Sistema Ambiente ha pulito ? NO
Che il servizio costoso ed ...
Adesso in Italia è in vigore il Testo Unico sugli stupefacenti (D.P.R. 309/1990), nella versione aggiornata dopo la caduta della Fini-Giovanardi e con le modifiche introdotte nel 2014.
Ecco i punti principali della normativa attuale:
1. Distinzione tra droghe leggere e pesanti
Esiste di nuovo una tabella differenziata delle sostanze.
Cannabis e derivati sono classificati separatamente rispetto a eroina, cocaina e droghe sintetiche.
2. Uso personale
La detenzione per uso personale non è reato penale, ma un illecito amministrativo.
Le sanzioni possibili: sospensione patente, passaporto, porto d’armi o altre misure amministrative decise dal Prefetto.
3. Spaccio e traffico
Per le droghe considerate “pesanti”: reclusione da 8 a 20 anni e multe molto elevate.
Per le droghe leggere: pene più basse, da 2 a 6 anni (ripristinate dopo l’annullamento della Fini-Giovanardi).
4. Spaccio di lieve entità
Introdotto nel 2014: se il fatto è di lieve entità (piccole quantità, assenza di organizzazione criminale, condizioni marginali), la pena è da 6 mesi a 4 anni, indipendentemente dal tipo di droga.
Serve a distinguere i piccoli spacciatori dai trafficanti veri e propri.
5. Misure alternative
È previsto l’affidamento terapeutico per tossicodipendenti che intraprendono un percorso di cura.
Il giudice può sostituire la pena con programmi riabilitativi.
In sintesi: oggi vale il Testo Unico del 1990, corretto nel 2014. La cannabis è tornata a essere considerata droga “leggera”, e l’uso personale non porta al carcere ma a sanzioni amministrative.
La bassa percezione del rischio è dovuta sostanzialmente alla folle Fini-Giovanardi, che per principio ideologico e in barba a tutte le conoscenze scientifiche equiparò per quasi un decennio - prima di essere giustamente dichiarata illegittima dalla Consulta nel 2014 - tutte le sostanze, mettendole sotto un un unico, spaventevole denominatore comune: "droghe". Un folle abuso di potere dal dispensatore di fake news Giovanardi, che col beneplacito dell'ex (?) fascista Fini e col suo amichetto Serpelloni vaneggiava di "buchi nel cervello" (lui che di buchi nel cervello ne ha solo uno, bello grande e a forma di stella marina).
Una teoria, quella del "le droghe sono tutte uguali", ancora molto in voga presso molti ambienti di destra e centro destra, dove i principi scientifici paiono non poter attecchire per mancanza di substrato fertile.
Ancora una volta la destra e i proibizionisti fecero (e a distanza di anni ancora fanno) più danni della grandine, favorendo SCIENTEMENTE e in modo criminale le mafie cui spesso tali politici ed elettori appartengono, e riempiendo le carceri italiane di semplici consumatori e piccoli spacciatori.
non è vero che senza proibizionismo ci sia “meno droga in giro” in senso assoluto. Quello che cambia davvero è:
la qualità della sostanza (meno adulterazioni pericolose),
il tipo di consumo (più gestibile e meno marginale),
le conseguenze sociali e sanitarie (meno carceri piene, più cure).
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