Destinare una quota di gas alle aziende cartarie di Lucca in base al meccanismo del Gas Release
Caro energia, On.le Zucconi (FDI): destinare
una quota di gas alle aziende cartarie di Lucca in base al meccanismo del Gas Release
Lucca - Lucca è la culla del più grande distretto cartario d’Europa, dove
operano 247 imprese che impiegano circa 7mila dipendenti e generano un
fatturato pari a 3,7 miliardi di euro. Con la provincia di Pistoia, il
distretto si estende su un’area di circa 750 chilometri quadrati e
comprende 12 Comuni. In totale, secondo i dati di Confindustria, le
imprese del settore sono 332, con 10.857 occupati, un fatturato di 5.900
milioni di euro e un export pari a 2.012 milioni di euro. Il distretto
detiene il controllo di circa l’80% della produzione nazionale di carta
tissue e un valore prossimo al 40% della produzione di cartone ondulato
nazionale. Come ben dimostrano questi numeri, il settore cartario
rappresenta una punta di diamante dell’economia locale. È, dunque,
fondamentale valorizzare e tutelare questo comparto di eccellenza del
nostro territorio, attuando tutte le misure necessarie per evitare che
l’aumento del costo dell’energia spinga le imprese a fermare le macchine
in attesa che il picco dei rincari rientri. Se questa ipotesi si
avverasse, il danno socio economico per il territorio della provincia di
Lucca, e non solo, sarebbe molto grave.
L’allarme lanciato dalle aziende del settore e dal presidente nazionale
di Assocarta, Lorenzo Poli, sulle cartiere in crisi a causa del caro
energia è comprensibile e condivisibile. Il “sistema carta” di Lucca è
un modello di successo che ha sempre attratto forti investimenti,
facendo conquistare al comparto un livello elevato di competitività sui
mercati internazionali. Adesso, però, sta perdendo terreno, con la
conseguenza che oggi il fabbisogno nazionale di carta è soddisfatto per
il 55% dalle importazioni. L’aumento dei costi energetici, aggravato
dalle attuali tensioni geopolitiche e dai conflitti in corso, richiede
interventi specifici in grado di arginarli. In tal senso, riteniamo
apprezzabile la proposta avanzata dagli imprenditori del settore di
impiegare per il recupero energetico gli scarti provenienti dal macero
utilizzando impianti nelle stesse cartiere produttrici, così da
contribuire anche alla decarbonizzazione dei consumi energetici.
L’Italia è penalizzata dall’eccessiva dipendenza energetica dall’estero:
il nostro Paese necessita ogni anno di 61 miliardi di metri cubi di
gas, ma è in grado di produrne appena 4. Al recente incremento del
prezzo, dovuto allo stop del gas russo attraverso l’Ucraina, è
strettamente legato quello dell’energia elettrica, prodotta per il 60%
impiegando questo combustibile. A fronte di questa situazione, occorre
imporre una politica comune dell’Europa sulle energie e, in questo
senso, è da sostenere la proposta del ministro Pichetto di rinnovare
l’eventuale price cap non a 180, ma a 50-60 euro.
Per imprese energivore come le cartiere di Lucca, il contenimento dei
costi energetici è un obiettivo strategico ai fini della competitività e
della sostenibilità economica e la mia proposta è quella di destinare
una quota di gas alle aziende energivore, dunque anche a quelle
cartarie, in base al meccanismo del Gas Release, aggiungendo quindi
risorse economiche per la vendita di gas a prezzi calmierati alle
imprese, misura più idonea in momenti di rialzo dei prezzi rispetto ai
meccanismi di Energy Release già in atto. In prospettiva inoltre, la
positiva valutazione per la reintroduzione in Italia di un nucleare
pulito di ultima generazione non è assolutamente da scartare, soprattutto
nella forma degli Advanced Modular Reactors che, per le loro
dimensioni e sicurezza, potrebbero essere in grado di rendere
indipendente l’Italia dall’ approvvigionamento di energia.
Lo scrive in una nota il Segretario di Presidenza e Deputato di Fratelli d’Italia, Riccardo Zucconi