Il
momento storico che stiamo vivendo ha ridestato in noi due certezze
sopite da tempo. La prima: i diritti umani non sono irreversibili, per
cui la loro conquista non comporta automaticamente la loro permanenza
nel tempo. La seconda: i crimini umanitari non appartengono
esclusivamente alla sfera del passato, ma sono sempre pronti a
riemergere subitaneamente in tutto il loro orrore.
Tali
certezze hanno altresì risvegliato le nostre coscienze, come dimostrano
le mobilitazioni e gli scioperi delle ultime settimane, con un milione
di persone – in gran parte studenti e docenti - scese in piazza per
dimostrare che non ci stanno, che senza timore vogliono esporsi per
costruire un mondo migliore.
A Gaza è in atto un vero e proprio genocidio.
C’è chi edulcora il concetto, parlando di “guerra”, di “disastro
umanitario”, “di massacro”, ma solo una parola descrive bene cosa sta
accadendo in Palestina: genocidio. Un’intera popolazione è assediata,
affamata e trucidata dall’esercito di uno Stato guidato da un criminale,
la cui politica si fonda unicamente sullo sterminio della popolazione
di Gaza. Che sia un genocidio non lo diciamo noi: lo ha affermato anche
la Commissione d’Inchiesta indipendente incaricata dall’Onu col rapporto
rilasciato il 16 settembre 2025. E che Netanyahu sia un criminale non
ce lo stiamo inventando: su di lui pende un mandato di arresto emesso
recentemente dalla Corte Penale Internazionale.
Un genocidio non ci può lasciare inerti: è nostro dovere reagire con gli strumenti che abbiamo a disposizione. La
scuola, comunità educante e democratica, deve schierarsi apertamente
contro il crimine umanitario peggiore che si sia mai visto negli ultimi
anni. La scuola, officina di pensiero critico per le cittadine e i
cittadini del futuro, deve affermare convintamente che non si renderà
mai complice di questa orrenda pagina di storia. Proprio la nostra
scuola ha affisso una targa all’ingresso di ogni plesso: “Questa scuola
condanna ogni forma di razzismo e di fascismo”. Il momento di
condannare, non solo idealmente ma anche concretamente, è dunque
arrivato.
Il personale
scolastico dell’I.S.I. “N. Machiavelli” di Lucca, consapevole che la
storia dichiara colpevoli non solo i criminali, ma anche gli
indifferenti, attraverso questo documento intende condannare
pubblicamente il genocidio perpetrato a Gaza ed esprimere la propria
solidarietà al popolo palestinese. Chiediamo alle istituzioni
italiane, europee ed internazionali di adoperarsi in tutte le sedi,
nazionali ed internazionali, affinché:
- si fermi
il genocidio in atto a Gaza con un cessate il fuoco permanente, come
richiesto anche dalla Corte di Giustizia Internazionale;
- si permetta l'arrivo e la distribuzione di aiuti umanitari alla popolazione palestinese, sotto l'egida dell’ONU;
-
si sospendano gli accordi con il governo israeliano che prevedono
l'invio di armi e la collaborazione in campo militare, fino al cessate
il fuoco permanente.
Si impegna inoltre:
-
a condannare fermamente ogni forma di occupazione, apartheid,
colonialismo e genocidio, con particolare riferimento alla situazione in
Palestina;
- a promuovere durante l'anno
scolastico momenti di riflessione pubblica, anche in collaborazione con
gli studenti, le famiglie e il territorio, sui temi della pace, dei
diritti umani e del diritto internazionale;
- a
monitorare attentamente e costantemente tutte le operazioni umanitarie,
come quella della Global Sumud Flotilla, dirette a Gaza per portare
aiuti umanitari e rompere il blocco terrestre, aereo e marittimo imposto
da Israele;
- a ribadire con forza che la scuola
non può essere neutrale di fronte alla disumanità e alla normalizzazione
dell’ingiustizia, e che il nostro ruolo educativo implica una presa di
posizione chiara e pubblica a favore della pace, della dignità umana e
della legalità internazionale.
Lucca, 24 ottobre 2025