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La maestra antifascista tra manganelli e manette

Ilaria Salis, la storia della maestra antifascista tra manganelli e manette Ilaria Salis, la storia della maestra antifascista tra manganelli e manette Scritto da Francesca Totolo 31 Gennaio 2024 0 commento Ilaria Salis Roma, 31 gen – Secondo la Bild, in Ungheria, la maestra antifascista Ilaria Salis è accusata di far parte della Hammerbande, un’organizzazione terroristica criminale con sede in Germania che organizza agguati con martelli e manganelli in tutta Europa contro militanti di estrema destra. La testata tedesca spiega che l’obiettivo della Hammerbande «è quello di attaccare l’avversario politico, ferirlo e costringerlo a rinunciare alla sua militanza politica» e che, durante gli agguati del febbraio 2023 a Budapest, «nove persone sono rimaste ferite, 6 delle quali gravemente». Per i media italiani, invece, le lesioni delle vittime dei pestaggi della Hammerbande hanno richiesto solo dai 5 agli 8 giorni di prognosi. Dudog László massacrato a Budapest durante uno dei pestaggi degli antifascisti della Hammerbande Il manganello retrattile come “difesa personale” Tornado alla maestra antifascista, Ilaria Salis è stata identificata e tradotta in carcere a Budapest l’11 febbraio del 2023. Per documentare l’accusa di «tentato omicidio colposo in concorso», la polizia ungherese ha consegnato all’autorità giudiziaria delle riprese video che mostrano due persone accerchiate e aggredite da un gruppo di persone che brandiscono delle spranghe. Al momento dell’arresto, la Salis era stata trovata in possesso di un manganello retrattile. Il padre della maestra antifascista ha spiegato: «Lo aveva portato con sé per un’eventuale difesa personale». Uno dei video che documenta gli agguati degli antifascisti della Hammerbande a Budapest Non è la prima volta che la Salis finisce nei guai In passato, come riporta La Verità, «la Salis si era beccata anche una condanna per “resistenza aggravata” e “per aver intonato cori ostili, posizionato per strada sacchi di spazzatura e lanciato immondizia contro i poliziotti mentre gli urlava ‘mangiate’”: otto mesi di reclusione nel 2022». Peraltro, la maestra antifascista «è stata intercettata mentre conversava di manifestazioni e siti web dell’area antagonista con Roberto Cropo, l’anarchico estradato dalla Francia nel 2020 e finito nell’operazione Bialystok». Questa operazione, condotta dalle autorità italiane, aveva smantellato una cellula eversiva anarco-insurrezionalista a Roma che aveva la base nel centro sociale Bencivenga occupato. Secondo la procura, i sette anarchici arrestati erano responsabili di «associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico, atto di terrorismo con ordigni micidiali ed esplosivi, detenzione e porto di materiale esplosivo, istigazione a commettere delitti contro la personalità dello Stato, oltre che incendio e danneggiamenti aggravati dalla finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico». Nelle ultime ore, è saltato fuori un altro episodio di violenza in cui sarebbe stata coinvolta Ilaria Salis. In una nota del partito di Matteo Salvini, si legge: «Il 18 febbraio 2017, a Monza, un gazebo della Lega veniva assaltato da decine di violenti dei centri sociali, e le due ragazze presenti attaccate con insulti e sputi da un nutrito gruppo di facinorosi. Per quei fatti, Ilaria Salis è finita a processo, riconosciuta dalle militanti della Lega». L’avvocato della Salis ha poi reso noto che la donna è stata assolta da ogni accusa con una sentenza del primo dicembre 2023. Primato nazionale

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