Giornata contro la violenza sulle donne, : “Una piaga sociale da fermare quanto prima'.
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Si infatti i concerti vengono fatti per conoscere la città.....ma di che? Tanto é vero che li fannno a Roma perché é una piccola città di provincia sconosciuta.
Pippo - 19/07/2023 10:17però Pistoia Blues è Cultura ed è conosciuta negli ambient spendenti, mentre il Summer è un circo per giovani da sacco a pelo (o che ripartono subito dopo il concerto)
anonimo - 19/07/2023 08:18Se non si riesce a capire che non solo è così da 25 anni, ma è così in tutta Italia (per il concerto di Jovanotti l'anno scorso il comune di Viareggio ha investito 250'000 euro) non si capisce nulla di come funziona. Le città guadagnano un enorme prestigio, notorietà e indotto grazie a questi eventi. Quindi in tutto il mondo, tutte le amministrazioni, aiutano a realizzarli. In realtà a Lucca siamo con il braccio corto anche per quello perché sono inezie quelle che vengono date al Summer rispetto ad eventi come il Pistoia Blues (più del doppio di contributi dati e molto meno realizzazione di indotto).
anonimo - 19/07/2023 07:46grazie della spiegazione. Quindi, vorrei capire questo, io come cittadino lucchese mi devo sentire cornuto e mazziato, giusto? è lo stato d'animo più consono alla situazione, giusto?
anonimo - 18/07/2023 20:01Buongiorno, rispondo al sig che paga. " io, cittadino lucchese, pago le tasse per sovvenzionare un imprenditore privato che lucra sui suoi concerti? Io, cittadino Lucchese, pago le tasse per vedermi privato di una piazza storica (la più importante) della mia città? Perché, se è così, non lo capisco. Qualcuno mi può spiegare bene ?" si, lo ha capito! è da 25 anni che è cosi? Noi tutti paghiamo e poi fanno finta che sia gratis....Il comune in questi anni non ha fatto pagare il suolo pubblico, facendolo rientrare come sovvenzione. Inoltre ha pagato, Pompieri, protezione civile, Assistenza Medica e tutte le forze dell'ordine. la città nel suo complesso, la comunità in sostanza ha subito solo disagi nessun ritorno in materia di servizi, scuole e altro. perchè nelle casse comunali non entra nulla anzi.....vengono depauperate. I commercianti? forse solo quelli intorno alla piazza ma Mimmo, da due anni, ha già pensato anche a quello.
pinco - 18/07/2023 19:14quindi, fatemi capire: io, cittadino lucchese, pago le tasse per sovvenzionare un imprenditore privato che lucra sui suoi concerti? Io, cittadino Lucchese, pago le tasse per vedermi privato di una piazza storica (la più importante) della mia città? Perché, se è così, non lo capisco. Qualcuno mi può spiegare bene ?
anonimo - 18/07/2023 13:51Venezi dirigerà un concerto lirico sul palco del Lucca Summer Festival, la sera del prossimo 11 luglio. Con il consigliere per la musica del ministro alla cultura Gennaro Sangiuliano, ci sarà l’Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova.
Una ensemble di primo livello – scelta su espressa decisione del comitato organizzatore che ne ha ratificato l’ingaggio con una delibera – che calcherà il palco di Lucca con circa 90 musicisti: l’Orchestra accompagnerà le voci degli artisti – un soprano, un tenore e un baritono – che intoneranno le più belle arie del maestro lucchese. Per l’evento, di cui si stima un costo complessivo di circa 100mila euro, fervono ormai gli ultimi preparativi, che hanno coinvolto nell’organizzazione anche teatro del Giglio e Lucca Summer Festival. Una serata che si annuncia memorabile, ma che non ha mancato di suscitare anche qualche polemica negli ambienti della musica e, in particolare, della lirica.
Beatrice Venezi risponde alle polemiche: “Sul mio Puccini attacchi strumentali, nessun riferimento ideologico”
Il direttore d'orchestra, intervistata dal quotidiano La Stampa, ha difeso la sua scelta di proporre, durante la serata dedicata al centenario del compositore lucchese, l'Inno a Roma, una composizione del 1919, che è stato poi utilizzato dal regime fascista e anche dal Msi
“Questo è un brano scritto nel 1919 per celebrare la fine della Grande Guerra, non ha nessun tipo di riferimento ideologico, credo che se si vuol fare un buon servizio alla musica di Puccini, si deve proporre questo brano, così come altri che sono stati etichettati dalla storia successiva e che andrebbero ricontestualizzati”: a parlare durante un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa è la direttrice d’orchestra Beatrice Venezi, consigliera per la musica del ministero della Cultura, che ha difeso la sua scelta di eseguire l’Inno a Roma di Giacomo Puccini durante il Summer Festival di Lucca, in occasione della serata dedicata proprio al centenario del compositore lucchese.
