca (Luccannori o Capluccari) invece saranno piuttosto poveri. Insomma, non so se l'impianto di riciclaggio dei pannolini sia quella bomba ecologica di cui si favoleggia, ma una cosa è certa, a Lucca (Luccannori o Capluccari) diciamo sempre NO a tutto.

Anonimo - 01/05/2024 02:41

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