Maltempo, Petrucci: per Pd Governo in ritardo? Surreale
"Sentire il Partito Democratico parlare di ritardi sul riconoscimento
dello stato d’emergenza nei territori alluvionati, è francamente
surreale. Parliamo di componenti della stessa compagine politica che, a
distanza di due anni dall’alluvione del 2023, non
è ancora riuscita a far arrivare alle famiglie e alle imprese toscane
tutti i ristori, pur potendo disporre delle risorse in cassa dal mese di
luglio del 2024. Accusare il governo di lentezza è un atto di ipocrisia
istituzionale e di strumentale propaganda
elettorale, soprattutto considerando che i sopralluoghi necessari al
riconoscimento dello stato di emergenza sono e devono essere effettuati
dal Dipartimento della Protezione Civile proprio insieme ai tecnici
della Regione Toscana. Le tempistiche seguite sono
quelle previste dalla legge, non quelle della polemica politica da
quattro soldi che siamo costretti a leggere. Il governo sta lavorando
con serietà, senza fare passerelle, per dare risposte concrete a chi è
stato colpito. Chi ha responsabilità amministrative
in quei territori, prima di attaccare, dovrebbe piuttosto chiedersi
perché quelle risposte non siano ancora arrivate a chi ne ha diritto. Ma
c’è anche dove, se possibile, la Toscana è riuscita a fare peggio:
nella gestione delle risorse destinate alla prevenzione
del rischio idrogeologico e alla protezione del territorio. In questi
anni la Regione ha dimostrato un’incapacità assoluta nel trasformare i
fondi a disposizione in interventi concreti, lasciando il territorio
esposto a rischi sempre più gravi. I dati parlano
chiaro: milioni di euro stanziati e ancora inutilizzati, progetti
strategici annunciati con enfasi ma mai portati a termine, mentre le
comunità locali vivono nell’incertezza e nella paura. Emblematico, in
questo senso, è il caso delle casse di espansione sull’Arno,
opere fondamentali per la sicurezza idraulica di Firenze e della sua
area metropolitana. Dovevano essere completate da anni e invece oggi
ancora non sono una realtà, con un conseguente verticale aumento dei i
costi, passati dai 74 milioni di euro previsti
nel 2015 ai quasi 200 milioni attuali. Un'impennata frutto di ritardi,
di inefficienze e di una gestione che definire superficiale è un
eufemismo. Quello che ci ritroviamo oggi non sono opere di messa in
sicurezza ma solo tanti, troppi album fotografici di
passerelle elettorali del presidente Giani e della sua giunta. Basta
spot, basta propaganda: servono serietà, concretezza e rispetto per i
cittadini".
Lo scrive, in una nota, il senatore e membro della commissione Ambiente di Fratelli d’Italia Simona Petrucci.