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  • 10/02/2025 08:34

IMPERIALISMO EUROPEO


Mentre una valanga di provocazioni  caratterizza le prime settimane alla Casa Bianca di Donald Trump in politica estera, dove la foga di imporre il nuovo corso dell’America “tornata grande” ,  il neo presidente oltre a volere la deportazione di 2 milioni di palestinesi da Gaza con una politica coloniale, è anche ai ferri corti con alleati, vicini e rivali dall’Europa al Medio Oriente, dalla Groenlandia alla Russia, alla Cina, dai BRICS all’America Latina, al Canale di Panama, nonché con l’avvio della politica dei dazi alla quale la Cina risponde colpo su colpo. .
 
Che si tratti di passi falsi come credo  o dell’ostentazione della forza che Washington intende utilizzare e non  solo minacciare per dirimere le contese con alleati e rivali,  solo il tempo potrà dirlo.
 
Ma in questo contesto cosa fa l’Europa?
 
Mentre sulla tragedia di GAZA l’Europa ha fatto come gli struzzi finendo per far massacrare 100.000 persone e distruggere case, ospedali, scuole, chiese…  divenendo complice del massacratore Netanyahu, oggi Ursula Von Der Leyen (in data 3 febbraio 2025) ha riunito il Consiglio Europeo per parlare di eventuali risposte alle politiche dei dazi  imposte da Trump nonché  della “necessità” di politiche di riarmamento generalizzato dei Paesi Europei.
 
 Ma sulle politiche dei dazi la Von der Leyen  ha balbettato, mentre la Presidente della BCE Christine Lagarde, ha affermato che alla minaccia di Donald Trump di imporre dazi doganali sui prodotti europei, bisogna rispondere cercando un accordo offrendogli di acquistare più merci degli Stati Uniti, dando così  spazio  alla inconsistente Meloni,  (rinominata Ministro del Coniglio, per non essersi presentata in Parlamento in merito alla vicenda Elmasry)  di portare avanti un tentativo di accordo facendo da tappeto a  Trump  in base alle richieste fatte da lui assieme ad Elon Tusk.
 
 Quindi è prevedibile o un accordo di basso profilo per l’Europa o molto più probabilmente saranno  i vari Paesi della UE a fare  le proprie politiche protezioniste, scaricando di fatto gli oneri dei dazi sui cittadini e consumatori, impoverendo ancor più le fasce più deboli.
 
 Ma è sugli  armamenti che  la UE tenta un cambio nelle geopolitiche internazionali.
 
Sappiamo che al monito lanciato da Trump  a Vladimir Putin affinché negozi sull’Ucraina,  i Russi hanno fatto seguito dando  molti segnali di distensione,  con  il Cremlino  che si è dichiarato disponibile a trattare con Zelens’kyj,  nonostante sia considerato un Presidente illegittimo a cui è scaduto il mandato presidenziale.
 
 E’ in questo contesto che l’Europa oltre ad aver dimostrato tutta la sua pochezza  diplomatica , da un eventuale accordo tra Russi ed Ucraini, non può che  uscirne  sicuramente sconfitta , visto che puntava assieme alla Nato a far continuare la guerra per procura all’Ucraina contro la Russia , dicendo che armare l’Ucraina è armare l’Europa.
 
Ma  l’imperialismo europeo non si arrende , rilancia la politica  guerrafondaia, ed  attraverso    il combinato dei poteri nazionali  confederali, federali, tentando la centralizzazione pluralista degli interessi delle frazioni e dei gruppi fondamentali “politici economici”  che si esprimono all’interno di una linea generale della finanza e borghesia Europea, compreso quella della Gran Bretagna, con il rilancio massiccio degli armamenti in difesa da quello che la NATO/USA hanno sempre considerato il nemico numero uno: la Russia.
 
