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  • 15/10/2025 13:50

La Toscana rossa non molla: da Lucca un segnale forte per Antonella Bundu

Da lucchese, guardo ai risultati delle regionali con un misto di orgoglio e amarezza. Orgoglio perché la Toscana rossa ha dimostrato di esserci ancora: nonostante non sia riuscita a entrare in consiglio regionale, ha portato un numero importante di voti ad Antonella Bundu, segno che un pezzo di elettorato vero, convinto, esiste e resiste. Amarezza perché quei voti, pur tanti, non bastano quando il sistema premia chi si adatta e punisce chi resta coerente. Ma la realtà è chiara: la sinistra non è morta, è solo più silenziosa, più diffusa, e a volte sottovalutata. In provincia di Lucca, i risultati raccontano qualcosa di interessante: la gente non si è spenta, anzi. Qui si sta formando un piccolo nucleo che crede ancora in un’idea diversa di politica — quella che parla di diritti, lavoro, uguaglianza e dignità. Forse è presto per parlare di svolta, ma una cosa è certa: Lucca può diventare una vera base della sinistra vera, quella che non scende a patti per un seggio ma continua a credere in un futuro più giusto Ernesto

I commenti

Le mie idee sono ben diverse da quelle di Toscana Rossa perché sono un liberale, ma penso che il sistema elettorale architettato dalla partitocrazia toscana sia incostituzionale. Non è possibile che il voto di un cittadino pesi in modo diverso se vota un partito che si mette in coalizione, rispetto ad uno che corre da solo. Queste sono mostruosità giuridiche come quelle che avrebbe prodotto la combinazione tra legge Delrio e riforma costituzionale Renzi. In quel caso avremmo avuto l'abolizione delle province, meno quelle di Trento, Bolzano e quelle trasformate in città metropolitane. Per cui gli italiani di serie A avrebbero avuto un forte ente intermedio a far da filtro al potere regionale e gli italiani di serie B avrebbero avuto solo i comuni. Queste mostruosità le possiamo combattere tutti assieme, anche se abbiamo idee diverse.

anonimo - 17/10/2025 04:10

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