• 12 commenti
  • 24/05/2023 08:41

Giorgio Almirante Sempre Nei Nostri Cuori

22 Maggio 2023 Giorgio Almirante Sempre Nei Nostri Cuori Segreteria Nazionale MSFT Trentacinque anni fa veniva a mancare Giorgio Almirante, storico segretario missino. A lui va il nostro pensiero e la promessa che continueremo a combattere quelle battaglie che furono anche le sue. Un vero gigante della politica, guida storica, custode dei nostri Ideali. Indimenticabili i suoi interventi alla Camera e nelle piazze di tutta Italia, sempre stracolme all’inverosimile. “Degli uomini come me si deve poter dire: era fatto per i tempi duri e difficili, era fatto per seminare e non per raccogliere, era fatto per dare e non per prendere. Vorrei tanto che, quando non ci sarò più, si dicesse di me quello che Dante disse di Virgilio: facesti come colui che cammina di notte, e porta un lume dietro di sé, e con quel lume non aiuta se stesso. Egli cammina al buio, si apre la strada nel buio ma dietro di sé illumina gli altri”. Ciao Giorgio!

I commenti

La Democrazia non deve tradursi nello stare a pecora davanti a chi usa la libertà come paravento per perorare cause illiberali. Il Fascismo come filosofia è già immorale, andrebbe proprio messo fuori legge. Secondo me uno dovrebbe firmare insieme ad ogni contratto di lavoro, ad ogni documento ufficiale, la Dichiarazione di Antifascismo. Essere Fascisti è come essere terroristi: si è a favore di metodologie violente e illegali per dominare il mondo. Come tale secondo me è già in sé apologia di reato. Mancare di dichiararsi antifascisti secondo me è già un crimine. La gente deve capire che simpatizzare per il Fascio è come simpatizzare per chi spaccia droghe pesanti, stupra ragazzine, o picchia quotidianamente moglie e figli. Sono criminali, anche senza Hitler il Fascismo da solo è nato criminale ed è stato criminale per tutta la sua storia. Non è che le cose brutte sono arrivate dopo l'alleanza con Hitler. Il Fascismo era una cosa abominevole. Per capire cos'era davvero il fascismo in spirito, consiglio a tutti Le 120 giornate di Sodoma, di Pasolini. Un film geniale e agghiacciante. A chiunque si proclami simpatizzante del fascismo, vorrei chiedere come si sentirebbe se la polizia gli entrasse in casa, lo picchiasse semplicemente perché può, gli violentasse la moglie, e poi lo multasse perché la moglie aveva la fica secca. Ricordandogli di andare a lavoro da bravo il giorno dopo perché venir picchiati dalla polizia non implica mutua. Svegliatevi. Il Fascismo era un culto terroristico votato, potendo, alla conquista del Mondo. Né più né meno che i cattivi delle fiabe. Abbiamo avuto nella nostra patria uno dei più lampanti esempi di Male Assoluto della Storia. E c'è gente che ci si arrapa solo perché era militarmente potente e perché oggi definirsi fascisti è considerato un lesto riassunto per dire che si è nostalgici di un tempo dove le donne ubbidivano agli uomini e si era tutti esclusivamente eterosessuali (e già essere nostalgici di questo è nauseante ma almeno è un'opinione, diversa dal simpatizzare per un culto genocida).

Anonimo - 27/05/2023 13:43

In Italia qualunque cosa sia di destra è Fascismo, vedasi con Berlusconi, La Lega, FdI, cinque stelle etcetc.. In America paese visto da tutti democraticissimo ha legali partiti come klu klux klan, partiti nazisti di tutti i tipi armati e non armati.

Il fascismo è lo stato commovente con le varie mafie non certo partitini estremisti che sempre esisteranno, metteteli fuorilegge cambieranno in nome.

