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C'è anche oltre al Maloox ad esempio l'omeoprazolo che ha più efficacia durevole.Purtroppo non a tutti piace che una donna a prescindere di chi sia figlia etc abbia successo, Lucca è nota per la sua mentalità gelosa e stupida.
Io auguro a la Venezi e a tutte le musiciste di ottenere successo e gamma a prescindere da eventuali preferenze politiche.
Che facciano un buon lavoro, facciano conoscere la musica anche a gente ignorante come me, che si sono avvicinati per loro merito anche alla musica sinfonica e da orchestra.
Questo è importante diffondere a livello popolare questa musica.
Beatrice Venezi, la giovane e talentuosa direttrice d'orchestra, nonché consulente del Governo nell'ambito della cultura, sarò al timone di un programma su RaiPlay, che si chiama Voci fuori dal coro. In un'intervista rilasciata al Corriere, la 34enne risponde ad alcune domande circa la sua professione, ma anche le polemiche che sono nate attorno alla sua figura, soprattutto da quando ha manifestato apertamente le sue convinzioni politiche: "Tra l'essere donna e l'essere di destra è un bel match. Ma credo che sia più imperdonabile essere conservatori, o di destra, come dice lei" dichiara.
Le critiche rivoltele in questi anni
In questi anni, infatti, non sono mancate critiche anche piuttosto pungenti nei suoi confronti che, però, ha imparato a cogliere con la giusta distanza, sebbene questo meccanismo non faccia altro che generare false credenze. La direttrice d'orchestra, infatti, si addentra in un paragone con una delle grandi voci della musica italiana, Mia Martini:
Il gioco è sempre lo stesso: distruggere il proprio nemico attaccandolo sulla sua competenza tecnica, cercando di smontare una preparazione costruita in decenni — studio da quando ho 6 anni e da 12 lavoro come direttore d’orchestra. È il meccanismo Mia Martini: a forza di dire che portava sfiga sappiamo la fine tragica che ha fatto. Ma penso che se c’è questo accanimento nei miei confronti in definitiva mi temono
Il programma di Beatrice Venezi su RaiPlay
Il programma che la vedrà protagonista, ha il compito di gettare luce su otto compositrici che hanno fatto la storia della musica, delle artiste che sono state in grado di cambiare gli schemi: "Ogni donna che ci accompagnerà in questo viaggio è una donna senza il cui contributo, io oggi forse non potrei salire sul podio", racconta Venezi. Quando le si fa notare che potrebbe essere uno show quasi femminista, lei dichiara: "Mi accusano di non essere sufficientemente femminista perché voglio farmi chiamare direttore o maestro, al maschile. Il femminismo dovrebbe essere una questione concreta, non ideologica, a sostegno delle istanze femminili. Invece è banalmente legato alle dispute lessicali". Secondo Venezi, è necessario sradicare alcune credenze che hanno a che vedere con il modo in cui si percepiscono le donne al giorno d'oggi, motivo per cui è stata creata una falsa narrazione anche su come le donne siano arrivate a certi traguardi:
fan page
w la venezi w il maloox per la sinistra comunque sia lei ha avuto successo !!! e' la vita
zizzi - 26/08/2024 20:45Ora che sono vecchietto spero mi perdonerete queste rimembranze, ma è che mi commuovo quando ripenso all'infanzia...
La prima volta che vidi la scritta in questione avrò avuto 6-7 anni. Non capivo che senso avesse inneggiare alla femmina del ratto con tanto di punto esclamativo!
Tanto più che ci aggiungevano l'aggettivo "pelosa"... (comprensibile, erano i primi anni '70) e io non capivo, perché specificarlo, le femmine del ratto non sono tutte pelose?
Guarda te che cosa mi ha ricordato "W la Venezi"... Su "W Renzi" tralascio, ma anche lì avrei alcune associazioni di idee.
Ma quelli che tirano in ballo il Maalox sono tutti la stessa persona? Informatori sanitari?
W la Venezi orgoglio Lucchese peccato per i bruciori di pancia di qualcuno
Duccio - 25/08/2024 18:10No, no, mi sono spiegato male.
Io non parlavo di scritte POLITICHE contro la giovincella in questione, sottolineavo semplicemente il fatto che per una pura associazione di idee (come dicevano i greci), "W la Venezi" che tu scrivi mi fa rimembrare quelle prime scritte "W la..." che da bambino vedevo sui muri, tanti anni fa, e chiedevo spiegazione e nessuno me le dava (infatti poi ho dovuto capirle da me). C'entrava l'anatomia, non la politica.
