• 10 commenti
  • 25/07/2023 19:17

MOBILITA’: NO ALLA GUERRA TRA POVERI


Ho letto sulla stampa locale, un comunicato di cittadini che vivono sul Viale Europa a Lammari e Marlia che chiedono di realizzare, in tempi brevi, il progetto degli assi viari, riproponendo un vecchio conflitto tra cittadini della Piana che sa molto di guerra tra poveri, con delle argomentazioni che sembrano riesumate da un passato che pensavo fosse morto e sepolto e, invece, eccoli di nuovo, a riproporre, come se niente fosse, vecchi progetti come se dopo trent’anni il mondo fosse rimasto fermo, come le loro idee.

Io ho vissuto, male molto male, per 50 anni sul Viale Europa a Lammari. Da 12 anni sono fuggito, quindi capisco e comprendo il disagio di chi vive lungo il Viale, dove ogni giorno transitano migliaia di mezzi pesanti e di auto che distruggono la qualità della vita dei residenti. Non solo aria cattiva e una quantità esagerata e micidiale di polveri, ma anche la negazione, soprattutto per bambini e anziani, della libertà e del diritto a muoversi, ad uscire di casa in autonomia, perché avventurarsi a piedi o in bicicletta sul viale in mezzo a camion giganteschi è un’avventura in cui si mette in gioco la propria vita. Fino che ci ho abitato, ho tenuto anche il numero dei morti e al 2009 se ne contavano 17. Tutto questo è il frutto avvelenato di un modello di mobilità incivile e del tutto insostenibile. Quando, nelle calde sere d’estate, ero costretto a tenere le finestre chiuse semplicemente per poter parlare, durante la cena, con moglie e figli, o quando sul divano davanti alla TV dovevo sopportare il continuo tintinnio dei bicchieri e dei piatti quando passavano camion la cui portata e potenza faceva tremare la terra e la poltrona sotto il culo, io non ho mai pensato che la soluzione del problema fosse quello di costruire una nuova grande viabilità che avrebbe spezzato in due la Piana. Nonostante questa situazione di violenza contro la qualità della mia vita, mi sono sempre opposto e sono quasi sempre stato, soprattutto negli anni 90 e primi anni 2000, in prima fila nella lotta contro questo sciagurato progetto, ormai fuori dal tempo. Comprendo il disagio dei cittadini residenti ma non capisco come si possa arrivare a pensare che l’aria, in una piana che si configura come una conca chiusa, possa migliorare spostando di meno di un chilometro in linea d’aria il traffico, cementificando nuovo suolo e aumentando il carico inquinante con una nuova viabilità che, invece di disincentivare e scoraggiare il traffico veicolare privato su gomma, lo favorirebbe e lo incrementerebbe. E’ una autentica follia pensare che il modello di mobilità del XXI secolo possa essere ancora quello del novecento e pensare che ad ogni testa possa corrispondere un’auto privata. Questo modello è improponibile per una semplice e banale legge dei numeri: 70 anni fa, quando questo modello si è imposto, il pianeta era abitato da solo 2,5 miliardi e oggi stiamo raggiungendo i 9 miliardi e, quelli che allora erano paesi poveri o in via di sviluppo, oggi stanno assumendo il ruolo di potenze mondiali che stanno soppiantando in molti campi l’egemonia dell’Occidente. Innumerevoli esperti e studiosi della mobilità a livello internazionale, concordano nel sostenere che questo modello porterà al collasso il pianeta e quindi è urgente e necessario avviare da subito una fase di transizione in cui dovrà essere penalizzato e disincentivato il trasporto privato individuale su gomma e soprattutto dovrà essere superato il mito dell’auto in proprietà per affermare una nuova cultura della mobilità fondata sull’auto come un servizio ad uso collettivo e pubblico, auto che nel prossimi anni saranno a guida semi autonoma e autonoma. L’obiettivo prioritario è ridurre al minimo essenziale il trasporto privato su gomma, potenziare un sistema di trasporto pubblico delle merci e delle persone sul ferro, realizzare sistemi di metropolitane di superfici e tranvie elettriche e sviluppare infrastrutture di micro-mobilità e mobilità dolce. La sfida del futuro non è costruire nuove strade, ma creare un’offerta di servizi pubblici che corrispondano alle esigenze reali dei cittadini. Il compito della politica è promuovere soluzioni di mobilità che inducano le persone progressivamente ad abbandonare l’auto privata e ad utilizzare un trasporto pubblico intelligente, flessibile e multimodale. Questo è possibile perché siamo dentro la quarta rivoluzione tecnologica, del mondo digitale e dell’intelligenza artificiale, che rende possibile e praticabile un’offerta di mobilità più flessibile perché si può conoscere e prevedere la domanda di mobilità delle persone e costruire un servizio di trasporto pubblico on-demand a misura delle diverse esigenze del cittadino. L’ ignoranza, la pigrizia intellettuale e la miopia politica dei nostri amministratori, che guardano al futuro con la testa rivolta all’indietro, la pagheremo tutti noi, sulla nostra pelle. Fermiamoli finché siamo in tempo, andiamo a firmare in tanti la petizione popolare contro gli assi viari promossa dal Coordinamento delle associazioni e comitati per fermare una scelta scellerata senza senso, dannosa e completamente fuori tempo.