Il vero fascismo è intolleranza dello stato contro i deboli e poveri sempre con qualunque governo ci sia al potere non cambia nulla,

Franco - 27/05/2023 13:14

Sì, teoricamente parlando può essere stato giusto, ispirandosi ai principi di democrazia. Ma penso che a volte dovrebbe esserci un certo iato fra teoria e prassi.
Mi spiego: Lei dice giustamente che altri paesi europei (lasciamo da parte gli Stati Uniti che sono un caso a parte) hanno avuto una destra "decente" per molto tempo, ma oggi, per tutto un insieme di cose hanno una destra populista. Vero, ma il mio punto è che in Italia questa destra decente NON C'E' MAI STATA, proprio perché (o meglio anche perché) si è preferito far sopravvivere lo spirito del fascismo. Che poi non si sia ricostituito formalmente il PNF, con la sua sigla, le sue divise e i suoi riti, è secondario perché l'anima è artificialmente sopravvissuta.
Lei non mi vorrà negare che in Italia il neofascismo è sempre stato un problema, e oggi guardi solo i segni esteriori, i saluti romani (rivendicati) di gente che ora è finita al governo, le esternazioni sui diritti, sulla scuola e sul lavoro di chi è rimasto mentalmente fermo agli anni trenta, gli stupidi gadget di Larussa, apparentemente innocui se non fosse che un'alta carica istituzionale non dovrebbe averli.
E questo in un paese che a differenza della Francia non ha mai avuto un periodo storico, una rivoluzione, in cui l'idea di democrazia si è fortemente affermata.
La mia opinione, ripeto, è che conservando questo appeal, questa fascinazione della mitologia mussoliniana (che mi sembra abbia sempre fatto, anche se non so perché, molta presa sui giovani) si è persa una grande occasione. di costruire un centrodestra volendo anche conservatore ma democratico e liberale, sperabilmente in chiave gobettiana.
Poi certo, il riflusso verso nuove forme di democrazia impoverita, populismo, totalitarismo, sovranismo o come vuole chiamarlo è globale e ha mille diverse cause.
Ma non capire "perché" sia storicamente, politicamente e soprattutto moralmente sbagliato incaponirsi a voler intitolare una strada ad Almirante, per me, è una cosa tragica.

JD - 27/05/2023 11:13

Credo sia stato giusto permettere al MSI di esistere. Infatti la Costituzione assicura la libertà di espressione, pensiero ed associazione a tutti. Fascisti compresi. L'unica cosa che non si può fare e ricostituire il PNF, tutto il resto si può fare, MSI (o Forza Nuova, Casapound, ecc.) compreso. Non credo che il MSI sia alla base del non esistere in Italia di una destra moderata e liberale forte. Infatti il MSI non ebbe mai più del 6 - 7 per cento dei voti a livello nazionale. Se oggi la destra è quella che è dipende da tante cose e non solo dal MSI. Guardi in Francia, dove una destra repubblicana e gollista c'era ed era forte e dove oggi esiste solo una destra populista. Per non parlare dei Repubblicani americani, che sono stati un degnissimo partito di destra e che oggi sono monopolizzati da individui come Trump e De Santis.

anonimo - 27/05/2023 01:53

msi mai fuorilegge

enzo - 26/05/2023 18:14

La ringrazio per avermi corretto sulle date, sono argomenti che conosco a grandi linee.
Fin da piccolo non mi capacitavo di come un partito che trae origine (e la rivendica) dal cadavere del fascismo potesse inserirsi nel dibattito politico di una democrazia in cui non credeva.
Infatti non poteva, la mia opinione è che si è limitato a USARE gli strumenti che la democrazia gli ha concesso per sopravvivere e aumentare il consenso.
Secondo me, è anche grazie ad Almirante (e a chi gli ha consentito di operare, la DC in primis) che in Italia non si è sviluppata una destra moderna, liberale e sinceramente democratica.
Avevo qualche dubbio su Fini, che a volte sembrava davvero voler prendere certe distanze, ma erano dubbi lievi e comunque basta vedere chi si è lasciato dietro, dopo che l'hanno impallinato.
Tutte opinioni personali, ribadisco.

JD - 25/05/2023 10:57

Il punto è che in Italia essere un nostalgico del Fascismo non è considerato qualcosa di cui vergognarsi perciò tutti coloro che lo sono non si vergognano né di esserlo né di ammettere di esserlo.