Ricordo la sinistra che scriveva sui muri di scuola alla ragazza ancora giovane Venezi fascista in quanto tra di avere un padre di destra Radicale.Penso che queste ignobili persone già a una ragazza ancora a scuola nemmeno maggiorenne, ora prendano tanto Malox per bruciore di stimaco
W Renzi
W la Venezi
Mino sei un ganzo.
Se ti ritieni "come Renzi" mi dispiace per te, ma ad ognuno il suo.
Mi piace soprattutto quel tuo spontaneo "W la Venezi", che io interpreto come quelle scritte che vedevo da piccino sui muri di Lucca, e chiedevo a mia mamma, "Ma che vuol dire?" e lei non mi rispondeva mai... Com'erano? Ah, sì... "W la ... "
So solo olo che a sinistra prendono tanto malox quando la sentono che questa lucchese ha vari successi
Professorone - 23/08/2024 11:49Visto il curriculum vitae manca solo quante volte fa pipì e pupu'al giorno e se mangia cavoli a merenda.
Anonimo - 23/08/2024 09:28Puccini contro tutti. Beatrice Venezi presenta la biografia sui generis di un genio anticonformista
Proseguono le celebrazioni pucciniane per i 100 anni della scomparsa del maestro e domani sera, venerdì 2 agosto, si terrà un doppio evento al 70mo Festival Puccini a Torre del Lago. In occasione del secondo appuntamento in cartellone con Manon Lescaut, tra le opere più difficili di Puccini, per la regia di Massimo Gasparon e la direzione d’orchestra di Beatrice Venezi, quest’ultima terrà un pre-show con la presentazione del suo nuovo libro “Puccini contro tutti – Arie, fughe e capricci di un genio anticonformista” (Utet). L’evento, in collaborazione con la Fondazione Simonetta Puccini, si terrà nell’auditorium della Villa Museo Puccini alle 19.30 e sarà moderato dalla scrittrice e giornalista di Canale 50 Chiara Cini. Concittadina di Puccini, cresciuta nel suo mito, leggendone le lettere e le interviste, arrivata a suonare e dirigere le sue opere, Beatrice Venezi ha colto l’occasione del centenario pucciniano per scrivere una biografia sui generis del maestro di Torre del Lago.
Chi non ha provato almeno una volta a intonare la gloriosa romanza di Calaf nella Turandot, quando in attesa dell’alba canta «Vincerò»? Forse non tutti hanno presente il suo volto, o persino il suo nome, ma le parole e le melodie che hanno reso immortale Giacomo Puccini sono ancora oggi parte indissolubile della cultura popolare italiana. La carriera rivoluzionaria di Puccini comincia molto presto. Il suo talento è cristallino e, nonostante i melomani più snob arriccino il naso, ritenendo le sue opere troppo popolari e la sua musica troppo poco sofisticata per venire eseguita nei grandi teatri, il pubblico lo adora. Successo dopo successo, Puccini conquista l’Italia e l’Europa, diventando presto una celebrità planetaria.
Geniale e rivoluzionario, guascone sempre pronto allo scherzo e alle esagerazioni, amante delle donne ma anche solitario, amante dei motori e ammiratore di Richard Wagner, appassionato di caccia e celebre buongustaio, Puccini non è stato solo un compositore importante, capace di fornire all’opera un punto di riferimento con cui tutti i musicisti successivi dovettero confrontarsi, ma anche una figura sfolgorante nel panorama mediatico. Fu, per esempio, tra i primi a diffondere immagini e video della sua vita privata, come una sorta di antesignano dei moderni influencer, non disdegnò di fungere da testimonial pubblicitario, nella sua concezione della regia operistica fu capace di anticipare il ritmo narrativo dei film, si mosse instancabilmente in giro per il globo e tra le prime pagine dei giornali. Il libro di Beatrice Venezi racchiude undici racconti, undici momenti di vita con la colonna sonora delle opere di Puccini, a formare una sinfonia di emozioni, sorprese, aneddoti che compongono il ritratto luminoso di un genio controcorrente. Subito dopo la presentazione del libro, Beatrice Venezi, come già detto, sarà impegnata a dirigere l’orchestra per Manon Lescaut al grand Teatro all’Aperto del Festival Puccini alle ore 21.15.