Naturalmente il falco segretario della NATO  Mark Rutte non ha perso l’occasione per spingere in avanti , sostenendo in accordo con la Commissione Europea, che è arrivato il momento di portare la spesa per armamenti   al 3% del PIL ,  mentre per ridurre il debito monetario dei vari Paesi ma soprattutto come sappiamo è quello dell’Italia che  ammonta  a 2.860 miliardi di Euro, propongono  ridurre la spesa pubblica per il sociale (pensioni, servizi ai cittadini, sanità,  scuola, casa) con il ministro della difesa Crosetto che ha fatto salti di gioia.
 
E’ in questo contesto, che per la prima volta la UE ha nominato un Commissario alla difesa Europea : il Lituano Andrius Kubilius  che nel suo discorso condiviso anche dalla Von der leyen ,    ha preso la prima “cantonata” dicendo : che il “nostro nemico” Russo spende in armamenti il 9% del PIL e l’Europa solo 1,9” senza dire che il PIL totale della Russia è di 2.000 miliardi di Euro quello dell’Europa  è di 19.000 miliardi di Euro .
 
Se consideriamo anche che a capo della diplomazia Europea c’è una presidente Estone , vediamo che siamo in presenza di Commissari che danno spazio al tropismo antirusso e filoamericano (nonostante Trump) e che  continuano a  ripromettersi di utilizzare il conflitto Ucraina/USA/NATO- Russia , come catalizzatore del riarmo Europeo.
 
Non dimentichiamo nemmeno   che nella sessione plenaria del 23 gennaio u.s. , il Parlamento Europeo ha votato una risoluzione indegna, con la quale mette sullo stesso piano il Comunismo con il Nazismo invitando tutti i Paesi della UE a divulgare nelle scuole i crimini del Comunismo (sic).
 
Quindi le elezioni presidenziali americane con la vittoria di Trump, hanno rafforzato le tensioni geopolitiche dando “la sveglia”  al rapporto di Mario Draghi e Enrico Letta, attraverso una tabella di marcia…  mettendo in conto un nuovo debito europeo finalizzato agli armamenti , continuando a considerare anche la nuova fase con una possibile trattativa  tra Russia ed Ucraina non sufficiente a garantire la pace  ed un’occasione per ripresentare  l’imperialismo Europeo,   lanciando un appello alle politiche  “che chiamano di difesa Europea” attraverso un bilancio comune per la difesa molto più elevato.
 
Va anche notato,  che la borghesia imprenditoriale, ha subito fiutato la prospettiva di un business nello sviluppo degli armamenti ed i rappresentanti delle principali aziende militari europee tra cui quelle Inglesi, si sono incontrati a fine anno 2024,  per discutere come spartirsi il “malloppo” a bordo della portaerei britannica HMS QUEEN ELIZABETH , durante uno scalo nel porto di Amburgo.
 
 Ma nonostante ciò , non   ci sono ad oggi,  garanzie sull’efficacia del processo di riarmamento , perché ancora non è chiaro quanto possa pesare l’intenzione Tedesca di dare priorità alla ricostruzione del proprio dispositivo bellico nazionale.  Ciò anche se Draghi nel suo Rapporto alla UE ha sostento che è all’interno della Alleanza Atlantica deve avvenire l’autonomia strategica dell’Unione Europea, questa posizione è  sostenuta anche dagli interventi “tutti politici” della finanza , soprattutto dai Presidenti delle Banche Francesi, Tedesca ed Europea che vedono una sponda allo sviluppo da portare avanti assieme alla revisione del Green Deal , chiesto a gran voce dalle Confindustrie di tutti i Paesi , accodandosi di fatto alle scelte di Trump che ha stracciato l’accordo sul clima della COP 21  fatto a Parigi nel 2016.
 
