Da Lucca il primo incontro con Fdi: “La cooperazione è motore di sviluppo e comunità”.
Confcooperative Toscana ...
Con la regia del sindaco di Lucca Mario Pardini è andata in onda in questi mesi una sceneggiata senza senso a danno di tutti i cittadini di Lucca, con il sindaco nel ruolo protagonista di paladino della difesa ad oltranza dell’acqua di Lucca e della società di gestione Geal, la cui concessione trentennale, (non più prorogabile giustamente per legge) scadrà il 31 dicembre 2025. La sua resistenza gli ha fornito qualche manciata di visibilità in più ma sicuramente nessuna gloria, anzi, se invece di avere di fronte una città indifferente e quasi del tutto inconsapevole per colpevole ignoranza, ci fosse un’opinione pubblica un minimo più informata e consapevole della portata della questione in ballo, sono certo che si ritroverebbe asserragliato nel palazzo da una folla di cittadini inferociti. Molto probabilmente invece dovremo pure sorbirci la sua soddisfazione qualora, una eventuale proroga tecnica, provvisoria e condizionata venisse concessa dall’AIT (Autorità Idrica Toscana). Il nostro protagonista, armato di carta da bollo ha imperversato per aule di tribunali a seminare ricorsi senza alcuna speranza di essere accolti perché contengono richieste in totale violazione delle normative vigenti, ma fino a che non arriveranno a sentenza, un risultato probabilmente lo otterranno, quello di congelare completamente la situazione allo stato attuale, dove Geal potrà gestire provvisoriamente in regime di ordinaria amministrazione senza possibilità alcuna di fare investimenti, per migliorare ed estendere il servizio. Bel risultato, complimenti! Passeranno mesi, speriamo non qualche anno, considerati i tempi della giustizia italiana e tutto quello che si poteva fare oggi: la liquidazione del socio privato in Geal da parte di GAIA con 27/30 milioni, un piano di consistenti investimenti nel comune di Lucca, la totale ripubblicizzazione della gestione idrica come richiesto dalla stragrande maggioranza dei cittadini italiani nel referendum del 2011, la riunificazione di tutta la Piana e della provincia di Lucca nella stessa Conferenza Territoriale, è tutto bloccato e rimandato alla fine dei contenziosi aperti proprio dal Comune di Lucca. I cittadini lucchesi lo devono sapere, che per l’ego smisurato dell’apparire di una politica senza più sostanza né lungimiranza, i cittadini lucchesi pagheranno un prezzo assai caro, come devono sapere che questi amministratori considerano una vittoria una situazione di congelamento e di paralisi totale di ogni tipo di investimento nel settore della distribuzione dell’acqua. Per concludere, penso che sia solo miopia politica vaneggiare nel 2025, nel pieno di cambiamenti climatici che alternano piogge torrenziali e periodi di siccità prolungati, che una piccola società delle dimensioni di un amministrazione di condominio, possa far fronte da sola a questa emergenza pianificando gli investimenti necessari per grandi opere pubbliche per garantire la resilienza dei territori lucchesi e della Provincia, chi lo pensa e agisce di conseguenza fa un danno enorme alla città e al suo futuro.
Eugenio Baronti
Responsabile regionale ambiente di Sinistra Italiana Toscana
02/08/2025
non ciò capito nulla nel suo discorso, so solo che l'acqua di Lucca DEVE RIMANERE PUBBLICA senza se e senza ma!!!
poi lei faccia tutti i discorsi che vuole ma i cittadini si sono espressi chiaramente, vogliono l'acqua pubblica!!! punto!!!
GAIA è un orribile carrozzone e ci sono casi di morosità pluriannuali senza che l'azienda se ne accorga neanche, utenze intestate a morti, indirizzi inesistent, ecc. Un caos che porta ad avere tariffe alte per chi paga. Il totem dogmatico dell'acqua tutta pubblica è una stronzatona galattica e quando avremo l'acquedottino tutto pubblico del comune di Lucca, il rischio che diventi un carrozzone anche quello sarà alto. Si al socio privato e No all'acqua tutta pubblica che crea carrozzoni clientelari usati appunto per dar lavoro ai "clientes".
anonimo - 03/08/2025 01:41È difficile replicare ad una così mastodontica montagna di affermazioni false, ma proviamoci.
Punto 1: Lucca non sta violando la legge, ma sta richiedendo il riconoscimento di un diritto espressamente riconosciuto dall'art. 147 del decreto legislativo 152/2006, cioè il diritto a gestire in autonomia il proprio servizio idrico.
Punto 2: se Lucca ottiene questo riconoscimento, potrà essere rilasciata una nuova concessione trentennale ad una nuova società comunale, e non si procederà invece alla semplice proroga di Geal (se Lei a questo punto non ha ancora capito questo passaggio c'è da preoccuparsi).
Punto 3: il Consiglio comunale ha già deliberato lo scorso 1° aprile che, in caso di ottenimento della salvaguardia, la gestione dell'acqua lucchese dovrà essere affidata ad una nuova società comunale in house, tutta pubblica come Gaia ma, a differenza di Gaia, soggetta al pieno ed esclusivo controllo dei lucchesi.
Punto 4: nel proseguire questa battaglia, il Comune di Lucca ha già ottenuto una prima sentenza favorevole (la n. 633 dello scorso 2 aprile da parte del TAR Toscana).
Punto 5: il PNRR prevede che l'Italia dovrà essere organizzata in modo da avere un gestore idrico ogni 40.000 abitanti (non utenze, abitanti). Forse se non è in grado di dire almeno una cosa esatta sul tema acqua dovrebbe occuparsi di altro. Saluti.
Sono totalmente d'accordo. C'è una passività della opinione pubblica lucchese, per nulla scalfita dall' inesistente azione dei Partiti politici, sconcertante. Non per nulla Lucca non conta niente in Toscana e con questa Amministrazione si bea nel suo isolamento con piccoli giochini quotidiani e puntando il suo futuro sul Summer e sui Comics, che hanno iniziato il lento percorso del loro declino.
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