• 0 commenti
  • 23/07/2025 18:00

L’incanto che resta”: la mostra di pittura di Alexander Daniloff inaugura a Castelnuovo


Dal 26 luglio al 23 agosto l’Associazione ÈIDOS GarfagnArti Aps cura, all’interno della Chiesa di Santa Lucia a Castelnuovo di Garfagnana, la mostra di pittura dell’artista Alexander Daniloff


23 luglio 2025

CASTELNUOVO DI GARFAGNANA - Un viaggio tra epoche immaginarie e mitologiche, un atlante di creature rare e di paradisi evocati.

Inaugura sabato 26 luglio alle ore 17.30, all’interno della Chiesa di Santa Lucia in via XX Settembre a Castelnuovo di Garfagnana, la mostra di pittura “L’incanto che resta” dell’artista Alexander Daniloff. L’evento è stato presentato questa mattina, presso la Sala del Consiglio “L. Biagioni” dell’Unione Comuni Garfagnana, in occasione della conferenza stampa che ha visto il saluto dell’Ente e gli interventi del Presidente dell’Associazione ÈIDOS GarfagnArti Aps Fosco Bertoli e del Vice-Sindaco del Comune di Castelnuovo di Garfagnana Chiara Bechelli.

Il progetto è curato dall’Associazione ÈIDOS GarfagnArti Aps in collaborazione con il Comune di Castelnuovo di Garfagnana, sostenuto dall’Unione Comuni Garfagnana, con il patrocinio della Provincia di Lucca e della Pro Loco di Castelnuovo di Garfagnana e il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e della Fondazione Banca del Monte di Lucca.

Fino al 23 agosto l’allestimento sarà visitabile dal pubblico, ad ingresso libero, dal martedì alla domenica con orario 17-20 e il giovedì, sabato e festivi dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 20.

Questa esposizione – ha spiegato il pittore Sergio Suffredini - vuole essere un incontro con l’arte di Daniloff, un modo per dare il nostro “benvenuto in Garfagnana” a questo artista, persona riservata perché del tutto intenta al suo lavoro. Gran parte delle opere esposte presentano, tra l’altro, la sua ricerca rivolta ad un moderno racconto visivo, dove la pittura è forma di una poetica caratterizzata da elementi reali e visioni fantastiche, espressione di memoria storica e memoria soggettiva, in cui bene stanno antichi miti, cavalieri, dame, e tanto, tanto altro. Le sue opere nascono riconoscibili per eleganza del colore e della linea, per personale stilizzazione; vi si trova testimonianza di uno sguardo all’attuale vicenda umana e, ciò nonostante, del desiderio, dell’auspicio che l’incanto possa restare”.

Alexander Daniloff è nato nel 1963 in Ucraina. Dopo aver terminato gli studi in Russia, si è immediatamente inserito nel mondo dell’arte partecipando a numerose mostre personali e collettive. Da oltre quarant’anni svolge l’attività artistica professionale. In Italia dal 2000, ha vissuto a Rovigo e Lucca e attualmente abita e lavora a Castelnuovo di Garfagnana. Ha illustrato libri, riviste, locandine, stendardi e mazzi di carte dei tarocchi e oracoli. Con una particolare tecnica di disegno, ha inoltre realizzato alcuni murales sia in Italia che in Russia.

"Per me l'arte è un gioco, uno spettacolo, dove io sono attore, regista, scenografo - afferma Alexander Daniloff -. Posso essere chiunque e nessuno, viaggiare in epoche reali e mitologiche. Questo cambiamento delle decorazioni e dei costumi è soltanto un pretesto per creare una sorta di teatralizzazione che diviene un mezzo del pensiero artistico e che mi permette di ottenere nella pittura un effetto particolare per mostrare contemporaneamente festosità ed esaltazione drammatica della vita. La mia posizione filosofica nell'arte è quella di essere come un liquido che può assumere qualsiasi forma senza perdere qualità".

L’arte di Alexander Daniloff affonda le sue radici in questa persistenza della meraviglia. Le sue immagini, ricche di simboli, allegorie e citazioni, sembrano provenire da un altrove fuori dal tempo: un teatro immaginario dove si incontrano la nostalgia del paradiso perduto e la leggerezza ironica del racconto. Ogni quadro è una soglia, che conserva il residuo poetico di un mondo passato, ma mai del tutto dimenticato.

Questa mostra – spiegano i componenti dell’Associazione ÈIDOS GarfagnArti Aps - ci invita ad intraprendere un viaggio immaginario attraverso epoche reali e mitologiche, dove l’incanto non è un’illusione ma un’ultima forma di verità. “L’incanto che resta” non è solo un titolo, ma anche un manifesto poetico: il tentativo di custodire ciò che il tempo disperde restituendolo allo spettatore come visione. L’Associazione e il suo Presidente Fosco Bertoli intendono ringraziare chi ha sostenuto e reso possibile questa iniziativa che contribuisce a rilanciare il quartiere di Santa Lucia e a far scoprire la piccola chiesa che rappresenta un fiore all’occhiello del territorio”.

Gli altri post della sezione