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  • 30/11/2024 12:39

Teatro del Giglio, la pacchianata è servita.

Teatro del Giglio, la pacchianata è servita. Un’amministrazione che pensa solo ad autoincensarsi ha raggiunto il parossismo con “la scoperta” della scritta sulla facciata “Teatro del Giglio Giacomo Puccini”, che in realtà era visibile già da qualche giorno. Guardando oltre la propaganda spinta dall’amministrazione, con tanto di salita sulla gru, si nasconde un cambio di nome che non ha nessun valore culturale. Anzi è un pessimo coronamento per un anno pucciniano che sarà ricordato per eventi effimeri come l’apertura temporanea del Caffè di Simo.

Il sindaco ha infatti deciso di ignorare il voto contrario al cambio di nome del Teatro in Commissione Toponomastica, avvenuto il 29 luglio, non solo dell’opposizione, ma anche di uno dei tecnici nominati da Pardini. Un’operazione che ha destato perplessità anche in altri ambienti culturali, a partire da profondo un conoscitore del Teatro come Alessandro Sesti, che già due mesi fa parlava giustamente di “ubriacatura pucciniana”, fatta sull’onda emozionale.

Questa forzatura svilisce la storia di un Teatro nato oltre 200 anni fa sulle ceneri di un luogo ancora più antico, il Teatro Pubblico che risale al 1600. Lucca, che ha dato nei secoli i natali a molti musicisti celebri, avrebbe meritato di preservare un monumento come il “Giglio”, come hanno fatto altre città più consapevoli della propria storia. Pensiamo al Teatro Regio di Parma, La Scala di Milano, il Maggio Fiorentino e il Teatro la Fenice di Venezia. Il ridondante “Teatro del Giglio Giacomo Puccini” si somma mestamente agli altri innumerevoli luoghi in Provincia di Lucca, intitolati al Maestro.


L’amministrazione poteva cogliere l’occasione dei lavori di ristrutturazione per rinnovare una storia regale, che vide Lucca come una delle antiche capitali ottocentesche e una delle principali piazze artistiche dell’Italia. Tutto questo nacque grazie alla duchessa Maria Luisa di Borbone (il cui simbolo, appunto, era un Giglio), a cui dobbiamo numerose opere come l’acquedotto del Nottolini e il rifacimento di Palazzo Ducale. Il disinteresse per la nostra storia è tristemente simboleggiato dalla statua di Maria Luisa, che campeggia nel centro di Piazza Napoleone monca da mesi proprio del giglio che ne coronava lo scettro.

L’inconsistenza del progetto culturale di Pardini e dell’egocentrico presidente dell’Azienda Teatro del Giglio Giorgio Angelo Lazzarini è tutto qui: operazioni di facciata, mentre la città viene trasformata in un parco giochi per turismo mordi e fuggi. Nel frattempo, le celebrazioni dell’anno pucciniano languono tra blocchi di fondi dal TAR e conflitti durissimi tra il Comitato Pucciniano e l’altra grande istituzione culturale lucchese, il Conservatorio Boccherini. Ma il sindaco copre i suoi fallimenti con eventi e luci effimere, vantando grandi risultati di cartone.


I gruppi consiliari di opposizione


Partito Democratico

Lucca Futura

Sinistra con – Sinistra Civica ecologista

Lucca è un Grande Noi


I commenti

Se è vero che la Commissione Toponomastica ha espresso parere negativo e se la Giunta ha proceduto "di forza" all'intitolazione, che poi è scempio del nome del teatro, allora si deve poter fare molto di più del comunicato qui pubblicato. Chiedo dunque all'opposizione di portare intanto la questione in Consiglio Comunale, per vedere se ci sia qualcuno, tra i componenti della maggioranza, che ha spina dorsale e si oppone a questa enorme boiata. Magari, prima di portare la cosa in Consiglio, si dovrebbe fare una seria raccolta firme tra i cittadini e portarne all'attenzione di chi ci governa almeno 5000 (come minino). In ogni caso non finisca qui. L'opposizione si impegni a ristabilire il nome unico e vero del teatro qualora torni al governo della città. Possibilmente si impegnino a far tale cosa anche politici di destra. Ci sarà qualcuno che ha le palle!! O no?!?!?

anonimo - 04/12/2024 00:48

Intitolare l'antico e glorioso teatro Del Giglio, oggi in penosa decadenza, a Giacomo Puccini (non più musicista ma "santino") è una pacchianata senza pari, una cafonata degna del peggiore provincialismo, un sintomo preoccupante di pochezza intellettuale. Questo è un dato di fatto, incontrovertibile. Che poi gli esponenti della passata amministrazione Tambellini, imbattibile in quanto a cafonaggine provincialotta e pochezza intellettuale se ne accorgano, è un fatto ridicolo. Incontrovertibilemente ridicolo. Forse, semplicemente, sono gelosi per non averci pensato loro: una cafonata così clamorosa li avrebbe riempiti di orgoglio.

anonimo - 03/12/2024 16:57

Era l’ora…
Il fatto di chi tifa ha sempre una controparte di leccaculo, dateci un taglio e rifiutate chi si prodiga con idee demenziali per rendere più oscena la città. Rassegnatevi , riconoscete di non essere capaci di azzeccarne una, andate a parlare di invidia per non accettare le critiche, siete ridicoli.

anonimo - 03/12/2024 13:58

Il fatto di chi fa ha sempre una controparte di invidia, dateci un taglio e accettate chi si prodiga con idee nuove per rendere più bella la città. Rassegnatevi , riconoscete di non essere stati capaci di simili iniziative, andate a cercare il pelo nell’uovo per criticare, siete ridicoli.

Anonimo - 03/12/2024 07:20

È che non mi veniva la parola. Era da tanto che ci pensavo, ma finalmente eccola qui: pacchianata! In questo Pardini è riuscito a battere Tambellini. Non era facile, ma c'è riuscito…

anonimo - 30/11/2024 23:31

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