Una scelta che ha destato nuovamente non poche polemiche indirizzate alla direttrice, dopo il vespaio nato per le sue presunte simpatie neofasciste. L’inno, scritto da Puccini nel 1919, è stato utilizzato dal Fascismo e successivamente dal Movimento Sociale Italiano. Ma Venezi respinge al mittente le accuse di una scelta “provocatoria“: “No, nessuna provocazione, solo la volontà di proporre un brano veramente bello, che non fa altro che cantare l’amore di patria, valore in cui non vedo niente di male. Ed è un brano che ha subito un destino di oblio a causa di un pregiudizio. Devo dire che in questa mia scelta ho avuto pieno sostegno da parte del sindaco di Lucca Mario Pardini. Certo, non sapevo che per qualcun altro, invece, il brano potesse rappresentare un problema”, spiega la direttrice.
Venezi confessa anche che le era stato chiesto di non eseguire l’inno dai membri del Comitato promotore delle celebrazioni pucciniane, gli stessi che non si sono presentati alla serata. “Mi fa un po’ ridere se penso che qualche anno fa questo brano è stato eseguito da Andrea Bocelli, se non ricordo male alla presenza di Gentiloni e Franceschini, e nessuno ha detto niente. Non capisco da dove nasca la polemica”, continua la direttrice. Che alla domanda se si riconosce nell’etichetta di “neofascista” che è le è stata affibbiata, risponde: “Le chiedo: ho mai fatto una dichiarazione che possa andare in quel senso? Ho mai fatto dichiarazioni omofobe o a favore di una qualche forma di totalitarismo? Anzi, ho sempre pronunciato parole di massima libertà, a sostegno della libertà della cultura. Per questo sono allibita dall’acredine con cui vengo attaccata e dall’uso scellerato di una terminologia che non ha ragione di esistere”, spiega Venezi.”Continuerò a difendere l’idea di arte libera da qualsiasi ingerenza. Perché censurare un artista solo sulla base del suo pensiero è discriminatorio ed è un reato. Ci si affanna tanto a sostenere una società che non discrimini nessuno, com’è giusto che sia, e allora questo dovrebbe valere anche per le idee, per le opinioni”, conclude la consigliera per la musica del governo.
Carta canta. 70k e mimmo li ha presi.
Il problema è che ha dichiarato PUBBLICAMENTE che tutto FOSSE STATO DA LUI CONCESSO GEATIS (ci sono le dichiarazioni e i link sui siti dei giornali)
E che SINDACO È VERONESI L’HAN perfino RINGRAZIATO per avere ospitato il lieto evento.
Poi fate voi.
Interrogazione consiliare del consigliere comunale Daniele Bianucci:
“Credo che sui costi del concerto serva scegliere la via della totale trasparenza - sottolinea - . Per questo, partendo da quanto affermato dal post di Lista Civile, ho chiesto al sindaco se risulta o meno vero che la scelta dell’orchestra genovese ha previsto (oltre al cachet di 60mila euro), cibo e alloggio per 2 giorni e 2 notti. Se risulta vero che l’affitto del palco per un giorno in piazza Napoleone è costato la cifra di 25mila euro. Se risulta vero che l’allestimento dello spettacolo ha impegnato oltre 70mila euro. Se risulta vero che il costo dell’evento dell’11 luglio scorso risulta significativamente più alto di quelli sostenuti per il concerto con la direttrice Venezi nel 2018 (circa 40mila euro), di quello organizzato in piazza del Duomo nel 2020 con l’orchestra del Carlo Felice (circa 30mila euro), di quello organizzato con la direttrice Venezi nel 2022 (circa 20mila euro). Il maggior problema dell’evento è che, anche se dichiarato internazionale, è rimasto chiuso dentro le Mura, finendo (a causa delle dichiarazioni della direttrice Venezi) per generare solo pubblicità negativa fuori Lucca“.
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