E’ proprio in questo contesto che si fa anche strada, la pianificazione Europea di truppe di interposizione da inviare in Ucraina anche se un accordo sulle garanzie di sicurezza per Kiev sembra ancora distante , ma evidentemente il cambiamento è nell’aria, visto che anche il Presidente Zelensky  da una parte cerca di regalare a Trump le sue risorse minerali e beni più preziosi per continuare ad avere il sostegno USA, dall’altra ha ammesso che la Crimea e la parte del Donbass occupata dalla Russia non potranno essere riconquistate militarmente quindi l’Ucraina dovrà fare affidamento all’azione diplomatica e non più a vincere la guerra come ha sempre affermato assieme ai governanti Europei causando morti di centinaia di migliaia di persone e distruzioni.
 
Oggi l’ipotesi più probabile su cui lavorano al Pentagono USA,  ma difficilmente accettata dalla Russia , è quella “Coreana” un armistizio lungo l’attuale linea del fronte trasformandolo in un conflitto congelato dove Kiev sarebbe appunto garantita da una forza Europea.
 
Occorre infine rilevare che per quanto riguarda i progetti di difesa congiunta  , i Paesi membri della UE nella loro foga imperialista, stanno discutendo di un fondo comune di oltre 500 miliardi di Euro creando un veicolo finanziario gestito dalla Banca Europea per gli investimenti con obbligazioni sostenute da garanzie nazionali da parte dei vari governi coinvolti,  che naturalmente lo farebbero garantendo le risorse  necessarie per gli armamenti  attraverso il taglio della spesa pubblica e sociale, anche se come già sopra ho ricordato la posizione della Germania è incerta in attesa delle elezioni politiche .
 
Ultima considerazione : questo processo di riarmamento e di forza di interposizione in Ucraina , non potrebbe che essere considerata come una contrapposizione strategica con Mosca , perpetuata in un momento di sconvolgimenti politici  Mondiali con una prospettiva  di rischio conflittuale dell’Europa con la Russia .
 
 
 

Umberto Franchi      10 febbraio 2025   

I commenti

Non può, caro Franchi, continuare ad utilizzare chiavi di lettura novecentesche per commentare la politica internazionale del 2025!! Trump ha evidenti debiti da saldare con Putin. Pur di tornare al potere, Trump ha venduto la democrazia americana (lo so caro Franchi che a Lei fa schifo la democrazia americana) agli oligarchi informatici ed ha accettato la collaborazione dei servizi russi (che lo aiutarono già contro la Rodham conosciuta come Hillary Clinton). Trump sta instaurando in USA una demokratura, ovvero un regime autocratico e per questo ha notevoli affinità ed ammirazione per Putin. Di conseguenza ha già un accordo con Putin per definire le sfere di influenza e sicuramente Ucraina, Georgia e Moldavia sono già state regalate ai russi. Non vedo di quale imperialismo europeo Lei vada cianciando. L'Europa sarà vassalla (e non più alleata) degli USA o della Russia. La commissaria europea estone non opera alcun imperialismo (mi viene da piangere), bensì cerca disperatamente di salvare il culo alla sua piccola nazione già occupata militarmente per cinquant'anni dagli imperialisti comunisti russi e che tra pochi mesi si troverà a fare i conti con una Russia (oggi fascista e non comunista) enfia di gloria dopo l'eliminazione fisica dell'Ucraina quale entità indipendente. I fascisti informatici USA, di cui Trump sarà sempre più un rincoglionito burattino, hanno però fatto male i calcoli. Quando ci sarà la resa dei conti finale il loro alleato Putin starà con i cinesi e per loro sarà finita. Però non vaneggi sull'imperialismo europeo e sulla guerra per procura. Si svegli!! Gli ucraini sono stati, sono e saranno massacrati dagli imperialisti fascisti russi e l'Europa non riuscirà neanche a difendere se stessa. Le fole comunistoidi sulle guerre per procura della NATO sono fantasie che impediscono al suo offuscato cervello vetero comunista di affrontare con lucidità il fascismo che avanza da Est e da Ovest.

Anonimo - 15/02/2025 02:13

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