anonimo - 25/05/2023 08:20

Guardi che Lei sbaglia. Il MSI non venne autorizzato negli anni sessanta, bensì subito dopo la guerra e si presentò alle elezioni fin dal 1947. Si trattava ovviamente di un partito dichiaratamente neofascista, dato che in gran parte raccoglieva reduci della RSI. Ovvia l'assonanza tra RSI e MSI. Almirante ad esempio fu in servizio presso il Ministero della Cultura Popolare della RSI, Baghino era nella Xa MAS di Borghese, e così via per molti altri fondatori, non tutti, ma molti. Almirante in quanto fascista repubblicano può esser definito un fascista irriducibile, titolo di cui penso si onorerebbe. Essendo egli un fascista irriducibile è giusto ricordarne la figura storica, ma penso che uno stato dichiaratamente antifascista come l'Italia post 1945 non possa intitolargli targhe, strade e cose simili.

anonimo - 25/05/2023 01:05

Purtroppo è vero, quella "parte" lì tendo a vederla dappertutto, ma non perché mi "piaccia" particolarmente (nella qual cosa non ci sarebbe niente di male, in caso Lei mi avesse velatamente dato dell'omosessuale, è come se mi avesse dato del "biondo" mentre invece sono castano scuro. Per Lei sarà difficile capirlo, ma Le assicuro che non mi offenderei).
No, è che la "parte" in questione, la vedo stampata in faccia a tanta gente. Io mi vergognerei come un ladro (posto che nel nostro paese un ladro si vergogna solo se si fa prendere), se dovessi giustificare il fatto che nell'Italia repubblicana, e non repubblichina, abbia potuto avere una carriera politica un signore che scriveva su "La difesa della razza". Ma son tutte mie opinioni personali, eh! E io comprendo e rispetto le opinioni di tutti, anche quelle del sig. Klaus (specie se di cognome fa Barbie).
Io, personalmente, vorrei tanto poter dire "Ciao, Giorgio. Non tornare".
Ma ripeto, è troppo tardi. Abbiamo o non abbiamo, oggi, gente che, investita di un ruolo istituzionale, straparla di "sostituzione etnica"?
Abbiamo o non abbiamo un'altissima carica istituzionale che ha giurato sulla Repubblica e si tiene in casa, vantandosene, gagliardetti e busti del Duce (del Duce, eh, non di Napoleone Bonaparte)?
Se li abbiamo (e, ribadisco, "dove" li abbiamo) è perché sono eredità di Giorgio Almirante, che sarà pure stato un gran signore, rispettoso dell'avversario ecc. ecc., e apparentemente bene inserito nel contesto democratico, ma questo si è lasciato dietro, non una destra moderna e liberale. Tutto qua.

JD - 24/05/2023 23:16

A 35 anni dalla morte la lezione di Almirante è quanto mai preziosa. Peccato che alcuni non la capiscano


Il 22 maggio 1988 moriva Giorgio Almirante. A 35 anni dalla scomparsa, la lezione dello storico leader del Msi non perde d’attualità. Anzi, si dimostra sempre più preziosa. In questi giorni di imbarbarimento del confronto politico, in cui c’è chi cerca di mistificare e minimizzare anche un episodio grave come l’aggressione al ministro Roccella al Salone del Libro, varrà infatti la pena ricordare il profondo senso delle istituzioni e il rispetto per l’avversario politico che sempre hanno caratterizzarono l’azione e le battaglie, anche quelle più aspre, di Almirante.


La lezione di Almirante sul senso dello Stato e il rispetto dell’avversario
Fu su questo aspetto che con grande forza, con estrema chiarezza si soffermò anche Giorgio Napolitano, nel famoso messaggio del 2014 che inviò a Donna Assunta in occasione delle celebrazioni per il centenario della nascita, avvenuta il 27 giugno 1917. “Giorgio Almirante è stata espressione di una generazione di leader di partito che, pur da posizioni ideologiche profondamente diverse, hanno saputo confrontarsi mantenendo reciproco rispetto, a dimostrazione di un superiore senso dello Stato che ancora oggi rappresenta un esempio”, affermò l’allora presidente della Repubblica.


Klaus - 24/05/2023 15:26

A chi piace quella parte anatomica si vede che la vede da ogni parte

De gustibus - 24/05/2023 15:21

"Almirante sempre nei nostri cuori" ... ma sulla homepage è troncato e si legge "Giorgio Almirante sempre nei nostri cu...", che lì per lì mi ha fatto pensare non ai cuori ma a un'altra parte anatomica.
Che in effetti, pensandoci bene, da quando la diccì ha concesso a questa gente di riemergere, anni 60-70, non ce li siamo più levati da quella "parte" lì.

JD - 24/05/2023 12:28

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