“Manon Lescaut è un’opera che purtroppo non fa parte del grande repertorio e non viene eseguita molto spesso perché è un’opera difficile per il pubblico, ma soprattutto è difficile da eseguire, sia musicalmente che registicamente parlando - spiega Beatrice Venezi, raggiunta tra una prova e l’altra - È un’opera in cui Puccini sembra voler dimostrare, dopo l’insuccesso di Edgar, di saper fare tutto, spinto anche da un grande slancio di gioventù: inserisce dei pezzi di genere come i madrigali, i minuetti, grandi concertati in stile verdiano, le grandi arie con la melodia all’italiana e poi l’uso dei leitmotiv che è tipico invece della scuola tedesca. Insomma c’è tutto quello che si poteva fare e immaginare e anche di più in quest’opera che è una grande dimostrazione di tutto il suo talento. Per quanto riguarda l’allestimento sarà uno spettacolo piuttosto pop per cui penso che non ci sia modo migliore per festeggiare questo compositore. Puccini era talmente popolare che la sua musica, da molti teatri e da molti direttori, per lungo tempo, fu considerata musica “da sartine”. Io credo invece che abbia tutto il diritto di rientrare a pieno titolo e di far parte dei grandi compositori che hanno cambiato le sorti del ‘900 musicale in Italia e con lui, con la sua musica, sostanzialmente termina il melodramma italiano”.
I TOSCANALIBRI
“C'è sempre stato qualcosa per cui essere sbagliata: troppo esposta mediatamente, capelli troppo lunghi, il trucco non va bene, l'abito non ne parliamo, i tacchi? Figuriamoci. C'è sempre qualcosa che una donna deve dimostrare di saper fare meglio per poter essere messa alla pari. Anche relativamente alla questione direttore-direttrice”.
Lo ha detto Beatrice Venezi, direttrice (direttore) d'orchestra, alla Versiliana di Marina di Pietrasanta (Lucca) dove ha presentato il suo nuovo libro su Puccini.
“Sapete quante volte - ha aggiunto - mi è capitato di vedere gli annunci con scritto 'l'orchestra diretta del maestro e il nome di un mio collega. E 'l'orchestra diretta da Beatrice Venezi’, senza alcun tipo di titolo accademico per quanto in realtà sia stato preso con il massimo dei voti e la lode. Quindi credo che ci sia ancora tanto lavoro da fare per le donne ma mi pare di capire che, con il ricambio generazionale, questa cosa verrà sempre più facile perché vedo un grande cambiamento nelle giovani generazioni”.
io sono "anarchico" e scrivo come mi riesce non so i vvvverbiiii sono un po' come renzi spegie in inglese ma w la venezi
mino - 23/08/2024 01:06Oh, a destra non ce la fate manco con la grammatica, e vi mettere a ragionare di sculture e partiture…per questa volta vi aiuto io, ma forse è meglio per tutti se con la cultura lasciate perdere: “Se fosse stata amica di […] le avrebbero fatto […]”
Godetevi la Venezi finché vi dura, caproni ignoranti!
Come al solito si parla con il tenore del gossip politico e si trascura l'aspetto musicale. Ma insomma qualche direttore affermato , qualche musicista che l'ha avuta come direttore, ce lo dice se sa fare il suo mestiere o no ? Aldila' delle interpretazioni dimostra di conoscere la tecnica della direzione di orchestra ? se si smettetela e lasciamola lavorare, se no abbiate il coraggio di dirlo senza paura che qualcuno vi licenzi.
anonimo - 22/08/2024 20:41Se era amica di qualcuno a sinistra le facevano una statua in Piazza Grande
Leathet - 22/08/2024 13:41Mascagni era fascista e di musica ne capiva. Se questa qui di musica ne capisce, non conta nulla se dirige il Massimo perché di FdI. Se invece di musica non ne capisce, allora peggio per i palermitani.
anonimo - 22/08/2024 01:42Occhiu chi nun viri, aricchia chi nun senti, campa quantu voi, nun ti succeri nenti
anonimo - 21/08/2024 19:50Finalmente questo genio, con capelli meravigliosi, bellissima.da far girare la testa e incomparabile nella sua professione la NUMERO UNO dico finalmente ha coronato il.suo sogno e và verso altre mete. Buon viaggio..
Anonimo - 21/08/2024 07:12Il Consiglio dell’Ente ...
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