• 11 commenti
  • 20/08/2025 19:44

Che fine ha fatto il Covid? Dalla pandemia all’endemia silenziosa

Sono passati più di quattro anni dal picco dell’emergenza sanitaria globale che ha cambiato il mondo. Mascherine obbligatorie, lockdown, vaccini, green pass: sembrano ricordi lontani, quasi appartenenti a un’altra epoca. Ma la domanda che molti si fanno oggi è: che fine ha fatto il Covid? Dal virus “nuovo” al virus “stagionale” Il SARS-CoV-2 non è scomparso. Anzi, continua a circolare in Italia e nel mondo, ma in una forma molto diversa rispetto al 2020-2021: le varianti attuali (derivate soprattutto da Omicron) sono molto più contagiose ma meno gravi, la gran parte della popolazione ha ormai sviluppato immunità ibrida (vaccinazioni + infezioni pregresse), i casi si manifestano per lo più come sindromi respiratorie lievi, simili a influenza o raffreddore. La nuova classificazione: endemia L’OMS nel 2023 ha dichiarato la fine dell’emergenza sanitaria globale, definendo il Covid una malattia che resta endemica: cioè continuerà a circolare come altri virus respiratori, con picchi stagionali e possibili ondate periodiche. Oggi i dati epidemiologici in Italia mostrano: casi ancora presenti, ma sottostimati perché i tamponi non sono più sistematici, ricoveri e terapie intensive molto ridotti rispetto agli anni pandemici, decessi legati soprattutto a pazienti fragili, anziani o con più patologie. Vaccini e terapie Le campagne vaccinali hanno avuto un ruolo decisivo: oltre il 90 % della popolazione italiana ha ricevuto almeno una dose. Oggi i vaccini aggiornati vengono consigliati principalmente a: over 60, persone con malattie croniche, operatori sanitari. Anche le terapie sono migliorate: antivirali, anticorpi monoclonali (oggi usati meno), protocolli di gestione clinica più efficaci. Cosa è cambiato nella percezione sociale Il Covid non occupa più le prime pagine dei giornali. La popolazione ha interiorizzato il virus come una delle tante malattie respiratorie: fastidiosa, a volte rischiosa per i fragili, ma non più devastante. Tuttavia, persistono conseguenze: il Long Covid, che colpisce una minoranza ma con sintomi invalidanti, i danni psicologici e sociali di anni di emergenza, il rafforzamento dei sistemi di sorveglianza epidemiologica. Conclusione Il Covid non è sparito: ha cambiato pelle. Da minaccia globale a virus endemico che continuerà a circolare, come l’influenza, con picchi stagionali e attenzione particolare ai più vulnerabili. La vera differenza è che oggi non domina più le nostre vite: siamo passati dalla paura collettiva alla convivenza silenziosa.

I commenti

ma se non volete farli non rompete i corbelli a chi se li è fatti, voi non morirete mai noi vivremo di meno per i vaccini cosi siete contenti !!!!

catafalco - 22/08/2025 18:59

ma vedete io credo ai medici e non agli improvvisati anti vaccino che si fanno le antitetaniche prendono vaccini per andare in africa o estero etc etc

poi ognuno è libero di credere a cio' che vuole ma basta che non dica di essere vegano e ppoi mangia la bistecca

io ammiro chi non si e' mai fatto nessun vaccino per sue idee anche non accettabili, no chi ce l'ha con questo ultimo per partito preso sfornando complotti poi si cura con i farmaci che anche essi sono pieni di effetti collaterali essendo tutti potenzialmente veleni.

la terra è triangolare - 22/08/2025 18:58

Ma ammettere di avere creduto ad un'acchiapparella ti pesa troppo? Non si può vaccinare per il covid per lo stesso motivo per cui non si può vaccinare per il raffreddore (e nemmeno per l'influena ed infatti i vaccini antinfluenzali sono una presa per il ****) perché sono virus che si riprendono all'infinito. Ed un vaccino simula solo l'infezione in corso e per questo il sistema immunitario genera una risposta immunitaria. Se questo basta a rendere immuni ai virus del morbillo, della varicella o del vaiolo, non basta con questo genere di virus, tanto che già parlavano di rendere le "vacinazioni" frequenti e continue nel tempo, come se fosse la cosa più normale del mondo fare richiami su richiami ed ammalarsi lo stesso. E soprattutto non funziona per arrestare la circolazione del virus visto che vi siete contagiati pure tra di voi.

Ad aver risolto la situazione è stata la mutazione spontanea del virus e non l'ha fatto mutare il vostro bel vax, è mutato da solo in Africa ed è stato portato in Italia da un tridosato che essendo stato "vaccinato" nemmeno doveva sottoporsi a dei tamponi di controllo, dato che appunto era personale tanto competente quello che lo ha stabilito, che ha dato per scontato che un "vaccinato" non potesse trasportare il virus.

E dovrei essere terrapiattista solo perché mi intendo di medicina più di te.

Vatti a fare le canne da bravo sinistro che crede fermamente nella scienza (tranne quando cerca di metterti in guardia dai danni delle sostanze) e chetati.

