Fabio Barsanti e le libere elezioni durante il fascismo
Fabio Barsanti e le libere elezioni durante il fascismo
Il 30 maggio 1924, Giacomo Matteotti prese la parola alla Camera dei deputati per contestare i risultati delle elezioni tenutesi il precedente 6 aprile.
Denunciò una nuova serie di comprovate violenze, illegalità e abusi commessi dai fascisti per riuscire a vincere le elezioni:
"Contestiamo in questo luogo e in tronco la validità delle elezioni della maggioranza. [...] L'elezione secondo noi è essenzialmente non valida, e aggiungiamo che non è valida in tutte le circoscrizioni. [...] Per vostra stessa conferma (dei parlamentari fascisti) dunque nessun elettore italiano si è trovato libero di decidere con la sua volontà... [...] Vi è una milizia armata, composta di cittadini di un solo Partito, la quale ha il compito dichiarato di sostenere un determinato Governo con la forza, anche se ad esso il consenso mancasse".
Il 10 giugno 1924, Matteotti fu ucciso dai fascisti.
Il punto di vista dell'assessore Barsanti:
"Non dimentichiamo che quella che è stata l'esperienza fascista in Italia ha preso un ventennio della storia (...) e pensiamo a quanto abbia inciso (...). Ricordo che il fascismo ha governato fondamentalmente con il consenso."
(Fabio Barsanti, Noi tv 16/12/2016)
" - Lei è consapevole che se il fascismo non fosse stato battuto magari libere elezioni a Lucca non ci sarebbero?
-Mah, è da vedere, perché con i "se" non si fa la storia.
(Fabio Barsanti, Noi tv 28/05/2017)
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