Eugenio Baronti

25/07/2023

I commenti

Osservo che su tantissimi temi la mente umana tende incredibilmente a mitizzare l'oggetto del tema.
Mi viene in mente una pagina di quel libro, 'Il cigno nero', dove si parla del sogno della macchina nuova che nella mente del sognatore è sempre meglio di qualsiasi altra macchina, fino a quando non comincia ad usarla!
Così anche per nuove viabilità, adesso nel vostro cervello è un concetto astratto, la immaginate come se fosse un anello chiuso con ingresso ed uscita tipo startrek, la pietra filosofale!
Nella prosaica realtà, vi accorgerete in tanti che l'oggetto non è quello sognato, se ne accorgeranno maggiormente quelli che stanno nelle zone, quartieri, intorno alle entrate/uscite.
Pari pari come il mitico vaso di Pandora.
Soltanto chi lo apre e quando è aperto, chi l'ha si rende conto di cos'è.
Lavorare, magari tutta la vita, per pagare una marea di soldi in una potentissima arma di distruzione di massa,
quando nella realtà è sufficiente la fionda che m'ero fatto da bimbetto, che costa zero, e che sospetto gli evoluti iperconnessi bimbetti oggi neppure san fa' a costruirsi!

... - 01/08/2023 18:43

Sono favorevole al rafforzamento delle linee ferroviarie e dei mezzi pubblici (quanto sarebbe bello se ci fosse ancora il tram); ma rimango dell'idea che il traffico veicolare rimarrà sempre il mezzo principale di spostamento, sperando che nel frattempo possa svilupparmi l'elettrico (non ne sono del tutto convinto) e magari anche idrogeno. Per cui gli assi servono, eccome! Tutto il resto è demagogia pura ed addirittura contro l'ambiente.

anonimo - 26/07/2023 17:44

Forse quando andrete a remi...
benzinazero.wordpress.com - New York: “La nuova superstrada eliminerà il traffico per generazioni”. Invece aumenta in 3 settimane
Pubblicato il dicembre 2, 2016 da Gianni Lombardi (...)

... - 26/07/2023 12:34

Le 4 ruote rimarranno il mezzo prevalente per i prossimi 50 anni ...a meno di claster-grandinate.
Se campo unaltro pò, son proprio curioso di vedere le assicurazioni del futuro...
Ahr! Ahr! Ahr!

... - 26/07/2023 12:09

In attesa dell'auspicata mobilità sostenibile bisogna essere realistici.
Le 4 ruote rimarranno il mezzo di trasporto prevalente per i prossimi 50 anni e veicolare il traffico su una strada ad alto scorrimento, con pochi incroci e che non passi dai centri abitati, non risolve, ma migliora la situazione ambientale. Per cui avanti con gli assi viari (entrambi), il ponte sul Serchio e lo spostamento del casello autostradale a Mugnano.

anonimo - 26/07/2023 08:47

ha detto Mario son sodo che ci sono troppe macchine a giro e poche strade

anonimo - 26/07/2023 08:02

Sono più di trent'anni che voi dei comitati ci pigliate per el culo!!! Discorsi tanti, fole sulla mobilità alternativa a tutto spiano. Ma il traffico ed i camion restano sempre davanti a casa dei soliti stronzi!! Eh, no, questa volta la viabilità si fa eccome!! Mettetevi l'animo in pace.

anonimo - 26/07/2023 00:39

Poi naturalmente il nuovo ponte sul serchio è sicuramente necessario, ma per motivo di sicurezza, se va in crisi uno c'è l'altro.
Rigardo al traffico?
Una rotatoria in più con relativi tre cartelli di precedenza dalla parte Freddana (adesso non c'è nulla se non stradina privata) e più un cartello precedenza da parte Brennero...
Ed anche gli assi sicuramente miglioreranno per spostamento di autotreni, ma in quanto a traffico in generale....viale Europa dopo non sarà un parco giochi per bambini.

... - 25/07/2023 22:17

da: benzinazero.wordpress.com
Articolo numero 1: "Più strade costruisci, più aumenta il traffico. Ecco perché (1) - Pubblicato il luglio 26, 2014 da Gianni Lombardi" (...)
Articolo numero 2: "Perché costruire nuove strade porta più traffico auto (2) - Pubblicato il marzo 18, 2017 da Gianni Lombardi" (...)

... - 25/07/2023 21:48

Scusi Baroni, sono un professionista oggi pomeriggio sono uscito di casa alle 14,15 e sono andato come sempre nei miei giri (quasi totalmente nella piana) a S.Marco, S.Pietro a Vico, Marlia, Lucca, Verciano, Toringo, Porcari, Turchetto ed Altopascio dove ho preso l'autostrada (è anche quello un taglio della piana?) e sono tornato a Lucca. Come me ci sono altre centinaia di persone che lavorano e bestemmiano per lo stato delle strade e per le code. Mi dica lei, e mi risolverebbe un bel problema, se non prendo l'auto come faccio a lavorare? con i mezzi pubblici? e poi mi spiega perché la bretella che va al mare non avrebbe spaccat in due la piana?
"La sfida del futuro non è costruire nuove strade, ma creare un’offerta di servizi pubblici che corrispondano alle esigenze reali dei cittadini" benissimo! quali sarebbero questi esercizi pubblici? e poi perché una strada larga 20 metri dovrebbe spaccare in due la piana, me lo spiega? lo sa quanto ho inquinato oggi fermandomi a decine di stop con le relative code? che faccio smetto di lavorare?
Invece di fare voli pindarici fate delle proposte vere e ne parliamo (i bus ed i treni non lo sono) Marino L.

Marino L. - 25/07/2023 19:47

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