Anonimo - 22/08/2025 14:50


I no vax gridano contro i vaccini, li accusano di essere inutili o pericolosi, ma quando la malattia li colpisce corrono in ospedale a farsi curare. È la contraddizione più lampante: rifiutare la prevenzione gratuita e sicura, salvo poi affidarsi a medici e infermieri che si combattevano proprio per salvare vite.

Le teorie diffuse online – microchip, infertilità, complotti – sono state tutte smentite dalla scienza. Eppure continuano a circolare, alimentando paure e bugie. La realtà è un’altra: i vaccini hanno ridotto morti e ricoveri, e senza di essi la pressione sugli ospedali sarebbe stata insostenibile.

Chi sceglie di non vaccinarsi ha diritto alle proprie opinioni, ma non ai propri fatti. E i fatti, oggi, dicono che le fake news hanno creato più danni che benefici.

pro life - 22/08/2025 11:54


Negli ultimi anni le fake news sui vaccini hanno trovato terreno fertile, soprattutto sui social network. Notizie distorte, senza basi scientifiche, hanno diffuso paure e sfiducia verso strumenti che la medicina considera fondamentali per prevenire malattie gravi.

Il fenomeno dei no vax si fonda spesso su argomenti privi di fondamento: teorie di complotti, presunti effetti collaterali catastrofici, interpretazioni distorte di dati scientifici. Tutto questo ha contribuito a creare una diffidenza che, purtroppo, ha conseguenze concrete: un calo della copertura vaccinale e la ricomparsa di malattie che erano quasi scomparse.

La contraddizione più evidente, però, emerge quando chi rifiuta i vaccini finisce poi per affidarsi alle cure della sanità pubblica. Molti no vax che hanno negato l’utilità della prevenzione, di fronte alla malattia non esitano a rivolgersi all’ospedale, cercando proprio quelle terapie e quella professionalità che contestavano. È accaduto in particolare durante la pandemia di Covid-19: persone che rifiutavano il vaccino hanno poi richiesto cure intensive, talvolta salvavita, gravando sul sistema sanitario e sui professionisti che, con dedizione, curano tutti senza distinzione.

Questa incoerenza solleva una riflessione importante: la libertà di scelta è un diritto, ma quando le decisioni individuali mettono a rischio la salute collettiva e si traducono in un peso maggiore per ospedali e personale sanitario, si entra in un terreno di responsabilità condivisa.

Per contrastare le fake news non basta correggere le bugie: serve promuovere una cultura scientifica solida, basata su fiducia, trasparenza e dialogo. La prevenzione è il miglior alleato della salute pubblica. Rifiutarla, salvo poi cercare cure quando la malattia è già in atto, significa rinunciare alla coerenza e, soprattutto, mettere a rischio sé stessi e gli altri

elio - 22/08/2025 11:53

non usate il navigatore che la terra è piatta non usate aulin e altri farmaci che sono un gomplotto scientifico non andate al pronto soccorso che ci sono solo gente cattiva che vi inietta il 5 g

debora - 22/08/2025 11:52

Anche i composti di Wanna Marchi hanno salvato delle vite.

E comunque come dimostra quanto successo con quelle dottoresse che si sono fatte il video mentre buttavano dei farmaci israeliani, la scienza e la medicina piacciono solo quando fa comodo e soprattutto quando non c'è di mezzo la politica.

Se i "vaccini" (chiamiamoli così) che addirittura avrebbero salvato i no-vax (tanto valeva dire che li avesse salvati qualche preghiera in chiesa perché siamo sugli stessi livelli) fossero stati fatti in Israele e in questo periodo, vi avrei davvero voluti vedere a fare a pugni con il vostro cortocircuito ideologico.

Anonimo - 21/08/2025 20:40

è fuori dubbio che l'epidemia sia stata debellata dalla campagna di vaccinazione (che ha salvato la vita anche a molti no vax), l'unico pericolo che vedo per il futuro è che si torni a demonizzare i vaccini, che da quando sono stati inventati duecento anni fa sono per giudizio unanime il più prezioso e insostituibile strumento di salvezza dell'umanità. Chiunque, ovviamente, può non farne uso a suo rischio e pericolo, ma sostenere il contrario è da folli, più folle delle follie commesse dai governi durante la pandemia.

dax2 - 21/08/2025 11:21

vabbe' la scienza a volte piace solo quella che ci fa comodo, dovrebbero aprire ospedali per i terrapiattisti

mitik - 21/08/2025 11:09

Da quanto che sono stati decisivi negli ospedali ho visto gli infermieri passarsi il Paxlovid da somministrare di corsa ai pazienti e proprio a quelle categorie (gli anziani) che di certo non hanno disertato gli hub, cosa che hanno fatto invece in Romania e sono ancora tutti vivi, l'ecatombe non c'è stata. Se si guarda l'andamento mondiale confrontando chi si è fidato della scienza da bravo "chiesaiolo" e chi no, l'emergenza è finita in tutto il mondo nello stesso momento grazie alla mutazione spontanea del virus. Quando si dice dare a Cesare quel che NON è di Cesare.

Anonimo - 21/08/2025 03:33

ma lasciamo perdere questi inventori dell'inesistente camuffato dal nulla, dai sopra e sotto 60!! Please!

pier - 20/08/2025 21:44

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